La Squadra Mobile di Catania e il Commissariato di P.S. di Adrano hanno dato esecuzione, nella giornata di ieri, a un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania a carico di 4 esponenti (Gianni Santangelo e Antonino Bulla, entrambi di 40 anni, Salvatore Crimi, di 37, e Alessio Samperi, di 38) dell’associazione mafiosa Santangelo-“Taccuni”, attiva ad Adrano e articolazione territoriale della famiglia Santapaola – Ercolano. Investigatori hanno fatto luce su due omicidi di mafia avvenuti nel 2008: quello di Alfio Neri, 39 anni, ucciso il 15 agosto, e quello di Francesco Rosano, di 37 anni, assassinato il 18 gennaio. Secondo la procura Santangelo e Bulla sarebbero stati gli esecutori dell’omicidio di Francesco Rosano; questi due insieme a Crimi e Samperi sarebbero stati coloro che avrebbero assassinato Alfio Neri. I quattro uomini si trovano presso altre strutture penitenziarie detenuti per altra causa.
Francesco Rosano fu colpito al volto ed al torace da 13 colpi di pistola cal.9 la mattina del 18.1.2008 mentre era alla guida della sua autovettura in via Bruno ad Adrano nei pressi della sua abitazione. Sin da subito le indagini ipotizzarono che l’omicidio fosse da ricondurre ad una ritorsione attuata dal clan Santangelo – “taccuni” in risposta al triplice omicidio didi Daniele Crimi, Alfio Finocchiaro e Alfio Rosano avvenuto sulla SS284 nei pressi del cimitero di Bronte il 27.7.2006 e per il quale gli esecutori materiali erano stati individuati nei fratelli Antonino e Alfredo Liotta e Vincenzo Mazzone,i quali avevano come obiettivo privilegiato Alfio Rosano in quanto esponente di spicco della famiglia “Rosano” intesi “pipituni”, appartenente al clan Santangelo – “taccuni”. Le indagini accertavano, in particolare, l’esistenza di stretti rapporti tra Francesco Rosano vittima dell’omicidio del 15.1.2008, e gli esponenti di vertice del gruppo Liotta – Mazzone responsabili del triplice omicidio avvenuto nel luglio 2006.
Alfio Neri fu raggiunto o da 6 colpi di pistola cal.7,65 e cal.38 nella tarda mattinata del 15.8.2008 mentre, essendo alla guida del suo scooter, in via Cattaneo ad Adrano, tentava di fuggire ai sicari. Le circostanze dell’agguato indicavano, anche in questo caso, come l’omicidio fosse ascrivibile a contrasti sorti tra le organizzazioni mafiose operanti nel comprensorio adranita. In particolare, le indagini accertarono, sin dal principio, come il movente dell’omicidio fosse da ricondurre ad una ritorsione attuata dal clan Santangelo – “taccuni” contro il gruppo di Francesco Coco esponente di spicco dell’associazione mafiosa denominata clan Scalisi, articolazione adranita del clan mafioso catanese Laudani, al quale la vittima era strettamente legato pur non essendo affiliato a quest’ultimo sodalizio mafioso. Altresì, dalle attività d’indagine emersero forti contrasti tra il clan Santangelo – “taccuni” ed il clan Scalisi, in cui Coco ricopriva all’epoca un ruolo centrale, maturati nell’ambito della riscossione delle estorsioni in pregiudizio di imprenditori e commercianti del locale mercato ortofrutticolo.
Alle risultanze investigative acquisite nelle indagini effettuate nell’immediatezza dei due omicidi si aggiungevano le dichiarazioni rese da diversi collaboratori di giustizia adraniti, tra cui Giovanni La Rosa, Vincenzo Rosano, Francesco Rosano e Valerio Rosano sia in sede di interrogatorio che durante apposite audizioni svoltesi in sede di incidente probatorio.Ne risultava un quadro probatorio che, oltre a confermare il movente di entrambi gli omicidi, faceva emergere, gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei 4 uomini arrestati.