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Famiglia

Bonus Nido: in scadenza il 30 giugno il rimborso rette

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Scade  il 30 giugno il termine ultimo per poter allegare le ricevute di pagamento delle  rette relative alla frequenza per l’anno 2022 di asili nido pubblici e privati autorizzati, al fine di ottenerne il rimborso.Le famiglie interessate devono trasmettere all’INPS le ricevute di pagamento delle rette per le mensilità comprese tra gennaio 2022 e dicembre 2022.La documentazione di avvenuto pagamento dovrà indicare: la denominazione e la partita iva dell’asilo nido, il codice fiscale del minore, il mese di riferimento, gli estremi del pagamento o la quietanza di pagamento, il nominativo del genitore che sostiene l’onere della retta, denominazione e Partita Iva dell’asilo nido, il codice fiscale del minore, il mese di riferimento, gli estremi del pagamento o quietanza di pagamento, il nominativo del genitore che sostiene l’onere della retta.Nel caso in cui la documentazione sia riferita a più mesi di frequenza, la stessa deve essere allegata a ogni mese a cui si riferisce. Se, invece, per lo stesso mese si è in possesso di più ricevute, queste dovranno essere inviate in un unico file. Non è più possibile presentare la domanda per il 2022 ma per le domande gia’ presentate la normativa prevede la possibilità di allegare la documentazione di spesa, necessaria per ottenere il pagamento del bonus, mentre per l’anno in corso e’ possibile presentare entro il 31 dicembre 2023 fino ad esaurimento del budget di spesa.

Associazionismo

Catania, progetto “Le mani in pasta”, per giovani con disturbo spettro autistico

“Il lavoro rappresenta un’importante occasione relazionale e di crescita, ma soprattutto dona loro dignità e senso”. A dirlo Federico Lupo, presidente di “Un futuro per l’autismo”

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Il progetto “Le mani in pasta”, indirizzato a soggetti con disturbo dello spettro autistico, ha formato come pizzaioli sei adulti, con età compresa tra i 20 e i 30 anni.

Il corso che li ha impegnati per quattro volte al mese da ottobre a maggio è stato tenuto da maestri della Nazionale italiana pizzaioli (Nip). Ad organizzarlo l’associazione ‘Un futuro per l’autismo’ in collaborazione con ‘Un altro modo’. Alla fine del corso i sei partecipanti sono stati premiati, nella sede dell’impresa sociale Cantine di Loreto di Acireale, con gli attestati che li dichiara ‘piazzaioli con le mani in pasta”.

“È un modo per dare il giusto merito ai nostri ragazzi per il percorso che hanno fatto, legato alla panificazione e alla pizzeria- ha detto Federico Lupo, presidente di “Un futuro per l’autismo” – l’inserimento lavorativo si coniuga perfettamente con il progetto di vita dei nostri ragazzi, da cui non può prescindere. Il lavoro rappresenta un’importante occasione relazionale e di crescita, ma soprattutto dona loro dignità e senso”.

Vera Caltabiano, componente dell’associazione ha spiegato  che ” il lavoro delle istituzioni è fondamentale  da quando si ha una diagnosi fino al momento dell’inserimento nella società, perché gli unici che possono garantire attività adeguate per i nostri ragazzi sono gli enti locali. Ma devono collaborare: con le associazioni di familiari e con le cooperative che offrono i servizi. Solo così si può garantire un futuro ai nostri ragazzi. Futuro che è la cosa che ci ha preoccupati – sottolinea – dal giorno in cui ci hanno detto ‘vostro figlio ha un disturbo dello spettro autistico’. Lì il pensiero che dobbiamo lasciare i nostri figli senza che abbiano uno spazio nella società è terribile”.

La consegna degli attestati è stata l’occasione di parlare di un percorso comune per costruire un progetto di vita che coinvolga famiglie e istituzioni. Un esempio arriva dal comune di Sant’Agata Li Battiati che al progetto di vita delle persone con autismo ha deciso di destinare un terreno confiscato alla mafia.

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Famiglia

Sicilia, contributo di solidarietà, l’ultimo step prima del pagamento per 8 mila famiglie

I fondi, complessivamente 30 milioni di euro, saranno destinati a 7.932 nuclei familiari, in base alla graduatoria definitiva pubblicata il 19 maggio scorso sul sito dell’Irfis. L’importo massimo previsto per ciascun contributo è di 5 mila euro.

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Da oggi prende  il via l’ultimo passaggio prima dell’erogazione del contributo di solidarietà una tantum destinato alle famiglie siciliane in condizione di grave disagio economico e sociale. Una misura varata dal governo Schifani che rappresenta l’atto conclusivo di un percorso partito il 25 febbraio con l’apertura dello sportello telematico e che ora si prepara a concretizzarsi con i primi pagamenti.

I fondi, complessivamente 30 milioni di euro, saranno destinati a 7.932 nuclei familiari, in base alla graduatoria definitiva pubblicata il 19 maggio scorso sul sito dell’Irfis. L’importo massimo previsto per ciascun contributo è di 5 mila euro, calcolato tenendo conto della situazione economica, della composizione del nucleo familiare, della presenza di minori o di situazioni di particolare vulnerabilità, come le famiglie monogenitoriali.

Prima dell’erogazione del contributo è richiesto agli aventi diritto un ultimo adempimento. La piattaforma digitale utilizzata per la raccolta delle domande sarà riaperta fino al 27 giugno: in questa finestra temporale, i beneficiari dovranno caricare un documento rilasciato dai servizi sociali del proprio Comune di residenza, che certifichi la possibilità (o meno) di essere impiegati in attività socialmente utili. Questo passaggio è previsto dall’avviso pubblico dell’assessorato regionale delle Politiche sociali e rappresenta una clausola di responsabilizzazione, che mira anche a promuovere l’inclusione attiva per chi si trova in condizioni di fragilità. Al termine di questa procedura si procederà con il pagamento.

Intanto, il governo Schifani, che ha gestito l’intera operazione attraverso l’Irfis, società finanziaria della Regione Siciliana, sta lavorando per reperire ulteriori risorse. L’obiettivo è quello di riuscire a finanziare tutte le ulteriori posizioni che rispondono ai parametri ma arrivate ex aequo o escluse dal sorteggio. Sono necessari poco più di 1,2 milioni di euro.

 

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