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Cronaca

Acireale, arrestato per omicidio stradale 24enne albanese, la vittima un 16enne

Rafaelo Beqaj, cittadino albanese, guidando contromano su Corso Italia si è scontrato con lo scooter condotto da Daniele Cantale Garano

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foto *CataniaToday*

Con l’accusa di omicidio stradale aggravato è stato arrestato dagli agenti del commissariato di Acireale e da quelli della polizia di frontiera dell’aeroporto Fontanarossa di Catania, Rafaelo Beqaj, cittadino albanese di 24 anni, che era appena sbarcato nello scalo aereo etneo dopo un volo proveniente dal suo paese d’origine. Il giovane è accusato di avere provocato l’incidente che nella notte dello scorso 18 dicembre ha provocato la morte di un minore di Acireale,  Daniele Cantale Garano di 16 anni , il quale al momento del sinistro era a bordo di un Honda SH 125.

Le indagini hanno preso avvio nell’immediatezza del fatto,  accaduto intorno alle ore 02.30 di notte, a seguito dell’impatto tra l’auto di grossa cilindrata, una Audi Q8, guidata dal 24enne albanese, che sarebbe arrivata contromano da Corso Italia e a velocità sostenuta ed uno scooter condotto dal 16enne, il quale indossava il casco regolarmente allacciato. A seguito dello scontro il minore è stato sbalzato a diversi metri di distanza dal punto di collisione, con decesso immediato a causa della gravità delle lesioni riportate.

Le indagini condotte dalla polizia di stato di Acireale e da quella Postale  hanno permesso di appurare sia la dinamica del sinistro, sia la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico del cittadino Albanese. A tal proposito il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso la misura cautelare nei confronti dell’arrestato, il quale è finito ai domiciliari.

Cronaca

Paternò, celebrazione del 2 giugno, Festa dalla Repubblica

“Il 2 giugno è un momento solenne che celebra i valori repubblicani e il legame tra istituzioni e comunità” dicono dal comune

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Anche Paternò ha celebrato il 79° anniversario della nascita della Repubblica Italiana,  nata dalla volontà del popolo italiano espressa con il referendum del 2 giugno 1946. Una giornata per riaffermare i principi di libertà, uguaglianza e democrazia sanciti dalla nostra Costituzione.

Le celebrazioni ufficiali si sono aperte con il tradizionale corteo che, partendo da Palazzo Alessi, ha attraversato il cuore della città fino a Piazza Santa Barbara, dove si è svolta la cerimonia conclusiva con la deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti. Al corteo hanno preso parte il Sindaco Nino Naso e la Giunta Comunale, le autorità militari, i cittadini e numerose associazioni di volontariato e combattentistiche, tutti uniti per rendere omaggio a coloro che hanno sacrificato la propria vita per la libertà.

Tra le autorità presenti: il Capitano Marco Savo, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Paternò; il Maresciallo Franco Iervolino, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Paternò; il Comandante della Guardia di Finanza di Paternò, Niccolò Prosperi; e il Vice Comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Rizzo, unitamente ad altri ufficiali e rappresentanti delle forze dell’ordine in servizio presso le rispettive stazioni.

Sempre in mattinata, il Sindaco Nino Naso ha preso parte, su invito di S.E. il Prefetto di Catania, Pietro Signoriello, alle celebrazioni ufficiali organizzate nel capoluogo etneo, rappresentando la comunità paternese insieme ai primi cittadini della provincia, in un’occasione importante per rafforzare il senso di unità e collaborazione istituzionale.

“Il 2 giugno è un momento solenne che celebra i valori repubblicani e il legame tra istituzioni e comunità” dicono dal comune di Paternò.

 

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Cronaca

Catania, convalidato arresto di John Obama, accusato dell’omicidio del 30enne Santo Re

Il 37enne extracomunitario, irregolare sul territorio nazionale, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia tenutosi oggi

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John Obama, il 37enne posteggiare abusivo, originario dello Zimbabwe, accusato dell’omicidio di Santo Re, il pasticciere trentenne del bar “Quaranta”, ucciso a coltellate il 30 maggio scorso, nel lungomare Ognina di Catania, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia tenutosi nella mattinata di oggi.

Il GIP ha convalidato il provvedimento e ha emesso nei confronti dell’indagato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il procuratore aggiunto Fabio Scavone, che coordina le indagini delle volanti e della squadra mobile della Questura di Catania, ha conferito l’incarico per l’autopsia che sarà eseguita domani. Ad accusare il 37enne sono due testimoni oculari e le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona.  L’indagato, che è fuggito dal luogo del delitto a piedi, quando è stato bloccato da agenti delle volanti, aveva i vestiti e le mani sporche di sangue. L’analisi delle immagini di videosorveglianza ha permesso di ricostruire le fasi dell’omicidio: Santo Re, terminata la giornata lavorativa, si è avviato verso la macchina parcheggiata nella discesa che conduce al porticciolo di Ognina.

Non appena è arrivato a metà della rampa, l’arrestato, che il pasticciere conosceva come posteggiatore abusivo che operava illegalmente in quella zona, gli si è parato davanti. Dopo qualche secondo, il 37enne ha sferrato alcuni fendenti in direzione del giovane che ha provato invano a difendersi indietreggiando.

La vittima, nonostante le gravissime ferite, è fuggita in direzione del bar Quaranta dove lavorava per chiedere aiuto, mentre il presunto assassino è fuggito. Proprio davanti al bar sostava in quei minuti un’ambulanza, che ha soccorso il pasticcere, accompagnandolo al vicino ospedale Cannizzaro dove poco dopo è morto nonostante tutti i tentativi dei medici per salvarlo. I colleghi di lavoro di Santo Re hanno riferito che la vittima conosceva bene l’indagato, al quale spesso tutti loro offrivano da mangiare.

 

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