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Cronaca

Calcio, la squadra del Paternò pareggia e passa il turno di Coppia Italia Eccellenza

Tuttavia il tecnico dei rossazzurri Filippo Raciti, nonostante il superamento alla seconda fase del torneo, non sarebbe del tutto soddisfatto

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foto pagina ufficiale Facebook "Paternò Calcio"

Con il pari per 1 a 1 maturato a Calascibetta contro la Leonfortese, nella gara di ritorno del primo turno di Coppa Italia Eccellenza, il Paternò accede al secondo turno del trofeo ma lo fa non convincendo del tutto. Gli etnei raggiunti nel finale di gare in pieno recupero, nel corso della partita hanno sprecato troppo occasioni compreso il calcio di rigore calciato da Belluso e parato dall’estremo difensore di casa. A Mister Raciti gli ultimi 20 minuti di gara disputati dai suoi ragazzi non sono piaciuti, apparsi a detta del trainer rossazzurro, poco concentrati. Tuttavia ad una settimana dall’inizio del campionato il tecnico etneo ha il tempo sufficiente per lavorare su una squadra che necessita ancora di sistemare qualche accorgimento soprattutto in attacco dove bisogna essere più cinici. La cronaca.

Fin da primi minuti il Paternò prova a sbloccare la gara mettendo in difficoltà la retroguardia avversaria come al 14’ quando Otero è atterrato in area di rigore in seguito ad una punizione battuta da Floro Valenca; per il direttore di gara è rigore. Sul dischetto c’è Belluso che calcia e si fa parare il penalty da Callejo. Alla mezz’ora Paternò ancora pericoloso: azione corale degli ospiti con Maimone che passa a Micoli  al centro dell’area di rigore ma l’attacca non aggancia, la sfera arriva a Sangarè la cui conclusione è fuori. Al 41’ Maimone tenta la botta ma viene respinta. Quasi allo scadere della prima frazione di gioco Belluso per poco non approfitta di un pasticcio della retroguardia avversaria ma Callejo mette una pezza.

Ad inizio ripresa i  padroni di casa provano a spaventare il Paternò con Caputa ma Napoli è attento e sventa la minaccia. Al 8’ gli ospiti passano: Sangarè  per Napoli il quale crossa per Nicoli che controlla e batte Callejo. Tre minuti dopo i padroni di casa vanno vicino al pari con Volo che scheggia la traversa. Al 19’ Il Paternò manca il raddoppio con Asero la cui conclusione dalla distanza non è distante dalla porta di difesa da Callejo. Al 40’ rossazzurri spreconi: azione solitaria di Baldeh che, dopo aver superato il portiere di casa, passa a Janneh, il quale a porta vuota manda la palla fuori. Due minuti dopo è Volo mettere i brividi Coriolano, bravo a respingere il tiro del giocatore della Leonfortese. Ed in pieno recupero arriva il pari dei padroni di casa. Godino è autore di un fallo che gli costa l’espulsione per somma di ammonizioni e l’assegnazione di un rigore per la Leonfortese realizzato da Rodriguez al 49’.

 

Cronaca

Catania, rogo a Fontanarossa, concluse indagini avvisi per due persone

Si tratta dell’ingegnere procuratore speciale, incaricato dalla Sac del rispetto degli adempimenti e delle norme antincendio e dell’amministratore unico e legale rappresentante della ‘Italy Rent Car’, accusati entrambi di rogo colposo

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La Procura di Catania ha emesso un avviso di conclusione indagini preliminari all’ingegnere procuratore speciale, incaricato dalla Sac del rispetto degli adempimenti e delle norme antincendio, Orazio Condorelli e all’amministratore unico e legale rappresentante della ‘Italy Rent Car’ Federica Caravello, accusati entrambi di rogo colposo in merito all’incendio che la sera del 16 luglio dello scorso anno divampò. all’aeroporto di Catania. A scriverlo è il quotidiano “La Sicilia”.

Nel fascicolo inizialmente risultavano sette indagati, sei dei quali mancano nell’avviso di conclusione indagini: la loro posizione è stata stralciata e si sta valutando di depositare al Gip una richiesta di archiviazione. Secondo la Procura etnea il rogo ebbe origine da una “multi presa per le utenze elettriche difettosa” presente nel box dell’agenzia di noleggio auto al Terminal arrivi.

Secondo le accuse, i due “in cooperazione tra loro, per colpa cagionavano, o contribuivano a cagionare, un incendio che si originava all’interno dei locali in uso all’agenzia di noleggio e si sviluppava all’interno del termina arrivi”.  Per la procura Condorelli avrebbe “omesso di attivare una procedura organizzativa per la gestione della sicurezza antincendio adeguata alle dimensioni dell’aerostazione in termini di superfici e numero di passeggeri. In particolare, non prevedeva la presenza necessaria e continuativa di un numero minimo di operatori antincendio, né prevedeva che gli stessi presidiassero ogni zona o maxi zona dell’aeroporto tanto che la sera dell’incendio erano presenti in tutto il terminal solo quattro operatori e in tutta la zona ‘arrivi’, aperta al pubblico, non era presente, né era previsto che fosse presente, alcun operatore”.

Per i magistrati la loro presenza avrebbe consentito “di giungere nell’immediatezza sul posto e spegnere l’incendio”. A Caravello è contestato di aver “omesso di fornire” alla dipendente presente “la necessaria formazione obbligatoria in materia di sicurezza antincendio”. Per lei c’è anche un secondo capo d’imputazione per falso. L’indagata avrebbe dichiarato falsamente “che la dipendente avesse ricevuto l’apposita formazione”.

 

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Cronaca

Catania, controllo carabinieri con i colleghi del NAS a tutela di catanesi e turisti

Personale del Nucleo Antisofisticazione Sanità di Catania hanno denunciato i titolari di tre ristoranti di pesce tutti siti nella zona della “Pescheria”

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La sicurezza alimentare al centro dei controlli effettuati dai carabinieri del comando proviniciale di Catania.  Nei giorni scorsi, i militari della compagnia di Piazza Dante, insieme con i colleghi del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Catania,  hanno denunciato i titolari di tre ristoranti di pesce tutti siti nella zona nota ai piu come la “Pescheria” di Catania.

All’interno della prima attività commerciale, i militari hanno accertato che non sarebbero  state compilate le tabelle relative alle temperature a cui i cibi devono essere conservati e che anche il processo di congelamento dei prodotti sarebbe  stato effettuato con procedure non regolari ed all’interno di apparecchiature refrigeranti non idonee al mantenimento della “catena del freddo”. Cosi ben 40 kg di pesce è stato sequestrato. Ma c ‘è di piu, la proprietaria, una 52enne catanese, non avrebbe  comunicato alla clientela, mediante apposite iscrizioni nel menu previste dalla normativa, che alcuni prodotti erano congelati e non freschi.

Stesso modus operandi anche per il titolare del secondo ristornate, un 59enne che anche lui, come la collega del primo locale, avrebbe servito ai clienti alimenti decongelati spacciandoli per freschi.

Dal terzo locale al centro del mirino dei militari sono stati sequestrati e distrutti 18 kg di pesce non idoneo al consumo in quanto privo di tracciabilità. Inoltre nel laboratorio di preparazione delle pietanze, sarebbero state riscontrate carenze igienico sanitarie derivanti dalla presenza di blatte e altri insetti. il proprietario, un 47enne di Catania avrebbe  adibito a deposito bevande un locale attiguo, non consono, seconod i NAS,  a quel tipo di attività di stoccaggio.

I tre titolari dei ristoranti sono tutti ritenuti responsabili di frode in commercio, oltre che di violazioni nel settore igienico-sanitario ed in totale sono state emesse sanzioni per quasi 50 mila euro.

 

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