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Cronaca

Catania, denunciato 49enne, deteneva oltre mezza tonnellata di fuochi d’artificio

L’uomo ha trasformato il garage di casa in un vero e proprio deposito, senza licenza, con decine di scatole di botti, da rivendere durante il periodo natalizio

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Ancora un’operazione della Polizia di Stato per prevenire l’illecita compravendita e la detenzione illegale di fuochi d’artificio, come disposto dal Questore di Catania anche in vista delle ormai imminenti festività natalizie.

Dopo il materiale esplodente trovato pochi giorni fa dagli agenti della Squadra Amministrativa della Divisione PAS in un garage di un condominio di piazza Risorgimento e le 8 bombe carte scoperte nella pertinenza di un’abitazione di un giovane sottoposto agli arresti domiciliari, i poliziotti hanno messo a segno un nuovo intervento che ha permesso di scovare oltre mezza tonnellata di fuochi d’artificio detenuti illegalmente da un catanese di 49 anni che li aveva acquistati sul web.

L’uomo ha trasformato il garage di casa in un vero e proprio deposito, senza licenza, con decine di scatole di botti, da rivendere durante il periodo natalizio. A scoprire il deposito abusivo sono stati gli agenti della Squadra Artificieri dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.  Il proprietario del garage ha  ammesso ai poliziotti di aver pensato di acquistare i fuochi on-line, grazie ad un contatto trovato con un reel su un noto social network.Il Nucleo Artificieri, una volta ispezionato il garage, ha prelevato le confezioni di materiale esplodente per trasportarle in un luogo sicuro in modo da eseguire ulteriori accertamenti.

L’attenzione dei poliziotti è andata oltre e si è concentrata sul mazzo di chiavi tirato fuori dall’uomo per consentire la perquisizione del deposito abusivo. Gli agenti della Questura hanno notato, oltre alla chiave utilizzata dal 49enne per aprire il garage, la presenza di ulteriori due chiavi riconducibili, evidentemente, ad altre abitazioni nella disponibilità del catanese.

A precisa richiesta, l’uomo ha risposto che quelle erano le chiavi di casa della figlia. Per fugare ogni sospetto e non lasciare nulla al caso, i poliziotti hanno deciso di estendere i controlli anche all’appartamento della figlia In pratica gli artificieri hanno scovato un altro nascondiglio dove erano stipate alcune scatole con all’interno ulteriori fuochi d’artificio, custoditi anche in questo caso senza alcuna cura, in luoghi non idonei e umidi, tali da poterne modificare i tempi di accensione. Tutto il materiale trovato è stato sequestrato e immediatamente distrutto. Il 49enne è stato denunciato per detenzione illegale di artifizi pirotecnici.

 

Cronaca

Catania, operazione “Cemento”, sgominati due gruppi dediti traffico e spaccio di droga

Sodalizi criminali impegnati l’uno nella distribuzione minuta di droghe e l’altro nel traffico della cocaina approvvigionata dalla Calabria

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La Polizia di Stato di Catania, dalle prime ore di questa mattina, con circa 200 operatori è stata impegnata nell’esecuzione di un’ordinanza con cui il Giudice per le Indagini Preliminari presso il locale Tribunale, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia etnea, ha disposto 18 misure cautelari personali nei confronti di numerosi soggetti a vario titolo indagati e con differenti profili di responsabilità dei delitti di associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e crack.

Con l’operazione “Cemento” è stata documentata l’esistenza di due cellule criminali impegnate l’una nella distribuzione minuta di droghe e l’altra nel traffico della cocaina approvvigionata dalla Calabria.

Nel corso delle indagini sono state arrestate diverse persone in flagranza di reato e sono stati sequestrati 6,25 chili di cocaina, suddivisi in panetti e denaro contante per un importo di oltre 78.000 euro. Il Gip ha inoltre disposto il sequestro in via d’urgenza di beni mobili e immobili riconducibili ad alcuni degli indagati. Ad alcuni degli indagati il provvedimento restrittivo è stato notificato in carcere.  Gli agenti della Squadra Mobile si sono avvalsi della collaborazione dei colleghi di Enna ed hanno agito sotto il diretto coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato con l’invio di diversi equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine a cui si sono aggiunte unità della locale Questura e delle sue articolazioni e unità specializzate come Polizia Scientifica, Reparto Mobile e anche di un elicottero del Reparto Volo).

Secondo quanto accertato, a spacciare al minuto cocaina e crack sarebbe stato un gruppo capeggiato da Antonino Cocuzza, che si sarebbe avvalso della collaborazione del genero, Sebastiano Giovanni Buda, che avrebbe gestito due lucrose piazze di spaccio, una operativa in via Palermo, l’altra nel rione del Villaggio Sant’Agata.

Inoltre  nel corso delle indagini è stata ricostruita l’esistenza e l’operatività di un altro gruppo, imperniato sullo stretto legame di parentela tra i vari associati, attivo nel traffico di ingenti quantitativi di cocaina. Tale sodalizio sarebbe stato capeggiato da Francesco Platania inteso “Francu do cemento”.

Una delle basi operative del gruppo capeggiato da quest’ultimo sarebbe stata individuata nel rione San Cristoforo, presso una rivendita per prodotti edili, dove sarebbero state registrate diverse consegne di cocaina ai numerosi acquirenti. Il canale di approvvigionamento dello stupefacente sarebbe stato localizzato in Calabria.

 

 

 

 

 

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Cronaca

Paternò, indagini in corso per individuare chi ha gambizzato il 55enne lunedì sera

Il fatto di sangue potrebbe essere collegato a motivi economici ma gli investigatori non escluderebbero al momento nessuna altra ipotesi

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L’uomo di 55 anni, ferito ad una gamba da un colpo di fucile caricato a pallettoni, è ricoverato all’ospedale Santissimo Salvatore di Paternò e non è in pericolo di vita.  Il fatto di sangue è avvenuto intorno alle 20.30 di lunedì nel rione Gancia, nello spiazzo tra via Puglisi e via Antoninello, alle spalle della Chiesa del Carmine.

In corso le indagini per identificare (probabilmente le forze dell’ordine ne sono già a conoscenza ma al momento mantengono il massimo riserbo) l’autore del ferimento. Si cerca anche di capire  se colui che ha esploso dei colpi dal fucile abbia avuto dei complici oppure abbia agito da solo. A soccorrere il cinquantacinquenne un conoscente della vittima il quale, a bordo della propria auto, ha notato il ferito che camminava a piedi, muovendosi con una certa difficolta, anche se con passo accelerato.

Poi il ferito è stato condotto al vicino pronto soccorso dell’ospedale Santissimo Salvatore, dove è stato sottoposto alle cure del caso. Sul fatto i carabinieri della locale compagnia, come si diceva, hanno avviato le indagini per fare chiarezza sull’accaduto. Il fatto di sangue potrebbe essere collegato a motivi economici. Tuttavia gli investigatori non escluderebbero al momento nessuna altra ipotesi. Un aiuto alle indagini potrebbe arrivare anche dalle telecamere di video sorveglianza presenti in zona.

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