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Cronaca

Catania, controllo del territorio da parte dei carabinieri, denunce e sanzioni al CdS

I militari hanno denunciato un 45enne di Catania per tentato furto aggravato, un 36enne di Adrano per possesso ingiustificato di chiavi alterati e/o grimaldelli e un 20enne nonche un 25enne per evasione dagli arresti domiciliari

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Prosegue l’operazione “Natale in sicurezza” da parte dei carabinieri del comando provinciale di Catania. In particolare, nel corso dell’attività, i militari dell’Arma Carabinieri hanno denunciato un 45enne di Catania per tentato furto aggravato, un 36enne di Adrano, per possesso ingiustificato di chiavi alterati e/o grimaldelli e, per ultimo, due soggetti, un catanese di 20 anni e di uno straniero di 25 anni per evasione dagli arresti domiciliari.

Scendendo nel dettaglio a Catania durante un servizio di controllo del territorio, i carabinieri hanno scorto un uomo che stava cercando di infilarsi sotto una saracinesca parzialmente sollevata, chiaramente forzata, di un negozio di articoli per animali. I carabinieri hanno immediatamente compreso che quella persona stava per commettere un furto, quindi sono intervenuti. Alla vista dei militari, il 45enne ha accennato ad un timido tentativo di fuga, ma è stato dopo qualche metro, bloccato senza possibilità di ulteriori azioni.   Nel corso del sopralluogo i carabinieri hanno accertato che la saracinesca era stata forzata e presentava segni evidenti di scasso, così come la porta d’ingresso del negozio. La successiva perquisizione personale ha portato al rinvenimento degli “attrezzi del mestiere”: un martello, un grosso cacciavite e un piede di porco, strumenti chiaramente utilizzati per l’effrazione.

Sempre a Catania una “Gazzella”, transitando nei pressi della via Crocifisso, hanno adocchiato una Nissan Micra ferma a margine della carreggiata dentro la quale, il conducente, alla vista della pattuglia, si è abbassato come per nascondersi.  Questo atteggiamento sospetto ha indotto i militari a fermarsi per controllarlo, quindi, acquisiti i suoi documenti, i carabinieri hanno contattato la Centrale Operativa per i necessari accertamenti. Dopo poco, i colleghi della Centrale hanno elencato all’equipaggio la lunga sfilza di precedenti a carico del 36enne di Adrano, soprattutto per reati contro il patrimonio, pertanto, hanno deciso di procedere ad una perquisizione.  La decisione del controllo si è rivelata corretta perché, nel vano porta bagagli, nascosto vicino alla ruota di scorta, i carabinieri hanno trovato un “set” di attrezzi adoperati per lo scasso e la forzatura di serrature.  Non avendo alcun motivo per portare con sé quegli arnesi, l’uomo è stato denunciato e il materiale sequestrato.

L’attenzione degli equipaggi del Nucleo Radiomobile, sempre durante il servizio straordinario, si è concentrata sui controlli dei soggetti sottoposti a misure restrittive presso la loro abitazione, con l’obiettivo di verificare il rispetto degli obblighi a loro imposti.

In questo ambito, è stato scoperto dagli investigatori che un 20enne pregiudicato, sottoposto agli arresti domiciliari per reati legati allo spaccio di stupefacenti, non era a casa al momento della verifica.

L’equipaggio della Gazzella, quindi, ha deciso di attendere il rientro dell’arrestato domiciliare direttamente sul pianerottolo della sua abitazione, in modo da poterlo prendere in flagranza.

Dopo pochi minuti di attesa, in effetti, i militari hanno visto il giovane mentre rientrava, al termine di quella che sembrava essere una “tranquilla passeggiata”. Alla vista dei Carabinieri, visibilmente preoccupato, ha cercato di giustificarsi sostenendo di essersi recato da un vicino per procurarsi una bustina contro il mal di testa.Il tentativo di scusarsi, però, non ha convinto i militari, che hanno immediatamente proceduto a contestare la violazione delle misure cautelari, denunciandolo all’Autorità Giudiziaria per i provvedimenti del caso.

Sempre durante il giro di perlustrazione del territorio, un’altra pattuglia del nucleo operativo e radiomobile mentre stava percorrendo viale Andrea Doria, all’altezza del tondo Gioeni, ha scorto a bordo strada un giovane straniero, riconoscendolo subito per un 25enne straniero sottoposto agli arresti domiciliari in un’abitazione nei paraggi.  Immediatamente raggiunto e fermato, sono scattati gli accertamenti sul suo conto e, con l’ausilio della Centrale Operativa, hanno avuto la conferma che quel giorno e a quell’ora il detenuto non aveva alcuna autorizzazione per allontanarsi da casa. Anche per lui sé scattata la denuncia all’AG per evasione.

L’attività ha visto i militari impegnati in verifiche su oltre 60 veicoli e nell’identificazione di quasi 100 persone, dimostrando il forte impegno profuso nel mantenere alto il livello di sicurezza stradale. Durante l’attività, sono stati sanzionati 15 trasgressori ed elevate multe per un totale di circa 8.000 euro per gravi infrazioni come il mancato utilizzo del casco e delle cinture di sicurezza. Le operazioni dimostrano l’efficacia di un controllo attento del territorio da parte dell’Arma di Catania, in grado di rispondere rapidamente alle necessità di sicurezza dei cittadini.

 

Cronaca

Catania, controlli in 8 attività commerciali, riscontrate irregolarità e elevate sanzioni

Ispezionati alcuni fast-food della zona della stazione ferroviaria, nonché alcuni esercizi che somministrano bevande alcoliche

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La Polizia di Stato ha coordinato una nuova ed intensa attività di controllo in 8 esercizi commerciali del centro storico, dedite alla somministrazione e alla vendita di alimenti, per accertare l’osservanza delle norme di settore, il rispetto delle prescrizioni previste dalle licenze e il possesso di tutte le necessarie autorizzazioni.

Tra le attività commerciali controllate figurano anche alcuni fast-food della zona della stazione ferroviaria, nonché alcuni esercizi che somministrano bevande alcoliche.  Durante gli accertamenti sarebbero state rilevate molteplici irregolarità che hanno comportato l’elevazione di sanzioni per circa 4 mila euro.

In particolare in uno dei quattro fast-food controllati, in pieno centro storico, sarebbe stato accertato un utilizzo di spazio pubblico maggiore rispetto a quello autorizzato, per cui è stato intimato il ripristino dei luoghi, come previsto dalla norma, che in caso di reiterazione prevede la revoca della concessione.

Anche in un’altra attività di ristorazione sarebbe stato notato un utilizzo improprio degli spazi esterni del locale, dove il titolare avrebbe installato alcune strutture fisse al posto di quelle mobili e facilmente rimovibili. In questo caso, la Polizia Locale ha disposto l’immediata rimozione dell’intera struttura montata abusivamente. 

I controlli sono proseguiti in via Garibaldi dove sono state raccolte diverse segnalazioni da parte di alcuni residenti della zona che hanno lamentato continui schiamazzi e rumori molesti di notte, con la diffusione di musica ad alto volume.

In uno dei locali sarebbero state rilevate alcune gravi irregolarità nella vendita degli alimenti, come la mancata indicazione degli ingredienti dei prodotti somministrati al consumatore. Per questo motivo, il titolare è stato sanzionato amministrativamente per 2 mila euro.

In un’altra attività di via Garibaldi sarebbero stati trovati alimenti conservati in modo non conforme alle norme comunitarie. Infatti, i poliziotti e il personale del Corpo Forestale hanno trovato alcuni prodotti, ittici e vegetali, di dubbia provenienza, contenuti in alcuni banconi frigoriferi. Per la mancata tracciabilità degli alimenti, si è proceduto a sequestrare quasi 40 chilogrammi di pesce e a sanzionare il titolare per 1500 euro.

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Cronaca

Catania, picchiato un medico all’interno della Pediatria del Policlinico

Il medico è stato curato nel pronto soccorso dello stesso ospedale e i suoi colleghi lo hanno giudicato guaribile in 20 giorni

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Un increscioso episodio di violenza si è registrato nelle scorse ore al Policlinico di Catania. Un dirigente medico è stato aggredito, con un pugno al volto e poi colpito con calci quando è caduto a terra, nel reparto di Pediatria del Policlinico di via Santa Sofia. Picchiato anche un altro medico che era intervenuto in sua difesa.

La vicenda, ricostruisce il sito la siciliaweb.it citando fonti legali, sarebbe scaturita dal ricovero di un paziente nel reparto di Pediatria. Il bambino è stato accompagnato da un medico, risultato non iscritto all’ordine, per ottenere un accesso al reparto più celere.

Quando il dirigente medico si è accorto che il presunto “collega” aveva fornito false generalità si è rivolto a lui, al genitore del piccolo e a una terza persona per avere spiegazioni. E’ stato a quel punto che è stato aggredito da uno dei tre con un pugno che gli ha provocato la frattura del setto nasale e altre diverse ferite.

Gli aggressori sarebbero poi fuggiti a bordo di alcuni ciclomotori, guidati da cinque-sei persone che erano rimasti in attesa fuori dalla struttura. Il dirigente medico è stato curato nel pronto soccorso dello stesso ospedale e i suoi colleghi lo hanno giudicato guaribile in 20 giorni.

“La selvaggia aggressione a danno di due medici del Policlinico di Catania prova ancora una volta che il personale sanitario è il bersaglio troppo facile di un pericoloso clima di violenza” dicono Carmelo De Caudo e Concetta La Rosa, rispettivamente segretario generale della CGIL Catania e segretaria generale Fp CGIL Catania. “Esprimiamo grande e sincera solidarietà ai due professionisti del servizio nazionale, colpevoli solo di fare il proprio lavoro. In più occasioni, anche come sindacato di categoria dei medici e di tutti i lavoratori della sanità, abbiamo chiesto attenzione alle istituzioni, ottenendo anche l’attivazione di un apposito “Tavolo” in prefettura. Pensiamo che gli operatori devono trovarsi in condizione di essere maggiormente protetti, potendo magari usufruire di apparecchi elettronici per chiamate di aiuto”.

Preoccupati Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, con Massimo De Natale e Danilo Sottile, segretari generali rispettivamente di Cisl Medici e Cisl Fp di Catania. “Il nuovo anno si apre con l’aggressione ai danni di due medici della Pediatria del Policlinico. Nel deprecare l’ennesimo vile atto di violenza contro gli operatori della sanità catanese e portare loro la solidarietà del sindacato, la Cisl, la Cisl Medici e la Cisl Funzione pubblica di Catania ritengono necessario che la Prefettura riconvochi il tavolo di confronto avviato lo scorso mese di ottobre, perché siano verificate quante e quali delle azioni promesse i direttori generali delle aziende ospedaliere catanesi hanno messo in atto. Auspichiamo che anche in quest’ultimo episodio, il direttore generale del Policlinico-San Marco si costituisca parte civile nei confronti di chi ha aggredito i due medici. Anche nel corso della campagna contro le aggressioni in sanità promossa da Cisl, Cisl Medici e Cisl Funzione pubblica di Catania nel 2024, “Prendiamoci cura di chi si prende cura della nostra salute” – aggiungono – abbiamo chiesto che per consentire al personale sanitario di lavorare in serenità bisogna andare oltre: c’è bisogno di maggior personale nelle strutture d’urgenza/emergenza; l’esigenza di poter avere una protezione, come avviene in tutti gli altri campi, con un ruolo diverso per le guardie giurate, un raccordo migliore con la Polizia di Stato e le forze dell’ordine”. 
   

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