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Catania, due nuovi sacerdoti ordinati in cattedrale

Si tratta di Marco Cuttone di Adrano e Salvatore Arena di Catania

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“È giorno di festa e di speranza, perché altri due uomini saranno quello strumento vivo che nelle mani di Dio diffonderà il Suo Amore. Vi guardo cari Marco e Salvo e dico: Siamo agli inizi di un percorso di vita che promette tanta Grazie e tanta Misericordia, tanta diffusione del Vangelo”. Così l’arcivescovo di Catania monsignor Luigi Renna ha cominciato la sua omelia durante la concelebrazione eucaristica nella Cattedrale di Sant’Agata a Catania per l’ordinazione di due nuovi sacerdoti: don Marco Cuttone e don Salvatore Arena.

Don Marco Cuttone, 34 anni, nativo di Paternò proviene dalla comunità parrocchiale Maria SS. Assunta di Adrano ed è stato impegnato pastoralmente nella parrocchia del SS. Crocifisso a Santa Maria di Licodia, occupandosi dell’oratorio. Don Salvatore Arena, 45 anni, proviene dalla parrocchia Sacro Cuore di Gesù al Fortino e ha svolto il suo ministero diaconale nella parrocchia San Leone vescovo a Catania, occupandosi di catechesi e persone ammalate.

“La prima esortazione che faccio a voi, cari Salvo e Marco – ha detto monsignor Renna nella sua omelia – è quella di non perdere mai la memoria del giorno o dei giorni in cui avete sentito su di voi lo sguardo di Cristo che non vi ha giudicato, ma perdonato”. “È il giorno in cui Dio – ha proseguito l’arcivescovo – ci ha sorpresi perché ha guardato proprio a noi, e gli sguardi di chi ci ama davvero non si dimenticano mai. Quello sguardo non aspetta che noi entriamo in una chiesa o in un luogo sacro, ma come è stato per Matteo, raggiunge la nostra coscienza ovunque, anche in un posto così feriale dove questo pubblicano stava riscuotendo le tasse;anche sul posto di lavoro, come è stato per voi, cari Marco e Salvo”. E ha aggiunto: “Solo chi ha provato la misericordia di Dio potrà annunciarla ad altri; solo chi non si dimentica di essere stato salvato potrà trovare infinita pietà per tutti”.

Infine, l’arcivescovo ha ricordato ai due nuovi presbiteri che “Chi sceglie si dona, si lega, dona la sua libertà e un po’ come un prigioniero d’amore: lo fa chi si sposa e chi sceglie la verginità per il Regno dei cieli; chi promette obbedienza al Vescovo; chi sceglie ogni giorno di pregare per il popolo di Dio; di servire; chi sceglie non per un giorno, ma per tutta la vita. Diventa prigioniero, perde tante libertà, ma ne guadagna una unica ed incommensurabile, quella di essere libero dai suoi egoismi, dalle ristrettezze delle sue vedute parziali, dalla gabbia della sua pigrizia, dal desiderio di possedere con avarizia”.

giudiziaria

Roma, Tar del Lazio rigetta ricorso della consigliera Natoli contro sospensione dal CSM

Per il Tribunale Amministrativo Regionale l’appello “è, in parte, infondato e, in parte, inammissibile per difetto di giurisdizione”

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E’ stato rigettato dal TAR del Lazio il ricorso presentato dalla consigliera laica del Csm in quota Fratelli d’Italia, l’avvocato paternese Rosanna Natoli, la quale si era rivolta al Tribunale amministrativo regionale del Lazio contro la sospensione deliberata dal plenum del Consiglio Superiore della Magistratura lo scorso settembre. Per il Tar del Lazio il ricorso della consigliera “è, in parte, infondato e, in parte, inammissibile per difetto di giurisdizione”.

La sospensione era stata votata e approvata dal plenum per la vicenda del luglio scorso. La Natoli è accusata di aver rivelato atti di inchiesta alla magistrata catanese Maria Fascetto Sivillo, condannata dal Tribunale di Messina, che doveva affrontare un provvedimento disciplinare. Ma Sivillo, assistita dall’avvocato Carlo Taormina, aveva registrato l’intera conversazione con Natoli durante un loro incontro. Audio e trascrizione sono stati consegnati poi al presidente della sezione disciplinare Fabio Pinelli.

Secondo la Procura di Roma Natoli dunque, in qualità di componente della commissione disciplinare del Csm, avrebbe rivelato a Fascetto Sivillo notizie d’ufficio che sarebbero dovute rimanere segrete, in particolare “quelle sullo svolgimento della Camera di consiglio dopo la sua audizione”.

Subito dopo che scoppiò il caso Rosanna Natoli si dimise dalla commissione disciplinare del CSM specificando in una nota stampa che “sono consapevole di avere imperdonabilmente sbagliato nell’incontrare la magistrata di Catania ma ho accettato di incontrarla solo dopo aver svolto il mio lavoro di relatrice e avere determinato la decisione del tutto opposta alle speranze della interessata”.

Rosanna Natoli sottolineò il fatto che incontrò la giudice solo su “pressante richiesta di un vecchio e da tutti stimato amico (non avvocato ed estraneo alla politica) che mi pregò per un atto di `pietà´ stante, mi disse, il grave stato di salute della interessata. Ciò che mi preme sottolineare è che nessuno degli esponenti politici provinciali, regionali e men che meno nazionali del mio partito di provenienza è mai stato a conoscenza diretta o indiretta di questa vicenda del tutto estranea a ogni riferimento politico- disse Rosanna Natoli- Mi rammarico ancora per la mia inammissibile decisione di incontrare la magistrata difesa dall’avvocato Taormina la quale ha evidentemente preordinato la registrazione di un colloquio che, ripeto, è comunque avvenuto solo dopo la mia dura decisione disciplinare nei suoi confronti”.

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Cronaca

Catania, operazione “Cemento”, sgominati due gruppi dediti traffico e spaccio di droga

Sodalizi criminali impegnati l’uno nella distribuzione minuta di droghe e l’altro nel traffico della cocaina approvvigionata dalla Calabria

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La Polizia di Stato di Catania, dalle prime ore di questa mattina, con circa 200 operatori è stata impegnata nell’esecuzione di un’ordinanza con cui il Giudice per le Indagini Preliminari presso il locale Tribunale, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia etnea, ha disposto 18 misure cautelari personali nei confronti di numerosi soggetti a vario titolo indagati e con differenti profili di responsabilità dei delitti di associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e crack.

Con l’operazione “Cemento” è stata documentata l’esistenza di due cellule criminali impegnate l’una nella distribuzione minuta di droghe e l’altra nel traffico della cocaina approvvigionata dalla Calabria.

Nel corso delle indagini sono state arrestate diverse persone in flagranza di reato e sono stati sequestrati 6,25 chili di cocaina, suddivisi in panetti e denaro contante per un importo di oltre 78.000 euro. Il Gip ha inoltre disposto il sequestro in via d’urgenza di beni mobili e immobili riconducibili ad alcuni degli indagati. Ad alcuni degli indagati il provvedimento restrittivo è stato notificato in carcere.  Gli agenti della Squadra Mobile si sono avvalsi della collaborazione dei colleghi di Enna ed hanno agito sotto il diretto coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato con l’invio di diversi equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine a cui si sono aggiunte unità della locale Questura e delle sue articolazioni e unità specializzate come Polizia Scientifica, Reparto Mobile e anche di un elicottero del Reparto Volo).

Secondo quanto accertato, a spacciare al minuto cocaina e crack sarebbe stato un gruppo capeggiato da Antonino Cocuzza, che si sarebbe avvalso della collaborazione del genero, Sebastiano Giovanni Buda, che avrebbe gestito due lucrose piazze di spaccio, una operativa in via Palermo, l’altra nel rione del Villaggio Sant’Agata.

Inoltre  nel corso delle indagini è stata ricostruita l’esistenza e l’operatività di un altro gruppo, imperniato sullo stretto legame di parentela tra i vari associati, attivo nel traffico di ingenti quantitativi di cocaina. Tale sodalizio sarebbe stato capeggiato da Francesco Platania inteso “Francu do cemento”.

Una delle basi operative del gruppo capeggiato da quest’ultimo sarebbe stata individuata nel rione San Cristoforo, presso una rivendita per prodotti edili, dove sarebbero state registrate diverse consegne di cocaina ai numerosi acquirenti. Il canale di approvvigionamento dello stupefacente sarebbe stato localizzato in Calabria.

 

 

 

 

 

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