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Cronaca

Droga e truffe all’Inps per i Santapaola-Ercolano di Paternò, finiti “sotto scacco”

Dall’indagine emerge l’assenza di una figura carismatica all’interno del clan, diviso in quattro gruppi

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La droga, il principale introito per il clan criminale dei Santapaola-Ercolano di Paternò e Belpasso. Le quattro piazze di spaccio detenute dal gruppo, determinavano un giro d’affari per 80 mila euro a settimana. Cocaina e marijuana, con la droga in arrivo da Ecuador e Colombia, segno che il clan aveva legami importanti a Catania e all’estero.

La droga è fondamentale per la malavita organizzata, con essa si sostengono le famiglie dei mafiosi, ma anche le famiglie degli uomini in carcere. Non a caso il clan aveva una “cassa comune” dove i quattro gruppi che detenevano il controllo della città dovevano versare. La “cassa comune” che spesso è stata anche questione di scontro interno. Tra i nascondigli utilizzati il “cimitero monumentale”, sulla collina storica di Paternò.

Dall’operazione “Sotto scacco”, condotta dai carabinieri della Compagnia di Paternò, ciò che emerge forte è anche l’assenza di un leader. Quattro come detto i gruppi: gli Alleruzzo, capeggiati da Santo Alleruzzo, attualmente in carcere e a Paternò solo con i permessi premio; gli Amantea, con il gruppo affidato a Salvatore Amantea, figlio di Franco, quest’ultimo in carcere al 41bis e Giuseppe Beato; ed ancora gli Assinnata, con Pietro Puglisi come leader, dopo gli arresti dei principali vertici del gruppo; e il gruppo di Belpasso, affidato a Daniele Licciardello e Barbaro Stimoli.

Poi ci sono i tre imprenditori: il gioielliere Angelo Nicotra, amico di Pietro Puglisi, che cedeva preziosi in cambio di denaro contante, da qui l’accusa per lui di riciclaggio aggravato dal metodo mafioso; il panificatore Enrico Corsaro, “padrino” di Salvatore Amantea, da quest’ultimo riceveva assegni post datati in cambio di denaro contante, per lui l’accusa è di ricettazione aggravata dal metodo mafioso. E l’imprenditore agricolo Salvatore Tortomasi, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Nel corso della conferenza stampa di oggi, dei carabinieri a Catania, è emersa stridente l’altra faccia della medaglia, quella positiva, quella dal volto onesto, rappresentata dall’imprenditore Giuseppe Condorelli. Lui non si è piegato alla richiesta estorsiva del clan, denunciando subito ai carabinieri. L’immediata attività di indagine fatta partire dagli investigatori e i timori di possibili ripercussioni per il clan, hanno fatto desistere il gruppo criminale dal continuare nella richiesta estorsiva.

Altra questione emersa con l’operazione riguarda le truffe, con i falsi braccianti, all’Inps. Secondo una stima degli investigatori sarebbero stati truffati circa 87 mila euro, per disoccupazione agricola versata a favore di circa 35 persone, con la compiacenza di circa 20 imprenditori e due consulenti del lavoro, un uomo e una donna, di Paternò.

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Cronaca

Etna, attività stromboliana al cratere di sud-est, la nube si disperde verso est-sud-est

Dal punto di vista sismico dalle ore 15.30 di oggi  l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un incremento, raggiungendo intorno alle 22  l’intervallo dei valori alti.

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Dopo qualche giorno di pausa l’Etna si risveglia.   L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha osservato che dalle immagini delle telecamere di sorveglianza,  a partire dalle ore 22 è visibile un’attività stromboliana al cratere di sud-est. Il modello previsionale indica che un’eventuale nube eruttiva si disperderebbe in direzione ESE.

Dal punto di vista sismico dalle ore 15:30 di oggi  l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un incremento, raggiungendo intorno alle 22  l’intervallo dei valori alti. Attualmente i valori sono alti con tendenza ad un ulteriore aumento. La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore ricade nell’area del cratere di sud-est ad una quota di circa 2800 metri.

Anche l’attività infrasonica ha mostrato un incremento e dalle 21. 30 circa gli eventi risultano localizzati nell’area del cratere di sud-est con ampiezze che, attualmente, sono su valori alti.  Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non mostrano allo stato attuale variazioni significative.

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Cronaca

S.M. di Licodia, manca segretario, consiglio rinviato. Insorge l’opposizione

Maria Russo: “Imprescindibile rinviare la seduta”. Opposizione: “Rinvio seduta competenza del consiglio nella sua collegialità. Presidente non nuova a violazioni norme”

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Era convocato per questo pomeriggio, a Santa Maria di Licodia, il Consiglio Comunale che avrebbe dovuto trattare 7 punti all’ordine del giorno. La seduta, però, non è stata celebrata e la porte del palazzo di città è rimasta chiusa. Alla base del rinvio l’assenza del Segretario comunale a seguito del mancato rinnovo del contratto da parte della Prefettura, scaduta lo scorso 31 marzo. Una situazione non nuova, quella odierna, che già in passato si era verificata. “Atteso che, in assenza della figura del Segretario Comunale” ha scritto in una nota di rinvio il presidente del consiglio Maria Russo “chiamato per legge ad assistere l’Organo durante la seduta, non è consentito procedersi alla celebrazione della stessa, si ritiene imprescindibile, nelle more degli adottandi provvedimenti in merito, rinviare la seduta odierna ad altra successiva data, che sarà ritualmente comunicata con le modalità prescritte dal vigente Regolamento del Consiglio Comunale”.

A non condividere la scelta assunta dal Presidente Russo, sono i consiglieri comunali di opposizione ed indipendenti, che hanno risposto con una propria nota di dissenso. “Il rinvio di una seduta del Consiglio Comunale, in conformità a quanto previsto dallo Statuto Comunale e dal Regolamento del Consiglio Comunale vigenti, è di competenza del Consiglio Comunale nella sua collegialità, a maggioranza dei presenti e non esclusiva prerogativa del Presidente. Infatti, è vero che il Consiglio Comunale non può deliberare in assenza del Segretario Comunale, ma questa condizione dev’essere accertata dall’assise civica che a maggioranza dei suoi componenti presenti può stabilire il rinvio della seduta, con l’ausilio del Consigliere Comunale più giovane così come previsto dal TUEL. Questa decisione unilaterale, arbitraria e priva di qualsivoglia fondamento giuridico, mortifica ancora una volta l’intero Consiglio Comunale, organo che rappresenta la collettività dei cittadini Licodiesi, e che viene così ridotto alla stregua di una riunione di condominio che viene convocata e successivamente revocata come se niente fosse. Pertanto, tutto ciò premesso, gli scriventi, per il profondo rispetto che nutrono nei confronti della carica che ricoprono, risponderanno alla convocazione per l’orario stabilito, e considerato che il Presidente non è nuova a violazioni delle normative vigenti, avendo assunto decisioni anche in passato che travalicano i confini del suo ruolo, si riservano di scrivere agli enti competenti, ovvero Prefettura, Assessorato Funzione Pubblica ed Autonomie Locali, Presidenza Assemblea Regionale Siciliana”. 

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