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Cronaca

Adrano. Sgominata cellula mafiosa locale

Tra i reati contestati, anche un tentato omicidio ai danni di due pregiudicati

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Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania a carico di:

BIVONA Luigi, nato ad  Hagen (Germania) il 18.7.1997;
CAFICI Alessandro, nato a Catania il 23.2.1979;
CELESTE Francesco, nato a Biancavilla (CT) il 31.1.1988;
COSTA Giuseppe David, nato a Konstanz (Germania) l’8.2.1982;
GURGONE Antonino, nato a Biancavilla (CT) il 19.12.1979;
IMBARRATO Carmelo, nato a ad Adrano (CT) il 28.1.1989;
LA MELA Salvatore, nato ad Adrano (CT) il 29.9.1987;
LO CICERO Agatino, nato a Tettnang (Germania) l’8.6.1982;
LO CICERO Cristian, nato ad Adrano (CT) l’1.7.1986;
LOMBARDO Francesco, nato a Catania il 6.9.1978;
PELLEGRITI Graziano, nato ad Adrano (CT) il 3.2.1990;
RESTIVO Francesco, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) il 9.3.1966;
RESTIVO Giuseppe, nato a Melfi (PZ) il 4.3.1991;
RESTIVO Giuseppe, nato a Rieti il 19.4.1986;
RESTIVO Giuseppe, nato a Biancavilla (CT) il 6.8.1987;
RESTIVO Salvatore, nato a Castelvetrano (TP) il 7.3.1996;
RESTIVO Salvatore, nato a Biancavilla (CT) il 18.3.1995;
RESTIVO Salvatore, nato a Biancavilla (CT) il 15.10.1980;
SANTANGELO Pietro, nato a Biancavilla (CT) il 28.16.1976;
TOMARCHIO Maurizio, nato a Biancavilla (CT) il 30.5.1977;
TUTTOBENE Mario, nato a Biancavilla (CT) il 22.9.1993.

I predetti sono indagati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, aggravata dall’essere armata, tentato omicidio aggravato, associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanza stupefacente, aggravata dall’essere armata, detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, reati in materia di armi e ricettazione delle medesime, tentata rapina aggravata, tentata estorsione aggravata, evasione e favoreggiamento personale.

Il provvedimento restrittivo, emesso sulla base di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed eseguite dalla Squadra Mobile – Sezione Criminalità Organizzata – di Catania e dal Commissariato di P.S. di Adrano (CT), accoglie gli esiti di una complessa ed articolata attività investigativa, condotta tra il mese di ottobre 2018 e quello di novembre 2019, nei confronti di un’associazione, anche di tipo mafioso, operante nel territorio di Adrano (CT) e nei comuni limitrofi, capeggiata da LO CICERO Cristian e collegata alla famiglia mafiosa “MAZZEI o carcagnusi” di Catania.

Le investigazioni, riscontrando le dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, hanno consentito di appurare come il citato LO CICERO, sotto l’egida della famiglia mafiosa MAZZEI di Catania ed approfittando di un vuoto di potere venutosi a creare a seguito delle operazioni di polizia condotte nei confronti delle storiche compagini mafiose insistenti su quel territorio, e cioè i clan SANTANGELO-TACCUNI e SCALISI, sia riuscito a conquistare notevoli spazi, specie nel settore del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti, promuovendo, organizzando e dirigendo un nutrito gruppo criminale, in ciò coadiuvato dal fratello Agatino e dai pregiudicati BIVONA Luigi, CELESTE Francesco, LOMBARDO Francesco, RESTIVO Francesco e RESTIVO Giuseppe che, a loro volta, potevano fare affidamento su decine di affiliati.

Nel corso delle indagini, a riprova della pericolosità dell’accolita e del controllo del territorio dalla stessa esercitato, sono stati effettuati numerosi sequestri di armi (n. 5 fucili, n. 3 pistole e n. 1 bomba a mano) e munizioni e documentato il tentato omicidio ai danni di due pregiudicati, uno dei quali minorenne all’epoca dei fatti, scaturito da contrasti connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti.

A tale ultimo proposito, il gruppo gestiva un vasto traffico di sostanze stupefacenti che poi provvedeva a commercializzare non solo nel territorio di Adrano (CT), ma anche in quello di altri comuni delle province di Catania, Caltanissetta, Enna e Ragusa. È stato possibile acquisire elementi di prova anche in ordine a coloro che rifornivano l’associazione in parola. In particolare, l’approvvigionamento della sostanza stupefacente del tipo cocaina avveniva tramite soggetti appartenenti al clan MAZZEI “Carcagnusi” di Catania. Il rifornimento di sostanza stupefacente del tipo marijuana avveniva tramite dei canali albanesi, la cui presenza dei referenti è stata più volte documentata ad Adrano (CT). L’acquistodi eroina avveniva tramite dei contatti operanti nella provincia di Messina.

Nell’illecito traffico era stabilmente inserita anche una famiglia di “caminanti” ovvero nomadi di nazionalità italiana, che gestivano, altresì, una piazza di spaccio in Contrada Zizulli, agro di Adrano (CT). Un’altra piazza di spaccio, riconducibile al sodalizio criminale, era operativa tra le case popolari di Adrano (CT) di via IV Novembre ed era gestita principalmente dai pregiudicati RESTIVO Salvatore ( cl. 1995) e IMBARRATO Carmelo.

A riscontro delle attività, nel corso delle indagini, sono stati effettuati n.15 arresti in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e sequestrati gr. 600 circa di cocaina, kg. 1,9 circa di eroina, kg. 183 circa di marijuana e kg.2,8 circa di pastiglie di ecstasy. L’operazione di Polizia Giudiziaria è stata denominata “Third Family”. Espletate le formalità di rito, tutti gli indagati sono stati allocati presso varie carceri siciliane di massima sicurezza. Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato avallate dal G.i.p. in sede, dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti, come legislativamente previsto.

Cronaca

Catania, processo in appello contro Coveri dopo eutanasia, richiesta la condanna

La Procura etnea ha chiesto tre anni e quattro mesi per il presidente dell’associazione Exit-Italia, avrebbe istigato al suicidio assistito in Svizzera la 47enne Alessandra Giordano.

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 A Catania questa mattina la Procura ha chiesto la condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione di Emilio Coveri, presidente dell’associazione Exit-Italia, per istigazione al suicidio per il ricorso all’eutanasia nel 2019 in Svizzera della 47enne paternese Alessandra Giordano. Il processo si celebra davanti alla Corte d’assise d’appello dopo il ricorso del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Andrea Brugaletta contro la sentenza di assoluzione, “perché il fatto non sussiste”, emessa il 10 novembre del 2021 dal gup Marina Rizza, a conclusione del processo celebrato col rito abbreviato.

Al centro del procedimento il ricorso all’eutanasia in una clinica di Zurigo, il 27 marzo del 2019, di una donna catanese che non era malata terminale, ma soffriva di depressione e sindrome di Eagle, e che si era iscritta all’associazione Exit. Secondo la Procura, che ha coordinato indagini di carabinieri e polizia postale, Coveri “ha fornito un contributo causale idoneo a rafforzare un proposito suicidario prima incerto e titubante su una persona affetta da patologie non irreversibili benché dolorose, anche perché non ben curate, sfruttando l’influenzabilità della donna per inculcare le sue discutibili idee di suicidi assistito come soluzione alle sofferenze fisiche e morali della vita”.

“La signora – ha sempre sostenuto Coveri – era una nostra associata e le abbiamo semplicemente fornito, su sua richiesta, le informazioni che le servivano per prendere una decisione. Una procedura normale”. Il processo è stato aggiornato al prossimo 28 giugno.

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Cronaca

Bronte, incidente mortale sulla SP 211 perde la vita una donna di 46 anni

Feriti anche il marito e i figli della vittima, mentre all’alba si è registrato sulla A18 un altro sinistro con due giovani feriti non gravemente.

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E’ di un morto e tre feriti il bilancio di un tragico incidente stradale registratosi, nelle scorse ore, lungo la strada provinciale 211 in territorio di  Bronte. Non è ancor ancora chiara la dinamica dell’incidente su cui sono a lavoro i  carabinieri della compagnia di Randazzo e quelli del comando stazione di Bronte. A perdere la vita, da quanto riferito dalla centrale operativa dei vigili del fuoco di Catania,  una donna di 46 anni che viaggiava, assieme al marito e ai due figli, su una Golf Volkswagen.

Secondo una prima ricostruzione dell’incidente fatta dai carabinieri potrebbe trattarsi di un incidente autonomo. verificatosi poco prima delle 02.30 del mattino. Il mezzo su cui viaggiava la famiglia sarebbe andato a sbattere  contro un muretto presente sulla provinciale. Impatto che sarebbe stato piuttosto violento. Immediati i soccorsi.

Sul posto personale medico del 118, carabinieri e pompieri del distaccamento di Randazzo. La donna sarebbe morte sul colpo come accertato dai sanitari. La vittima, successivamente, sarebbe stata estratta dall’abitacolo del mezzo dai pompieri che hanno messo in sicurezza anche l’autovettura incidentata. Gli altri occupanti della Golf sono stati trasportati negli ospedali della zona. Non si conoscono ancora le loro condizioni. Traffico a rilento lungo la provinciale 211. Solo poco dopo le 6.30 la situazione è tornata alla normalità.

Altro incidente all’alba di oggi sulla A18 in direzione Catania nel tratto di strada compreso tra Giarre- Calatabiano. Per cause in corso di accertamento una Polo Volkswagen è uscita fuoristrada, nei pressi della corsia di emergenza adagiandosi su una una fiancata ; a bordo due giovani di circa 22 anni. Su posto personal medico del 118 e vigili del fuoco del distaccamento di Riposto nonchè la Polstrada di Catania . I due feriti sono stati condotti all’ospedale Cannizzaro  per le cure del caso. Le loro condizioni non dovrebbero preoccupanti.

Un altro incidente stradale nel pomeriggio di oggi.  Luogo del sinistro la SS284 (Paternò- Randazzo) all’altezza dal bivio di Maletto in direzione Randazzo.  A scontrarsi una Fiat Panda guidata da un uomo di 85 anni e una Mercedes classe A condotta da un ragazzo di 20 anni. I due mezzi viaggiavano su corse opposte di marcia. Immediati i soccorsi. Sul  posto pompieri del distaccamento di Randazzo che hanno tirato fuori dalla Panda l’anziano. Le ambulanze del 118 intervenute sul luogo dell’incidente hanno portato l’ottantacinquenne all’ospedale di Biancavilla e il ventenne in quello di Bronte. I due uomini non sarebbero in pericolo di vita. Ad effettuare i rilievi i carabinieri della compagnia di Randazzo. Traffico veicolare a rilento sulla statale per qualche ora.

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