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Belpasso, ampliamento ala est del cimitero monumentale

Questi lavori partono dopo la realizzazione di 72 nuovi loculi e prevedono in contemporanea la realizzazione di altri 144 nuovi loculi

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“Cominciati gli interventi per la realizzazione delle opere di urbanizzazione per il completamento del IV ampliamento ala est del nostro Cimitero”.

A dirlo il sindaco di Belpasso Carlo Caputo che ha comunicato l’avvio dei lavori attesi da tempo : “Dopo lungo tempo, questo ampliamento ci consentirà di rispondere alle tante richieste dei nostri concittadini per l’assegnazione delle concessioni cimiteriali, al fine di costruire tombe di famiglia e cappelle gentilizie. Questi lavori partono dopo la realizzazione di 72 nuovi loculi, sempre nell’ala est del cimitero, e prevedono in contemporanea la realizzazione (sempre sulla stessa area) di altri 144 nuovi loculi”.

I lavori di opere di urbanizzazione per il completamento IV ampliamento ala est del Civico Cimitero di Belpasso prevedono movimentazione e livellamento del terreno;- realizzazione impianto elettrico con la messa in opera dei cavidotti, sia per l’illuminazione dei viali quanto per quello delle lampade votive; realizzazione impianto di rete idrica per l’approvvigionamento dell’area, con installazione di fontanelle per acqua potabile; realizzazione vialetti mediante pavimentazione autobloccante e altamente drenante.

In vista dei lavori, che dureranno fino a novembre 2025, sarà interdetta l’area al fine di garantire sicurezza e incolumità per i visitatori del Corpo Colombario sito nell’ala est, in prossimità dell’area di cantiere. L’interdizione è prevista per lunedì, martedì, mercoledì mattina, giovedì e venerdì. Il libero accesso solo mercoledì pomeriggio, sabato e domenica, nelle giornate in cui la ditta esecutrice non lavorerà. L’area sarà resa fruibile ai visitatori del Corpo Colombari Ala Est, tramite apposita apertura.

agricoltura

Catania, Ebat Ciala: apprezzata ordinanza regionale a tutela dei lavoratori esposti al caldo

“Lo scorso anno, come ente bilaterale, abbiamo distribuito nelle aziende agricole ai lavoratori diversi kit, con borracce termiche e cappelli di paglia a tesa larga, per prevenire i colpi di calore” ha detto il presidente Claudio Petralia

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È una scelta giusta vietare lo svolgimento delle attività all’aperto nei settori agricolo e florovivaistico nelle ore più calde, in presenza di un livello di rischio “alto” per le elevate temperature. È questo il punto di vista dell’Ebat Ciala Catania che, con il suo presidente, il biancavillese Claudio Petralia, plaude all’ordinanza regionale firmata dal presidente della Regione, Renato Schifani.

Il provvedimento è valido fino al 31 agosto e impone lo stop dalle 12:30 alle 16:00 nelle giornate in cui la mappa Worklimate del portale Inail (https://www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/) segnalerà le situazioni critiche.

La misura era stata chiesta dalle organizzazioni sindacali e dalle realtà del territorio che operano nel campo della sicurezza sul lavoro.

“È un atto di responsabilità istituzionale – commenta il presidente Petralia – che mette al centro la salute dei lavoratori e riconosce il pericolo concreto legato all’esposizione prolungata al caldo. Le alte temperature non possono essere più considerate un’eccezione, ma una nuova normalità estiva che va affrontata con strumenti adeguati”.

Già negli anni scorsi, l’Ebat Ciala aveva sollecitato misure di prevenzione specifiche per i lavoratori impiegati all’aperto, a rischio colpi di calore. “Oltre ad essere un segnale di civiltà – prosegue Petralia – questo provvedimento rappresenta un’opportunità per promuovere una nuova cultura della sicurezza climatica nei luoghi di lavoro. Lo scorso anno, come ente bilaterale, abbiamo distribuito nelle aziende agricole ai lavoratori diversi kit, con borracce termiche e cappelli di paglia a tesa larga, per prevenire i colpi di calore. Continueremo a sensibilizzare le imprese – conclude – sull’importanza della prevenzione, a tutela di tutti”.

 

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Cronaca

Paternò, ieri sera controlli delle forze dell’ordine in centro e in periferia

Agenti della Polizia di Stato e della municipale hanno “ispezionato” l’ex velodromo Salinelle al cui interno sono stati trovati 5 cittadini magrebini. Al vaglio la loro posizione. Posti di blocco in vari punti della città, elevate sanzioni per il mancato rispetto CdS

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Controllo del territorio a 360 gradi a Paternò, ieri pomeriggio e fino a tarda notte da parte degli agenti della Polizia di stato del Commissariato di Adrano e quelli del Reparto Prevenzione Crimine della Questura di Catania, supportati da agenti della locale polizia municipale. In particolare i poliziotti hanno dapprima “visitato” l’ex velodromo Salinelle, oramai abbandonato e vandalizzato e al cui interno trovavano ospitalità cittadini stranieri, impegnati nelle campagne della Piana di Catania.

I poliziotti hanno trovato dentro la struttura 5 uomini di nazionalità marocchina che sono stati condotti, successivamente, negli uffici del commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano per verificare la loro posizione sul territorio nazionale. Per alcuni degli stranieri sottoposti a controllo sono necessari ulteriori e più specifici approfondimenti. L’attenzione delle forze dell’ordine si è poi spostata nel centro storico cittadino dove cinque pattuglie della Polizia di stato e della polizia municipale hanno effettuato una serie di posti di blocco: in piazza Umberto, in Piazza Santa Barbara e in Piazza Regina Margherita; diversi i soggetti controllati cosi come autovetture mezzi a due ruote.

Nel corso dei controlli sono state elevate diverse sanzioni. I dettagli dell’operazione saranno resi noti dalla Questura nelle prossime ore. Non è la prima volta che agenti della polizia di stato e della municipale hanno eseguito una serie di verifiche e ispezioni riguardanti cittadini stranieri. In alcune circostanze sono stati fermati dei magrebini irregolari sul territorio nazionale e nei confronti dei quali sono stati presi dei provvedimenti legati a lasciare l’Italia perché non regolari.

L’operazione di ieri sera è stata preceduta, qualche giorno addietro, da un’altra attività investigativa condotta, però, dai carabinieri della compagnia di Paternò . Durante i controlli erano stati identificati otto cittadini stranieri, sprovvisti dei documenti necessari per la regolare permanenza in Italia.

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