Connect with us

In Primo Piano

Adrano, inaugurazione in via Battiati del tratto sottoposto a riqualificazione

I lavori hanno riguardato la mitigazione di una sorgente naturale che da anni, senza un corretto incanalamento, finiva nella rete fognaria, contribuendo a mettere sotto pressione il sistema di smaltimento urbano nei momenti di pioggia intensa

Pubblicato

il

E’ prevista domani, in via Battiati, alla presenza del sindaco di Adrano Fabio Mancuso, l’inaugurazione del tratto sottoposto all’ intervento di riqualificazione e di mitigazione delle acque.

I lavori hanno riguardato la mitigazione di una sorgente naturale che da anni, senza un corretto incanalamento, finiva nella rete fognaria, contribuendo a mettere sotto pressione il sistema di smaltimento urbano nei momenti di pioggia intensa, in particolare nella parte alta della strada, nei pressi della linea ferrata. Oggi quella sorgente è stata intercettata e correttamente convogliata verso il Giardino della Vittoria.

Nello stesso tempo, si è proceduto al rifacimento completo del manto stradale, dando decoro e continuità a tutta Via Battiati, dopo il precedente intervento già concluso nella parte bassa, dove era stato recuperato anche il basolato storico.

Nella stessa zona, sono già avviati i lavori sulla ex linea ferrata della Circumetnea, dove prenderà forma un nuovo spazio urbano dedicato a famiglie, bambini, con aree gioco, piste ciclabili, zone verdi, spazi di aggregazione ed aree per sgambamento cani.

Cronaca

Caltagirone, Suv forza posto di blocco e tenta di investire militari, inseguimento con sparatoria

La Procura di Caltagirone, diretta da Rosanna Casabona, coordina le indagini e sta valutando se indagare l’uomo per tentato omicidio

Pubblicato

il

Mattinata infuocata quella di oggi a Caltagirone dove un uomo alla guida di un Suv, che sarebbe stato rubato, ha forzato un posto di blocco dei carabinieri provando a travolgere i militari dell’Arma che gli avevano imposto l’alt.

Nell’inseguimento che ne è seguito, con tamponamento tra i due mezzi, un carabiniere avrebbe esploso dei colpi di pistola alle ruote del fuoristrada per fermarlo.

Il Suv si è schiantato contro un muro e il conducente è riuscito a fuggire a piedi. Nella zona sono in corso le ricerche del fuggitivo, che sarebbe stato identificato perché ha precedenti penali. La Procura di Caltagirone, diretta da Rosanna Casabona, coordina le indagini e sta valutando se indagare l’uomo per tentato omicidio.

 

Continua a leggere

Cultura

Paternò, tra sogni e macerie: la storia, il prezzo della guerra, il futuro incerto

“Il passato non va dimenticato, non possiamo permettere che le vittime del 14 luglio 1943 siano morte invano. Se il futuro deve essere diverso, allora è nostro dovere difendere la pace, continuare a credere nei sogni”

Pubblicato

il

FOTO WEB

Paternò, prima del 14 luglio 1943, era un piccolo borgo dove la vita scorreva con una forza che si rifletteva nel sorriso degli abitanti, il frastuono dei carretti per le vie, venditori ambulanti. Pecorai che ogni mattina passavano per vendere il latte a vis a vi. A fera o luni, sempre affollata e nei suoni odori del quotidiano. Un paese che sembrava quasi destinato a un futuro prospero, un luogo dove le speranze degli uomini si intrecciavano con la terra generosa che lo circondava. Gli agrumi più ricercati, le arance e mandarini di Paternò. In quel borgo, la vitalità era palpabile e l’orizzonte si disegnava tra sogni di crescita e trasformazione, una realtà che sembrava promettere un domani migliore. Ma, come accade spesso, la storia non aspetta i desideri e le previsioni.

Paternò, infatti, non era solo un paese di campagna: era un centro militarizzato, dove la presenza dei soldati tedeschi e delle forze dell’esercito italiano segnava ogni angolo. L’armonia tra i militari e la gente del paese sembrava sorprendente per chi non avesse conosciuto la realtà dei piccoli borghi italiani durante la Seconda Guerra Mondiale. I soldati, stranieri e italiani, non erano visti come occupanti, ma piuttosto come una presenza naturale, quasi come se la guerra fosse una parte integrante di quel mondo. La pace, come la guerra, sembrava passare tra le vie di Paternò, e della Sicilia tutta mescolandosi con le storie quotidiane e le sfide di sopravvivenza.

E poi la storia, come sempre, non è fatta solo dai libri. La verità su quegli anni non è sempre quella che raccontano le cronache ufficiali. Gli italiani, pur fedeli agli alleati tedeschi, ressero il fronte fino a che poterono. Poi venne il crollo, la resa che segnò la fine di un’era. Lo sbarco e poi quella fatidica data, il 14 luglio del 1943, segnò l’arrivo del terrore dal cielo. Le bombe non piovvero solo sul paese, ma sulla speranza di un’intera generazione per lunghi anni. I testimoni del tempo, quelli che hanno perso genitori e parenti ancora oggi raccontano quei momenti, trasmettono il ricordo di un dolore che non è mai davvero passato. Dopo più di ottant’anni, ci sono ancora superstiti che raccontano per non dimenticare, per non lasciare che quelle vite spezzate siano solo un ricordo sbiadito nel tempo.

Drammatici giorni di sopravvivenza raccontati dalle testimonianze di Nino Lombardo, Giuseppe Virgillito, Giovanni Palumbo, Carmelo Ciccia e Barbaro Rapisarda con “Apocalisse a Paternò”.

Eppure, nonostante il terrore e il dolore che ha segnato quelle giornate, oggi, in questo mondo che sembra aver dimenticato il peso della storia, c’è chi gioca a ripetere gli errori del passato. La guerra, per alcuni, non è mai lontana. Le parole di guerra, giornale e tv vengono pronunciate troppo spesso, i conflitti si moltiplicano, mentre il mondo si prepara a sfiorare, ancora una volta, il baratro di una guerra globale. E noi, poveri cittadini di questo villaggio il mondo, subiamo le scelte di pochi uomini, lontani e indifferenti, che decidono delle nostre vite senza considerare il nostro futuro.

I racconti dei nostri nonni, che parlavano di sopravvivenza e di lotte quotidiane, per noi ultra sessantenni erano il nostro insegnamento. Quei racconti, lontani nel tempo ma vicini nel cuore, erano il nostro manuale di vita. Non erano solo storie di miseria, ma di coraggio e speranza, che ci spronavano a non arrenderci, a continuare a lottare nonostante le difficoltà.

Oggi, quei racconti non sono solo ricordi, ma insegnamenti che dobbiamo portare avanti. Perché il passato non va dimenticato, non possiamo permettere che le vittime del 14 luglio 1943 siano morte invano. Se il futuro deve essere diverso, allora è nostro dovere difendere la pace, continuare a credere nei sogni e, soprattutto, lottare contro le ingiustizie che i potenti del mondo impongono alle nostre vite. La memoria del passato deve essere il faro che ci guida oggi, per non ripetere gli stessi errori.

Intanto domani è in programma, da parte dell’amministrazione comunale, la cerimonia commemorativa dei bombardamenti su Paternò. L’evento avrà inizio alle ore 9.00, presso Villa Moncada, in memoria delle vittime della II Guerra Mondiale. Il rito si concluderà con l’omaggio floreale alla stele di padre Vincenzo Ravazzini.

Continua a leggere

Trending