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Cronaca

Belpasso, arrestato per maltrattamenti in famiglia, vittima la moglie

L’uomo di 53 anni si sarebbe reso protagonista, a detta degli investigatori, di gravi e reiterati casi di violenza nei confronti della consorte di 46 anni

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Arrestato un uomo di 53 anni  per maltrattamenti in famiglia dai carabinieri del comando stazione di Belpasso. L’uomo si sarebbe reso protagonista di gravi e reiterati casi di violenza nei confronti della moglie 46enne.  In particolare, la donna, dopo essere rientrata intorno alle 21 dal lavoro, sarebbe stata aggredita dal marito perché quest’ultimo,  salito al piano superiore ed entrato nella stanza da letto, si è  accorto che la moglie non aveva provveduto a cambiare le lenzuola del letto e a sistemargli la camera dove lui dormiva ormai da solo.

Per tale “mancanza”, da quanto accertato dai carabinieri,  il 53enne avrebbe urlato alla consorte, costringendola a salire di forza fino alla camera per farle notare la sua “inefficienza” e rivolgendosi  in modo esagitato le avrebbe detto che le avrebbe rotto i vetri dell’auto parcheggiata sotto casa.  La vittima nel timore che il marito dalle parole sarebbe passato ai fatti,  ha chiesto telefonicamente, tramite il 112 Numero Unico di Emergenza, l’intervento di una pattuglia dei carabinieri.  L’uomo, che avrebbe ascoltato la richiesta di aiuto della donna, si sarebbe accomodato nel soggiorno dell’appartamento in attesa dell’arrivo dei militari, senza smettere di inveire verbalmente  nei confronti della donna, peraltro il tutto in presenza del figlio minore.

L’intervento dei carabinieri è stato celere raggiungendo l’abitazione della donna, dove hanno trovato il 53enne, al piano terra, intento a raccogliere della pasta caduta sul pavimento, mentre, al piano superiore, la 46enne ancora palesemente intimorita con gli abiti sporchi di pasta. La 46enne  ha denunciato ai carabinieri l’episodio di violenza subita raccontando che oltre ad essere stata minacciata, in uno scatto d’ira l’uomo le avrebbe buttato la pasta a terra, finita poi anche sui suoi vestiti. I carabinieri ricevute le prime fondamentali informazioni, hanno proceduto ad accompagnare l’uomo in caserma per svolgere ulteriori accertamenti.  maltrattamenti in famiglia.

Nel contempo la 46enne ha raccontato ai carabinieri  gli episodi di maltrattamento che avrebbe dovuto subire negli anni, e che ha avuto il coraggio di denunciare solo di recente quando lo ha accusato di continui maltrattamenti e aggressioni anche sotto l’effetto dell’alcool. La 46enne l’avrebbe querelato in un recente passato il consorte per poi ritirare la querela, credendo alle “false” promesse del  marito che sarebbe cambiato e quindi  poter ricostruire il loro rapporto coniugale.

Tuttavia la 46enne, dopo poche settimane, si è dovuta ricredere poiché sarebbero  ripresi gli atteggiamenti violenti del marito che, appunto, mentre in un primo momento aveva mitigato i suoi comportamenti prepotenti grazie al percorso di disintossicazione dall’alcool, successivamente avendolo improvvisamente interrotto, avrebbe ricominciato ad essere aggressivo verso di lei, sia verbalmente che fisicamente. Particolarmente emblematico uno degli ultimi episodi, come ha raccontato la donna agli investigatori, quando a seguito di una discussione insorta per insignificanti motivi, l’uomo in preda all’ira, dopo essere sceso in strada ed aver sfogato la rabbia tagliando gli pneumatici dell’auto della donna, l’avrebbe aggredita all’interno delle mura domestiche. L’uomo si trova rinchiuso nel carcere di Piazza Lanza.

Cronaca

Catania, tre moto rubate tra i rifiuti di un edificio abbandonato ritrovate dalla Polizia

I poliziotti hanno sfruttato la rilevazione del segnale GPS di uno degli scooter, non tanto per individuare l’esatta posizione del mezzo, ma per circoscrivere l’area da passare al setaccio

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A Catania un appartamento abbandonato trasformato in un deposito di moto rubate è stato individuato dalla Polizia di Stato nell’ambito delle azioni di contrasto ai furti di veicoli in città, grazie anche alla collaborazione di una delle vittime del furto.  Dopo le operazioni degli ultimi giorni, che hanno permesso di ritrovare scooter, auto e pezzi di ricambio, gli agenti delle volanti hanno scovato un locale abbandonato, in via Stazzone, nel quartiere Cibali con all’interno tre moto risultati rubati.

I poliziotti hanno sfruttato la rilevazione del segnale GPS di uno degli scooter, non tanto per individuare l’esatta posizione del mezzo, ma per circoscrivere l’area da passare al setaccio.  Infatti, non sempre i sistemi di localizzazione sono precisi in quanto si limitano ad indicare una posizione approssimativa dei veicoli, specie quando si trovano parcheggiati all’interno degli immobili, come, ad esempio, i garage. Grazie all’attività investigativa e al segnale GPS, i poliziotti sono riusciti ad arrivare in via Stazzone, individuando un appartamento disabitato che è stato sottoposto a perquisizione.

All’interno dell’edificio gli agenti hanno trovato cumuli di immondizia di ogni tipo. Solo passando da una finestra, è stata notata una prima motocicletta di valore, lasciata in una delle stanze del piano terra. Districandosi tra spazzatura, vecchi indumenti e oggetti abbandonati, i poliziotti hanno perlustrato le altre stanze trovando uno scooter e un’altra moto, anche in questo caso di un significativo valore commerciale. Una volta eseguiti tutti i necessari accertamenti, è stato possibile risalire ai proprietari dei tre mezzi.

 

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Cronaca

Biancavilla, nascondeva la droga nel sottoscala: arrestato dai Carabinieri

A finire in manette un 26 enne biancavillese

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Non si fermano le attività di prevenzione e repressione dei reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti operate da parte dei militari dell’Arma di Catania, volte a contrastare una delle maggiori fonti di approvvigionamento della criminalità organizzata.

In tale contesto, i Carabinieri della Stazione di Biancavilla, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Cinofili di Nicolosi, hanno svolto tutta una serie di mirate azioni info-investigative, che hanno portato all’arresto di un biancavillese di 26 anni per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

In particolare, durante servizi di perlustrazione del centro cittadino, gli investigatori avevano visto più volte il giovane in atteggiamenti “sospetti” poiché, in più circostanze, alla vista della pattuglia si allontanava velocemente, come a voler evitare eventuali controlli da parte loro. Per questi motivi, hanno deciso di prestare maggior attenzione ai suoi movimenti.

Sono stati, quindi, organizzati dei dispositivi di pedinamento e appiattamento “discreto e a distanza”, che hanno confermato che la presenza dell’uomo, soprattutto nelle ore notturne, presso la zona della movida biancavillese aveva a che fare con lo spaccio di droga, per cui è stato pianificato l’intervento presso la sua abitazione, situata nei pressi dell’ospedale del paese.

Di prima mattina, i Carabinieri hanno quindi fatto scattare il blitz, facendo entrare nel suo appartamento anche il cane dei cinofili KING, e hanno cominciato a perquisire ogni ambiente.

I militari si sono subito accorti che, alla vista dell’animale, l’uomo è diventato estremamente nervoso e ciò ha avvalorato le loro ipotesi investigative. Infatti, appena raggiunta la rampa di scale che porta al piano superiore dell’abitazione, KING ha segnalato al suo conduttore un armadietto nel vano sottoscala, nel quale i Carabinieri hanno scovato 35 dosi di marijuana, per un peso di circa 50 grammi, 70€ in banconote di piccolo taglio e “gli attrezzi del mestiere”, ovvero ciò che serve a un pusher per impacchettare la droga: un bilancino di precisione e numerose bustine in plastica trasparente.

Poi, i militari si sono spostati nelle camere da letto e anche qui, all’interno di un comodino, hanno recuperato 2 dosi di marijuanamentre, in un pensile della cucina, c’erano delle infiorescenze di quella pianta, non ancora confezionata.

Trovata la droga, il materiale necessario al suo confezionamento e il denaro, il giovane pusher è stato dichiarato in stato di arresto e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’atto, mentre lo stupefacente è stato sequestrato.

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