Connect with us

Chiesa

Catania, “Agata in Movimento” trasforma la metropolitana in una galleria d’arte

Mobilità sostenibile e arte si coniugano in un contesto di cultura ed espressione

Pubblicato

il

La metropolitana di Catania si è trasformata in una galleria d’arte urbana con la quarta edizione di “Agata in Movimento”, un’iniziativa che fonde tradizione, creatività e innovazione. I viaggiatori della Ferrovia Circumetnea sono ora accompagnati da quaranta manifesti artistici ispirati al culto di Sant’Agata, un progetto che ha portato l’arte nel cuore della città, rendendola accessibile a tutti.

L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Catania, la Ferrovia Circumetnea e il Comitato Cittadino Sant’Agata, è stata curata dalla prof.ssa Daniela Maria Costa e ha coinvolto studenti dei corsi di Grafica, Illustrazione e Fumetto, nonché di Design della Comunicazione Visiva. Le opere, realizzate con tecniche digitali e inchiostro di china, offrono una rilettura contemporanea dell’iconografia agatina, con immagini che mescolano simbolismo, spiritualità e modernità.

Durante la presentazione del progetto, Salvo Fiore, direttore generale della Ferrovia Circumetnea, ha sottolineato l’importanza di portare l’arte negli spazi pubblici: “Trasformare la metropolitana in un luogo di cultura significa dare ai cittadini un’esperienza che va oltre il semplice spostamento. Questo progetto crea un dialogo tra la città e la sua storia, rendendo omaggio a Sant’Agata in un contesto moderno e accessibile a tutti.”

Anche Daniela Costa ha espresso il valore formativo dell’iniziativa per gli studenti coinvolti: “Per i nostri ragazzi, questa è un’occasione straordinaria di confrontarsi con l’arte pubblica, di vedere le proprie opere esposte in uno spazio vissuto quotidianamente dai cittadini. Ogni manifesto racconta una visione personale di Sant’Agata, mantenendo un legame con la tradizione ma parlando il linguaggio visivo di oggi.”

Il presidente dell’Accademia di Belle Arti di Catania, Lina Scalisi, ha ribadito il ruolo dell’istituzione nel promuovere la cultura attraverso progetti innovativi: “L’Accademia continua a investire nella creatività dei suoi studenti, offrendo loro la possibilità di misurarsi con progetti concreti che lasciano un segno nella città.”

Gli autori delle opere hanno lavorato con grande sensibilità per trasmettere, attraverso il linguaggio visivo, la forza e la spiritualità di Sant’Agata. Uno degli studenti coinvolti ha raccontato: “Abbiamo cercato di rappresentare la Santa in un modo che potesse dialogare con i cittadini di oggi, mantenendo il rispetto per la tradizione ma con uno stile attuale.”

La mostra sarà visibile sui treni e le stazioni FCE di Catania fino al 28 febbraio 2025 e accompagnerà visivamente gli spostamenti in metro dei cittadini, dei pendolari e dei turisti.

Chiesa

Catania, Al via il programma di appuntamenti con “Agata: la donna”

Un omaggio alla forza femminile attraverso l’arte

Pubblicato

il

Catania si veste di memoria e contemporaneità con “Agata: la donna”, una rassegna che abbraccia arte, cultura e moda per rendere omaggio non solo alla Santa Patrona, ma a tutte le donne che, con determinazione e coraggio, hanno scelto di lottare per la propria libertà. Dal 31 gennaio, il suggestivo Casale dell’Arte di via Plaia farà da cornice alla fitta serie di appuntamenti che, attraverso linguaggi diversi, raccontano un’unica, potente storia: quella della resilienza femminile.

Il simbolo di Agata, tra martirio e autodeterminazione

Sant’Agata è più di una figura religiosa: è il riflesso di un’identità collettiva che si tramanda nei secoli. Martire della fede e della libertà, la sua vicenda si intreccia con le vite di tante donne che, nel tempo, hanno sfidato pregiudizi, oppressioni e violenze. La sua resistenza diventa il simbolo di tutte le battaglie femminili, una testimonianza eterna del diritto di ogni donna a scegliere il proprio destino.

Proprio su questo tema si sono confrontati, durante la presentazione dell’evento, Sarita Giuffrè, vice prefetto di Catania, il giornalista e studioso Santo Privitera, Elda Ferrante, membro dell’Associazione Nazionale Donne Operate al Seno (ANDOS), e Francesco Bassini, presidente del Primo Municipio di Catania. Un dibattito che ha gettato luce sulle molteplici sfide che ancora oggi le donne affrontano, dalla lotta contro la violenza di genere alla necessità di affermarsi in contesti spesso ostili.

«Vogliamo parlare a tutte le donne che, come Agata, nella vita lottano» ha dichiarato Gabriela Scibilia, titolare del Casale dell’Arte. Un impegno che non si esaurisce nella celebrazione simbolica, ma si traduce in azioni concrete: la nascita di uno sportello di supporto per le donne vittime di violenza, fisica e psicologica, in collaborazione con la I Municipalità del Comune di Catania. Un segnale forte, che conferma la volontà di trasformare l’arte e la cultura in strumenti di cambiamento sociale.

Un viaggio tra arte, musica e moda: il programma della rassegna

Il programma della rassegna è un mosaico di esperienze artistiche e culturali che restituisce un racconto sfaccettato della condizione femminile.

Venerdì 31 gennaio, alle ore 10, l’inaugurazione della mostra collettiva d’arte, con opere di artisti che esplorano l’universo femminile attraverso la pittura e la fotografia. La mostra, visitabile fino al 9 febbraio, diventa una finestra sulle molteplici espressioni dell’essenza femminile, dalla fragilità alla ribellione.

La giornata prosegue alle 19 con un concerto per pianoforte e violino, un viaggio musicale che unisce sensibilità e potenza espressiva, seguito da una degustazione di vini delle Tenute dello Jato.

Sabato 1 febbraio, alle 18.30, il tema della lotta femminile viene affrontato con la presentazione del libro “Tutte le cose che ho perso”, della giornalista Katya Maugeri, che racconta la condizione delle donne detenute nel carcere di Rebibbia. Un momento di riflessione su come la privazione della libertà si intrecci con storie di dolore, ma anche di resistenza e speranza.

La serata si chiude con un live show musicale del duo elettroacustico ZarbaPinto, che con le loro sonorità sperimentali daranno voce all’anima dell’evento.

Domenica 2 febbraio, spazio alla moda con un esposizione di abiti e gioielli a partire dalle ore 10, mentre alle 11 gli artisti dell’Istituto Marconi – Mangano daranno vita a un’estemporanea d’arte.

L’evento culmina alle 19 con la sfilata “Pailettes e Lamé: le donne brillano“, che trasforma la passerella in un racconto visivo di stile e consapevolezza. La moda di seconda mano diventa un manifesto di rinascita: ogni tessuto, ogni paillette, porta con sé una storia di bellezza e trasformazione. Ad accompagnare l’evento, le note della sassofonista Alessia Pinto e del batterista Luca Zabanò.

Un messaggio che va oltre il tempo

“Agata: la donna” non è solo una celebrazione artistica, ma un atto di resistenza culturale. Rievocare Sant’Agata significa riconoscere la forza di tutte le donne che, ieri come oggi, si oppongono alle ingiustizie e reclamano il proprio spazio nel mondo.

Attraverso il linguaggio dell’arte, della musica e della moda, questa rassegna restituisce un messaggio chiaro: la femminilità è potenza, la lotta per la libertà è una sfida eterna e la cultura è lo strumento più potente per riscrivere il futuro.

Continua a leggere

Associazionismo

Paternò, Trionfo per il concerto inaugurale dell’Organo Mascioni Opus 518

Applausi ed emozioni per l’inizio di una stagione all’insegna della musica

Pubblicato

il

Il 25 gennaio 2025, la Chiesa del Monastero della Santissima Annunziata di Paternò è stata teatro di un evento straordinario: il concerto inaugurale dell’organo monumentale Mascioni Opus 518, restaurato dopo decenni di silenzio. Questo capolavoro di arte organaria, costruito nel 1939 dalla prestigiosa ditta Vincenzo Mascioni, è tornato a risplendere grazie a un restauro minuzioso, realizzato con il contributo dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica e della Fondazione Opera Michelangelo Virgillito di Paternò.

La serata è stata presentata dalla giornalista Mary Sottile e ha visto la partecipazione del sindaco di Paternò, Nino Naso, e dei rappresentanti comunali, trasformandosi in una celebrazione collettiva. Un ringraziamento particolare va al parroco Salvatore Patané, figura instancabile e sempre attiva nel promuovere iniziative culturali e spirituali; grazie alla sua intraprendenza, la comunità di Paternò ha potuto vivere un evento di rara bellezza e importanza. Il direttore artistico Alfredo Marino e il Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania hanno ulteriormente impreziosito la serata, dimostrando il grande valore dei talenti siciliani attraverso l’esibizione dell’Orchestra Barocca.

Un viaggio musicale tra Barocco e Romanticismo

A concludere il concerto è stata l’esibizione della talentuosa organista Elena Guglielmino, che ha eseguito l’ “Étude Symphonique, Op. 78” di Marco Enrico Bossi, una composizione romantica di straordinaria complessità tecnica. La Guglielmino ha impressionato il pubblico con la sua maestria nell’uso di mani e piedi, necessaria per dominare la tastiera e i pedali dell’organo, evidenziando la coordinazione e la precisione richieste da uno strumento pneumatico come il Mascioni.

In un’intervista, la musicista ha spiegato che uno degli aspetti più impegnativi del suonare questo organo è la latenza tra i registri superiori e inferiori, una caratteristica tipica degli strumenti pneumatici, ma che in questo caso è stata magistralmente bilanciata grazie al restauro. La Guglielmino ha anche sottolineato come il Mascioni Opus 518, con il suo timbro caldo e avvolgente, si presti perfettamente al repertorio romantico e del Novecento, pur avendo osato proporre anche brani barocchi di Johann Sebastian Bach. La scelta è stata premiata dagli applausi entusiasti del pubblico.

Un simbolo di rinascita culturale

L’organo Mascioni, dotato di 2 manuali, pedaliera, 34 registri e ben 2096 canne, rappresenta non solo un gioiello musicale, ma anche un simbolo di rinascita per la comunità di Paternò. Il restauro, avviato nel gennaio 2023 e concluso nel giugno 2024, è stato supervisionato dall’architetto Antonio Caruso con la collaborazione dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali.

Questo strumento, costruito originariamente per arricchire le liturgie e celebrare la bellezza della musica sacra, torna ora a essere il cuore pulsante di eventi culturali e artistici. Il parroco Salvatore Patanè ha sottolineato come l’inaugurazione dell’organo sia il preludio a una stagione ricca di iniziative volte a promuovere il patrimonio artistico locale, con il coinvolgimento di istituzioni e associazioni, come l’Associazione Insieme per Sofonisba.

Un messaggio per il futuro

Con la restituzione di questo organo alla comunità cittadina, Paternò riafferma il suo impegno per la valorizzazione del patrimonio artistico e musicale, offrendo alle nuove generazioni un’eredità culturale di grande valore. La serata del 25 gennaio, con il suo intreccio di storia, arte e musica, ha costituito un momento di orgoglio e speranza per tutta la comunità.

Continua a leggere

Trending