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Acireale, Polizia sequestra un circolo privato trasformato in sala giochi abusiva

Aveva l’aspetto di un circolo privato ma dentro c’erano cinque slot machine in funzione. Sanzioni per 45mila euro.

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Aveva tutta l’aria di essere un semplice circolo privato, invece era una sala giochi del tutto abusiva.

All’interno del locale, i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Acireale hanno trovato in funzione 5 slot machine, installate dal gestore senza le necessarie licenze e autorizzazioni amministrative. L’accertamento, lo scorso dicembre, durante un controllo effettuato dai poliziotti congiuntamente con il personale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli.

L’intervento si inserisce nell’ambito dell’attività coordinata dal Comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori (Co.Pre.G.I.), diretto dal Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e composto da rappresentanti delle Forze di Polizia per coordinare le operazioni di controllo sul territorio finalizzate a contrastare l’illegalità e l’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dei giochi e delle scommesse.

In quell’occasione, era stata constatata la mancanza di tutta la documentazione necessaria per installare e mantenere in esercizio i cinque apparecchi da gioco elettronici e della tabella dei giochi proibiti, prevista dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.

Alla luce dei controlli effettuati e a seguito dell’attività istruttoria curata dalla Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Catania, il Questore di Catania ha disposto la cessazione immediata dell’attività e il relativo decreto è stato eseguito dagli agenti del Commissariato acese.

Per l’assenza della licenza sono state elevate sanzioni amministrative complessivamente per 45 mila euro, ossia 3000 euro per ogni apparecchio di gioco trovato, contestate al circolo privato, al noleggiatore e al gestore titolare di concessione Dogane e Monopoli.

Cronaca

Catania, scovati fucile e munizioni tra vegetazione e spazi comuni

Gli accertamenti hanno permesso di appurare che il fucile risultava rubato a seguito di un furto avvenuto il 25 settembre 2013, nel comune di San Gregorio di Catania

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Armi e munizioni occultate in via Raccuglia. Siamo a Catania, nel popoloso quartiere di Monte Po, dove, tra il verde pubblico e gli spazi comuni di alcuni edifici della zona, erano ben nascosti munizioni ed un’arma da fuoco perfettamente funzionante e pronta all’uso.

Nello specifico, sono stati i militari del nucleo operativo della compagnia di Catania Fontanarossa che sono riusciti a scovare, sotterrata sotto una palma, una busta in cellophane contenente un caricatore vuoto e 50 proiettili calibro 9×21 GFL.

Le ricerche sono poi proseguite nelle parti comuni di un edificio della zona nella quale l’attenzione degli investigatori si è concentrata su un ripostiglio situato al piano terra al cui interno è stato rinvenuto un fucile sovrapposto calibro 12 a canne mozze con calcio segato ed una cartuccera contenente 26 colpi dello stesso calibro.

L’arma era stata modificata allo scopo di aumentarne la potenza di fuoco, renderla più maneggevole e agevolarne trasporto e dissimulazione, caratteristiche che l’avrebbero resa ancora più pericolosa. Gli accertamenti hanno permesso, inoltre, di appurare che il fucile risultava rubato a seguito di un furto avvenuto il 25 settembre 2013, nel comune di San Gregorio di Catania. L’arma e tutto il materiale recuperato è stato posto sotto sequestro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per tutti gli eventuali accertamenti tecnici.

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Cronaca

Mascalucia, scoperta una serra casalinga per la coltivazione di marijuana, arrestato 38enne

Trovate complessivamente 4 piantine di cannabis dalle quali si sarebbero potuto ricavare 1400 dosi singole

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Aveva creato una piccola serra artigianale per la coltivazione di marijuana in casa, fra il terrazzino e la camera da letto, prima di essere scoperto dai militari dell’Arma. Stiamo parlando di un 38enne di Mascalucia su cui gravavano i sospetti dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Catania che hanno portato avanti numerosi servizi di osservazione “discreta” nella zona in cui si trova l’appartamento dell’uomo.

Il 38enne, trovandosi i militari dinanzi alla porta, ignaro di essere stato per giorni monitorato dagli investigatori, ha aperto senza alcuna esitazione. Una volta in casa, l’odore intenso della marijuana ha rafforzato i sospetti iniziali. Durante l’ispezione, infatti, i militari hanno rinvenuto nella camera da letto oltre 200 grammi di marijuana e 2 piante in fase di essiccazione, alte circa 45 cm.

Sul terrazzo adiacente alla camera da letto, invece, una piccola serra artigianale realizzata all’interno di un armadio, dotata di una lampada alogena, un foglio di lamiera riflettente e un ventilatore, contenente altre 2 piante di “cannabis indica” della varietà “Fast Buds”, alte circa 75 cm, una varietà ottenuta dall’incrocio di diverse piante che consente di ottenere arbusti che crescono e fioriscono in tempi molto brevi, che si presta agli ambienti chiusi e che permette di ottenere mediante l’ausilio di lampade, ventilatori e materiale riflettente, infiorescenze compatte, di grande valore sul mercato illegale.

La vendita della sostanza sequestrata, da cui probabilmente sarebbero state ricavate circa 1400 dosi singole, avrebbe potuto fruttare diverse migliaia di euro. Il 38enne è stato arrestato mentre il materiale rinvenuto  è stato sequestrato..

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