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Cronaca

Catania, altri 120 milioni di euro per la tratta metropolitana Paternò – Misterbianco

Questa somma si va ad aggiungere a 672 milioni già stanziati per la tratta in oggetto

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“Lo stanziamento di altri 120 milioni di euro, per il completamento della tratta metropolitana Misterbianco-Paternò, sono l’ulteriore dimostrazione del grande lavoro che il Governo Meloni sta facendo per la Sicilia e il territorio etneo in particolare”. A dirlo il deputato nazionale, Francesco Ciancitto, che interviene in merito alla firma dell’Accordo di programma quadro, avvenuta a Palermo, per lo stanziamento di ulteriori 120 milioni “Si va avanti speditamente – commenta ancora Ciancitto -. Dopo l’avvio dei lavori, avvenuto qualche mese fa, la tratta metropolitana Misterbianco-Paternò non è più solo un sogno, ma un’opera che pian piano diventa concreta. Un traguardo importante raggiunto grazie all’impegno del Governo nazionale, con in testa il premier, Giorgia Meloni e regionale, con il presidente della Regione, Renato Schifani; il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e il deputato regionale Giuseppe Zitelli”.

 

La tratta in questione è lunga di 11,5 chilometri ed attraverserà tre Comuni: Misterbianco, Belpasso (con la frazione di Piano Tavola) e Paternò.  Cinque le stazioni da realizzare: Gullotta (Misterbianco), Belpasso (Piano Tavola), Valcorrente (centro commerciale di Etnapolis), Giaconia (corrispondente al territorio di Palazzolo, in territorio di Belpasso, ma fondamentale per Paternò) e Ardizzone (Paternò). La Misterbianco – Paternò rappresenta l’ultima sezione che completa l’intera linea della metropolitana, lunga complessivamente 30 km che collegherà Paternò con Catania e il suo aeroporto. L’intera linea potrà, in una fase successiva, estendersi lungo la dorsale Paternò – Adrano (ulteriori 15 km), ad oggi già parzialmente attrezzata.Per quanto riguarda i lavori della Misterbianco – Paternò, l’importo dell’intervento complessivo, affidato mediante accordo quadro, è di circa 672 milioni di euro (fondi Pnrr). Ai 672 milioni già stanziati  si aggiungono gli ulteriori 120 milioni, fondamentali per ultimare tutti gli interventi.

 

Intanto, dal prossimo 15 giugno, stop alla linea della littorina Catania-Paternò. Il trenino si ferma, per sempre, proprio per permettere ai lavori della metropolitana di andare avanti. “Si tratta di un’opera strategica dalle enormi potenzialità, destinata a cambiare per sempre la mobilità futura in provincia di Catania- dice ancora Ciancitto- Per quanto riguarda lo stop alla tratta della littorina Catania-Paternò, dopo aver ricevuto diverse segnalazioni da parte di cittadini dei diversi Comuni etnei, preoccupati per una paventata riduzione del trasporto pubblico, ho subito contattato il direttore generale di FCE, Salvo Fiore. Nessuna riduzione al servizio, l’assenza del trasporto su rotaia sarà sostituita con un potenziamento della presenza di bus, da e per Catania”.

Cronaca

Catania, “REstate in allerta” il servizio sos telefonico in aiuto dei lavoratori nei cantieri

A promuoverlo il sindacato , la Fillea Cgil, per segnalare violazioni della legge contro il lavoro durante le giornate troppo calde

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Se lavorando in un cantiere edile la resistenza del proprio fisico viene messa a repentaglio a causa delle temperature estive troppo elevate, il lavoratore edile può segnalare il caso telefonando allo 095 310815.
Si tratta della linea “REstate in allerta”, il nuovo servizio di sos telefonico che dal 29 luglio al 31 agosto viene reso disponibile dalla Fillea Cgil di Catania. E non a caso. La telefonata servirà a segnalare eventuali violazioni della recentissima ordinanza della Presidenza della Regione e della Legge 101/2024 di conversione del Decreto 63/2024, in caso di attività lavorative da svolgersi all’aperto in condizioni climatiche avverse, come appunto il caldo eccessivo.
Il servizio è stato presentato stamattina dal segretario generale della Fillea Cgil di Catania, Vincenzo Cubito, dal segretario generale della Fillea Cgil Sicilia, Giovanni Pistorio e dal segretario generale della Cgil Catania, Carmelo De Caudo, nei pressi del cantiere comunale per la realizzazione della pista ciclabile sopraelevata, aperto di fronte al numero civico 126 di via Cristoforo Colombo. Un cantiere i cui lavori sono fermi e la cui consegna sarà effettuata ben oltre la data prevista dal contratto.
Sottolineano infatti i tre segretari:
“Questo significa che non sarebbero di certo le giornate di stop lavorativo dovuto al gran caldo a rallentare i lavori dei cantieri pubblici. Se ritardi ci sono, e nei cantieri di casa nostra ce ne sono sempre troppi, sono dovute sempre ad altre ragioni che nulla hanno a che vedere con la salvaguardia della salute dei lavoratori”.
Una volta ricevuta la chiamata, che può essere fatta solo dai lavoratori identificabili e non da semplici passanti, il sindacato si recherà in cantiere o contatterà il primo luogo la ditta, senza segnalare il nome della persona che ha indicato il mancato rispetto dell’ordinanza, e nel caso non sia possibile farlo, si rivolgerà direttamente alle autorità.
“REstate in allerta è un servizio che stiamo garantendo donando il nostro tempo a disposizione dal lunedì al sabato in pieno agosto- continuano i tre segretari di Fillea e Cgil- cioè quando tutta la città e i cantieri sono esclusi dagli sguardi quotidiani e, probabilmente, quando anche i già pochi controlli degli ispettori diminuiranno considerevolmente a causa del personale in ferie; sebbene qualsiasi organo di pubblica sicurezza è tenuto ad intervenire proprio grazie all’ordinanza.
Noi facciamo la nostra parte per la tutela della salute e della sicurezza nel lavoro e la facciamo anche così: organizzando un presidio telefonico sempre attivo. Nelle scorse settimane avevamo chiesto un’attenzione speciale al sindaco chiedendo un’ordinanza comunale che alla fine non è arrivata. Ma la Regione ci ha dimostrato di essere dalla nostra parte quando ne ha emessa una ad hoc. A dimostrazione che la legge nazionale di certo esiste, ma che è necessario declinarla a livello locale per poterla applicare nel migliore dei modi possibili”.
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Cronaca

Catania, autopsia non fa chiarezza sulla morte della 38enne trovata impiccata

Saranno necessari altri esami supplementari e complementari ossia istologici e tossicologici

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foto "Repertorio"

Si è svolta questa mattina, al Policlinico di Catania, l’autopsia  sulla salma della 38enne trovata  impiccata, nei giorni scorsi, nel bagno dell’appartamento di villeggiatura sito a Fondachello, frazione marinara di Mascali, che la donna aveva preso in affitto assieme al compagno. Autopsia che non ha risolto tutti i dubbi : saranno necessari altri esami supplementari e complementari. In pratica saranno eseguiti esami istologici e tossicologici.

Ad effettuare l’autopsia il medico legale Cristoforo Pomara;  presente, come perito di parte, il dottore Raffaele Benanti, nominato dall’avvocato Francesco Marchese, legale del compagno della donna, che non è indagato, ma parte offesa nell’inchiesta. Intanto la Procura ha firmato il nulla osta per il rilascio della salma che è stata restituita ai familiari. La donna, da quanto verificato dai carabinieri della compagnia di Giarre che stanno indagando sul fatto, avrebbe avuto una lite con l’uomo, testimoniato dai diversi lividi presenti sulle braccia di entrambi e che poi avrebbe lasciato l’abitazione.Il corpo è stato trovato da uno dei figli della coppia.

La casa è stata trovata in ordine, e non è stato rinvenuto alcun messaggio da parte della donna. La coppia ha due figli Il compagno è stato sentito, come testimone, nella caserma dell’Arma da militari e dal sostituto procuratore di Catania di turno.  Al momento non è esclusa alcuna ipotesi sulle cause del decesso, compresa quella del suicidio

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