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Belpasso, emergenza cenere, Caputo: “Dobbiamo lavorare per arrivare a una gestione coordinata”

Per il sindaco è “necessario creare un management tra le amministrazioni che sappia essere sollecito e immediato nella raccolta e successivo impiego del materiale vulcanico”

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Il sindaco di Belpasso Carlo Caputo è intervenuto sull’emergenza cenere vulcanica che da settimane attanaglia i comuni dell’hinterland catanese a seguito dei continui parossismi. “Le attività eruttive dell’Etna, ormai da oltre un mese, si legano inesorabilmente all’emissione di cenere vulcanica la quale ha più volte ricoperto numerosi territori, tra cui anche Belpasso – dice  Caputo-  Sin dal primo evento mi sono tempestivamente adoperato per pianificare una specifica rimozione della sabbia, attuata sia con mezzi meccanici che con spazzamento manuale, al fine di garantire la sicurezza stradale e la conseguente incolumità dei miei concittadini. Le spese sostenute, per questa vera e propria emergenza, sono moltissime e purtroppo ricadono interamente sulle casse comunali” ha proseguito Caputo”.

Carlo Caputo sindaco di Belpasso

Dall’inizio dell’estate sono diverse le eruzioni che hanno visto una copiosa ricaduta di cenere sui territori pedemontani, costringendo anche alla chiusura dell’aeroporto “Vincenzo Bellini” di Catania.  In atto, comunque, un confronto tra tutti i sindaci del comprensorio. “Dobbiamo lavorare per arrivare a una gestione coordinata. L’Etna sta cambiando dobbiamo essere pronti. Come ci dicono anche gli esperti, negli ultimi anni l’attività dell’Etna è diventata più esplosiva e alcuni fenomeni, un tempo più rari, stanno diventando frequenti- prosegue Caputo-  I parossismi creano fontane di lava e colonne di materiale piroclastico, lapilli e cenere che, come vediamo, ricadono nelle zone “a favore di vento”.

Occorre dunque cambiare approccio nei confronti del nostro vulcano e creare un management tra le amministrazioni che sappia essere sollecito e immediato nella raccolta e successivo impiego del materiale vulcanico. In qualità di sindaco della mia città sto cercando di dare risposte ai belpassesi, organizzando una raccolta porta a porta della cenere vulcanica. Grazie a questa i cittadini possono esporre i sacchetti/contenitori pieni di cenere direttamente davanti alle proprie abitazioni; sacchetti/contenitori che verranno poi spacchettati/svuotati dai nostri operatori, direttamente su un mezzo ad hoc- ha detto il sindaco di Belpasso Caputo- Separare la sabbia dalla plastica può sembrare un lavoro “fastidioso” ma utile e necessario al fine di evitare che questa plastica venga rimessa in circolo”. La sabbia viene poi conferita presso appositi impianti di lavorazione di inerti lavici per uso edilizio. “In questo modo cerchiamo di guardare in modo lungimirante – e benevolo – verso una risorsa considerata di scarto ma che invece può diventare utile” ha concluso Caputo.

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Motta S. Anastasia, lotta ai cittadini che non conferiscono correttamente i rifiuti

Nei giorni scorsi, durante le consuete operazioni di raccolta, gli operatori Dusty hanno rinvenuto diversi sacchi di rifiuti non correttamente differenziati in alcune zone della città

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Attenzione massima da parte della giunta comunale di Motta Sant’Anastasia contro coloro che non effettuano il non corretto conferimento dei rifiuti. In particolare, nei giorni scorsi, durante le consuete operazioni di raccolta, gli operatori Dusty hanno rinvenuto diversi sacchi di rifiuti non correttamente differenziati in alcune zone della città.

Di recente sono stati “trovati” lungo Corso Sicilia. Su ogni sacco è stato apposto il bollino rosso di errato conferimento. La Polizia Municipale è al lavoro per individuare i responsabili, che saranno sanzionati. “Si ricorda che effettuare una corretta raccolta differenziata- dicono dal comune – significa separare adeguatamente i materiali – organico, carta, plastica, vetro, metalli, indifferenziato – affinché possano essere gestiti in modo adeguato.

Rispettare il calendario di conferimento è fondamentale: ogni frazione va esposta solo nei giorni previsti”. L’indifferenziato non è un cumulo generico, ma deve contenere “esclusivamente ciò che non può essere riciclato- proseguono dal comune-Il rispetto delle regole è un gesto concreto di responsabilità verso il paese e verso chi lo vive ogni giorno”.

 

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Motta S. Anastasia, discarica “Valanghe D’Inverno”: il Cga revoca sentenza di primo grado

Il consiglio di giustizia amministrativa ha revocato la sentenza nr 391 del 2023 che aveva respinto l’appello della società “Oikos” contro l’annullamento del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la gestione della discarica

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Colpo di scena nella vicenda legata alla “operatività” della discarica Valanghe d’Inverno sita a Motta Sant’Anastasia, gestita da “Oikos”. Il consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana (Cga) in sezione giurisdizionale, presieduto da Ermanno De Francisco, ha revocato la sentenza nr 391 del 2023 che aveva respinto l’appello della società “Oikos” contro l’annullamento del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la gestione della discarica in contrada Valanghe d’Inverno.

Oikos aveva presentato un ricorso per revocazione, evidenziando errori nella precedente pronuncia. Il caso riguarda il rinnovo dell’autorizzazione per la discarica, che era stato annullato perché, secondo la sentenza revocata, il progetto originario non includeva una particella catastale fondamentale per l’impianto. Secondo Oikos l’esclusione si basava su un errore: la particella era indicata nei documenti del progetto, ma la sentenza aveva interpretato male le prove. Il Cga ha riconosciuto l’errore e ha accolto il ricorso.

Altro punto centrale è la norma regionale che vieta la costruzione di discariche a meno di tre chilometri dai centri abitati. La sentenza revocata aveva dichiarato illegittimo il rinnovo dell’autorizzazione proprio per il mancato rispetto di questa regola.

Oikos ha sollevato dubbi sulla costituzionalità della norma, che il Cga ha ritenuto non adeguatamente esaminati nella precedente decisione. La revoca della sentenza apre ora la strada a una nuova fase del processo, in cui il Cga dovrà riesaminare nel dettaglio le questioni sollevate. Nel frattempo, resta aperto l’impianto con la sospensione dell’efficacia della sentenza di primo grado, che aveva annullato il rinnovo dell’autorizzazione.

La vicenda vede coinvolti i comuni di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia, oltre ad associazioni ambientaliste come Legambiente Sicilia. La discarica è da anni al centro di una battaglia legale e sociale, con i residenti e gli ambientalisti che ne contestano l’impatto sull’ambiente e sulla salute pubblica.

 

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