Connect with us

Cronaca

Biancavilla, lotta al caporalato controlli nelle campagne, due denunce e sanzioni

I carabinieri hanno denunciato i titolari di due società cooperative agricole perché ritenuti responsabili delle violazioni connesse agli obblighi del datore di lavoro e del dirigente, alla formazione dei lavoratori, nonché per aver impiegato lavoratori “in nero

Pubblicato

il

A Biancavilla i carabinieri sono stati impegnati a contrastare il fenomeno del caporalato. I militari della stazione di Biancavilla, unitamente ai loro colleghi del Nucleo Ispettorato del lavoro di Catania, hanno denunciato i titolari di due società cooperative agricole perché ritenuti responsabili delle violazioni connesse agli obblighi del datore di lavoro e del dirigente, alla formazione dei lavoratori, nonché per aver impiegato lavoratori “in nero”. In particolare, l’attività ispettiva dei Carabinieri ha interessato due aziende con sede in contrada Scirfi, nella periferia a sud di Biancavilla, che si occupano della coltivazione, raccolta e vendita di prodotti agrumicoli. I militari hanno accertato il fatto che il titolare di una prima cooperativa controllata, un 63enne biancavillese,  avesse impiegato 2 lavoratori in nero su 4 e, inoltre, i lavoratori regolarmente assunti non solo non avevano ricevuto una adeguata formazione in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, ma non erano stati nemmeno sottoposti alla sorveglianza sanitaria obbligatoria, ovvero quell’insieme di atti medici che tutelano la salute e la sicurezza dei dipendenti, in relazione ai fattori di rischio professionali, all’ambiente di lavoro e alla modalità di svolgimento dell’attività professionale.

L’imprenditore è stato così denunciato e per lui è scattata una maxi sanzione da più di 7 mila euro con il conseguente recupero di 3.400 € di contributi I.N.P.S. ed I.N.A.I.L.  Analoga situazione è stata riscontrata presso l’attività di un imprenditore del posto di 47 anni che, però, avendo fatto lavorare ben 4 lavoratori in nero, dovrà pagare una maxi sanzione di più di 13.500 € e non potrà riaprire l’attività, che gli è stata contestualmente chiusa, fino a quando non avrà regolarizzato la posizione dei lavoratori irregolari.

La mirata campagna di contrasto allo sfruttamento dei lavoratori e al fenomeno del “caporalato”, disposta dall’Arma di Catania, in sinergia con i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro – N.I.L., continuerà sull’intera provincia etnea – ed in particolare nelle aree rurali – anche nei prossimi mesi ed ha già portato, solo nell’ultimo anno, ad importanti risultati operativi. Nelle oltre 30 aziende controllate sinora, è stata infatti accertata la presenza di oltre 50 lavoratori irregolari e 40 in nero, tra cui 6 cittadini extracomunitari. In aggiunta, all’esito di mirate attività info-investigative, il N.I.L. di Catania ha altresì effettuato 2 arresti in esecuzione di un ordine di custodia cautelare emesso dal G.I.P. del Tribunale di Catania e 3 denunce per caporalato, a cui si sommano altri 4 deferimenti per violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Cronaca

Catania, arrestato 18enne per detenzione ai fini di spaccio

I poliziotti appena entrati nello stabile dove si trovava il ragazzo, hanno appurato la presenza di un portone blindato e un cancelletto, una piccola finestrella utilizzata per la cessione della droga e telecamere di video sorveglianza

Pubblicato

il

Ha tentato di disfarsi della droga gettandola nel wc. La polizia però lo ha colto con le mani nel sacco e lo ha bloccato. Un 18enne catanese è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Qualche pomeriggio fa i poliziotti impegnati in un servizio di controllo del territorio, hanno notato uno strano via vai di gente provenire da un’abitazione in via del Maggiolino, nel quartiere di Librino.

Insospettiti, hanno deciso di effettuare un controllo all’interno dello stabile e appena entrati hanno potuto appurare come il cortiletto interno, dinanzi l’abitazione, era stato adibito ad hoc per lo smercio di droga. Un portone blindato ed un cancelletto in ferro bloccavano il passaggio, una piccola finestrella in ferro era utilizzata per la cessione della sostanza, e vi erano installate anche telecamere di video sorveglianza che registravano le vie circostanti e l’esterno dell’abitazione stessa.

Dopo aver bussato insistentemente alla porta, i poliziotti sono riusciti ad accedere all’abitazione, appurando che era stata adibita a una vera e propria piazza di spaccio. All’interno i poliziotti hanno trovato due uomini, uno dei quali ha ammesso di essersi recato in quel luogo proprio per acquistare la sostanza stupefacente, mentre l’altro, il 18enne, è risultato essere il proprietario del locale, dimostrandosi parecchio nervoso e insofferente al controllo. Nel bagno dell’abitazione gli agenti hanno notato la presenza di acqua per terra in prossimità del wc e, pertanto, hanno deciso di verificare se all’interno del condotto vi droga rimasta incastrata. Rinvenuti 5 grammi di crack e un bilancino di precisione ancora perfettamente funzionante.

Continua a leggere

Cronaca

Catania, tenta di aggredire medico del Policlinico: arrestata una 45enne

La donna è stata posta ai domiciliari con l’accusa di lesioni, minacce ed interruzione di pubblico servizio

Pubblicato

il

Infastidita per l’attesa al pronto soccorso dell’ospedale Policlinico di Catania, una 45enne catanese, ha inveito contro il personale sanitario, ma la sua azione è stata bloccata prontamente dalla Polizia di Stato che l’ha arrestata per lesioni, minacce ed interruzione di pubblico servizio, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e fino a condanna definitiva.

La donna si è presentata alle prime ore del mattino in pronto soccorso in codice azzurro. Una volta fatta accomandare in barella, nell’ambulatorio, per essere visitata, visibilmente infastidita per l’attesa, avrebbe preteso che i medici effettuassero subito una tac ed una risonanza magnetica, minacciandoli di denunciarli se non l’avessero assecondata. A quel punto un infermiere del reparto sarebbe stato costretto ad intervenire per tranquillizzarla, cercando di rassicurarla, dicendole che sarebbero stati espletati tutti gli esami ritenuti necessari dai medici. La 45enne, tuttavia, in stato di alterazione, avrebbe minacciato il suo interlocutore proferendo frasi come: “stai zitto…ti do una pedata in pancia, ti ammazzo!”

Subito dopo, improvvisamente, alzandosi dal lettino con uno scatto fulmineo, avrebbe tentato di colpire con un calcio l’infermiere che, tuttavia, sarebbe riuscito a parare il colpo con la mano, riportando un trauma contusivo all’arto con prognosi di 3 giorni. Non paga di ciò, la donna gli avrebbe scagliato contro due bottiglie contenenti soluzioni farmacologiche, che fortunatamente il sanitario sarebbe riuscito a schivare.

A quel punto, prima che la situazione potesse degenerare ulteriormente, è intervenuto personale del Commissariato di pubblica sicurezza “Borgo-Ognina”, in servizio al posto di Polizia presente in ospedale, che, avvalendosi dell’ausilio delle guardie giurate, presenti al pronto soccorso, dopo aver messo in sicurezza il personale sanitario, ha bloccato e arrestato la donna, la quale su disposizione del Pm di turno è stata sottoposta agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida prevista per la giornata odierna.

Continua a leggere

Trending