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Famiglia

Belpasso, inaugurata in Piazza Pertini, nella frazione di Piano Tavola, la bambinopoli inclusiva

Il parco ha una pavimentazione anti-trauma in gomma, steccati di recinzione in legno, vialetti di accesso che permettono il passaggio in sedia a rotelle e spazi a verde e aiuole

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“Abbiamo finalmente consegnato un nuovo parco giochi alla città di Belpasso. Eravamo davvero in tanti alla cerimonia di inaugurazione, a testimonianza del fatto che l’attesa era moltissima”. A dirlo il sindaco di Belpasso Carlo Caputo. La bambinopoli è stata realizzata  in piazza Pertini a Piano Tavola, grazie ad un finanziamento regionale con la compartecipazione del comune di Belpasso.  La bambinopoli è stata attrezzata con giochi pensati per tutti i bimbi, con tutti i tipi di abilità.

Il parco ha una pavimentazione anti-trauma in gomma, steccati di recinzione in legno, vialetti di accesso che permettono il passaggio in sedia a rotelle, e ancora, spazi a verde e aiuole. Il parco si aggiunge così a quello inaugurato a luglio di quest’anno presso il “Parco Oreste e Maria Caruso”, e alle altre bambinopoli e aree gioco già presenti e realizzate sul territorio in questi anni (Borrello, Villa Martoglio, Parco Urbano, via Gobetti, via Di Vittorio, via Rocco Chinnici, via Li Causi, piazza Dusmet). In arrivo anche uno in via Sardegna.

“La bambinopoli inclusiva  ha seguito un iter burocratico un po’ complicato che ne ha ostacolato la celerità nella costruzione- ha proseguito Caputo-  Dal 2019, con la vecchia amministrazione, sono partite le prime richieste di finanziamento per la realizzazione di luoghi di inclusività. A questi finanziamenti si sono aggiunti anche dei fondi stanziati dal Comune. Un percorso lungo che è stato attentamente seguito e supportato, alla Regione Siciliana, dall’on. Giuseppe Zitelli. Ora possiamo finalmente vederne i risultati, con la speranza che si comprenda quanto si è dovuto lavorare duramente per arrivare a questo. Dobbiamo prendercene cura e non servono telecamere ma serve un alto senso civico- ha detto Caputo- Ringrazio tutti gli intervenuti: in particolare genitori e bimbi; l’on. Giuseppe Zitelli; il sindaco che mi ha preceduto, Daniele Motta; il presidente del Consiglio comunale Andrea Magrì; l’assessore Giuseppe Rocco Santonocito; la consigliera Mery D’Urso e i consiglieri Salvo Pappalardo, Antonio Tocra e Salvo Rapisarda. Grazie, per aver dato la benedizione ai luoghi, a Padre Francesco Nicolosi”.

 

Associazionismo

Catania, progetto “Le mani in pasta”, per giovani con disturbo spettro autistico

“Il lavoro rappresenta un’importante occasione relazionale e di crescita, ma soprattutto dona loro dignità e senso”. A dirlo Federico Lupo, presidente di “Un futuro per l’autismo”

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Il progetto “Le mani in pasta”, indirizzato a soggetti con disturbo dello spettro autistico, ha formato come pizzaioli sei adulti, con età compresa tra i 20 e i 30 anni.

Il corso che li ha impegnati per quattro volte al mese da ottobre a maggio è stato tenuto da maestri della Nazionale italiana pizzaioli (Nip). Ad organizzarlo l’associazione ‘Un futuro per l’autismo’ in collaborazione con ‘Un altro modo’. Alla fine del corso i sei partecipanti sono stati premiati, nella sede dell’impresa sociale Cantine di Loreto di Acireale, con gli attestati che li dichiara ‘piazzaioli con le mani in pasta”.

“È un modo per dare il giusto merito ai nostri ragazzi per il percorso che hanno fatto, legato alla panificazione e alla pizzeria- ha detto Federico Lupo, presidente di “Un futuro per l’autismo” – l’inserimento lavorativo si coniuga perfettamente con il progetto di vita dei nostri ragazzi, da cui non può prescindere. Il lavoro rappresenta un’importante occasione relazionale e di crescita, ma soprattutto dona loro dignità e senso”.

Vera Caltabiano, componente dell’associazione ha spiegato  che ” il lavoro delle istituzioni è fondamentale  da quando si ha una diagnosi fino al momento dell’inserimento nella società, perché gli unici che possono garantire attività adeguate per i nostri ragazzi sono gli enti locali. Ma devono collaborare: con le associazioni di familiari e con le cooperative che offrono i servizi. Solo così si può garantire un futuro ai nostri ragazzi. Futuro che è la cosa che ci ha preoccupati – sottolinea – dal giorno in cui ci hanno detto ‘vostro figlio ha un disturbo dello spettro autistico’. Lì il pensiero che dobbiamo lasciare i nostri figli senza che abbiano uno spazio nella società è terribile”.

La consegna degli attestati è stata l’occasione di parlare di un percorso comune per costruire un progetto di vita che coinvolga famiglie e istituzioni. Un esempio arriva dal comune di Sant’Agata Li Battiati che al progetto di vita delle persone con autismo ha deciso di destinare un terreno confiscato alla mafia.

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Famiglia

Sicilia, contributo di solidarietà, l’ultimo step prima del pagamento per 8 mila famiglie

I fondi, complessivamente 30 milioni di euro, saranno destinati a 7.932 nuclei familiari, in base alla graduatoria definitiva pubblicata il 19 maggio scorso sul sito dell’Irfis. L’importo massimo previsto per ciascun contributo è di 5 mila euro.

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Da oggi prende  il via l’ultimo passaggio prima dell’erogazione del contributo di solidarietà una tantum destinato alle famiglie siciliane in condizione di grave disagio economico e sociale. Una misura varata dal governo Schifani che rappresenta l’atto conclusivo di un percorso partito il 25 febbraio con l’apertura dello sportello telematico e che ora si prepara a concretizzarsi con i primi pagamenti.

I fondi, complessivamente 30 milioni di euro, saranno destinati a 7.932 nuclei familiari, in base alla graduatoria definitiva pubblicata il 19 maggio scorso sul sito dell’Irfis. L’importo massimo previsto per ciascun contributo è di 5 mila euro, calcolato tenendo conto della situazione economica, della composizione del nucleo familiare, della presenza di minori o di situazioni di particolare vulnerabilità, come le famiglie monogenitoriali.

Prima dell’erogazione del contributo è richiesto agli aventi diritto un ultimo adempimento. La piattaforma digitale utilizzata per la raccolta delle domande sarà riaperta fino al 27 giugno: in questa finestra temporale, i beneficiari dovranno caricare un documento rilasciato dai servizi sociali del proprio Comune di residenza, che certifichi la possibilità (o meno) di essere impiegati in attività socialmente utili. Questo passaggio è previsto dall’avviso pubblico dell’assessorato regionale delle Politiche sociali e rappresenta una clausola di responsabilizzazione, che mira anche a promuovere l’inclusione attiva per chi si trova in condizioni di fragilità. Al termine di questa procedura si procederà con il pagamento.

Intanto, il governo Schifani, che ha gestito l’intera operazione attraverso l’Irfis, società finanziaria della Regione Siciliana, sta lavorando per reperire ulteriori risorse. L’obiettivo è quello di riuscire a finanziare tutte le ulteriori posizioni che rispondono ai parametri ma arrivate ex aequo o escluse dal sorteggio. Sono necessari poco più di 1,2 milioni di euro.

 

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