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Cronaca

Catania, furti nelle campagne della Piana, arrestati tre uomini intenti a rubare agrumi

Il fermo dei tre soggetti rientra nell’ambito di una specifica attività dei carabinieri finalizzata a contrastare reati predatori nelle aree rurali

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Il fenomeno dei furti nelle campagne della Piana di Catania, del calatino e dell’acese è una problematica che persiste da tempo e sulla quale nei mesi scorsi si sono tenute in prefettura a Catania una serie di riunioni organizzative e operative, a cui hanno partecipato forze dell’ordine, associazioni che racchiudono produttori e imprenditori agricoli; quest’ultimi avevano chiesto a più riprese un potenziamento dei controlli nelle aree rurali da parte delle forze dell’ordine. A seguito di quelle riunioni sono stati diversi, fino adesso, i successi conseguiti dai carabinieri e polizia di stato che hanno bloccato, in più di una circostanza, auto ricolme di agrumi.

A Catania, nel corso di un controllo nel popoloso quartiere di San Giorgio avvenuto alle 4 del mattino, i carabinieri, transitando in via Del Potatore nonostante l’ora insolita, hanno notato la “strana” presenza di 3 autovetture con altrettanti uomini intenti a confabulare tra loro.  I militari, insospettiti, hanno deciso di vederci e si sono avvicinati alle tre autovetture, ma i tre uomini, appena notata la presenza dei carabinieri, si sono dati alla fuga nascondendosi tra la vegetazione circostante. L’ispezione delle autovetture, una Toyota Yaris, una Ford Focus ed una Fiat Bravo, ha permesso di accertare che al loro interno vi fossero tre tonnellate di arance, che sarebbero state  rubate in precedenza, di cui però non è stato possibile risalire al legittimo proprietario, motivo per il quale sono state donate ad enti di beneficenza. Sono in corso le indagini per risalire all’identità dei tre fuggitivi, le cui autovetture, la Toyota e la Ford, risultano essere state cancellate dai pubblici registri per rottamazione.

A Mineo i carabinieri del locale comando stazione hanno arrestato per furto tre catanesi di 50 e 25 anni, rispettivamente padre e figlio e uno di 69 anni.  L’attività dei carabinieri di Mineo rientra nell’azione di contrasto ai reati predatori nelle aree rurali, disposta in concomitanza con il periodo di raccolta della produzione agrumicola. In particolare i carabinieri sono intervenuti nelle campagne dove era in corso il furto, a seguito di una segnalazione telefonica.  Un bracciante agricolo della zona ha informato i carabinieri d’aver notato in contrada “Cuttunera” tre individui intenti a raccogliere arance da un appezzamento di terreno privato.  Ricevuta la segnalazione i militari hanno rapidamente raggiunto la proprietà privata, notando tra i filari degli alberi un’autovettura Skoda Octavia parzialmente occultata,  mediante un telo verde, con il portellone aperto e già parzialmente riempito di frutti.

Poco distante i carabinieri hanno notato che i tre uomini stavano raccogliendo le arance con particolare destrezza, selezionandone solo quelle dal calibro maggiore poi deposte, per velocizzarne le operazioni di carico, all’interno di una casacca prodotta artigianalmente, in modo tale che successivamente sarebbero state svuotate nel bagagliaio dell’autovettura. Il più giovane dei tre uomini, al momento dell’intervento dei militari, ha tentato la fuga ma è stato rincorso e fermato, mentre gli altri due, ancora con la casacca piena di arance, non hanno opposto resistenza.  Sino a quel momento i tre avevano caricato sull’autovettura oltre 250 chilogrammi di agrumi che sono stati restituiti al legittimo proprietario. Il 50enne, che risulta tra l’altro essere percettore del “reddito di cittadinanza”, nonché il figlio 25enne ed il 69enne sono stati posti a disposizione dell’autorità giudiziaria che ne ha convalidato l’arresto.

 

Cronaca

Catania, autopsia non fa chiarezza sulla morte della 38enne trovata impiccata

Saranno necessari altri esami supplementari e complementari ossia istologici e tossicologici

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foto "Repertorio"

Si è svolta questa mattina, al Policlinico di Catania, l’autopsia  sulla salma della 38enne trovata  impiccata, nei giorni scorsi, nel bagno dell’appartamento di villeggiatura sito a Fondachello, frazione marinara di Mascali, che la donna aveva preso in affitto assieme al compagno. Autopsia che non ha risolto tutti i dubbi : saranno necessari altri esami supplementari e complementari. In pratica saranno eseguiti esami istologici e tossicologici.

Ad effettuare l’autopsia il medico legale Cristoforo Pomara;  presente, come perito di parte, il dottore Raffaele Benanti, nominato dall’avvocato Francesco Marchese, legale del compagno della donna, che non è indagato, ma parte offesa nell’inchiesta. Intanto la Procura ha firmato il nulla osta per il rilascio della salma che è stata restituita ai familiari. La donna, da quanto verificato dai carabinieri della compagnia di Giarre che stanno indagando sul fatto, avrebbe avuto una lite con l’uomo, testimoniato dai diversi lividi presenti sulle braccia di entrambi e che poi avrebbe lasciato l’abitazione.Il corpo è stato trovato da uno dei figli della coppia.

La casa è stata trovata in ordine, e non è stato rinvenuto alcun messaggio da parte della donna. La coppia ha due figli Il compagno è stato sentito, come testimone, nella caserma dell’Arma da militari e dal sostituto procuratore di Catania di turno.  Al momento non è esclusa alcuna ipotesi sulle cause del decesso, compresa quella del suicidio

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Cronaca

Piana di Catania, attivata pompa di sollevamento del lago Biviere di Lentini

L’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni

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foto web- sito "Guidasicilia"

“E entrata in azione oggi la prima delle due pompe di sollevamento del lago Biviere di Lentini, nel Siracusano”. A dirlo il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani il quale ha evidenziato che con questa soluzione l’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni agricoli della Piana di Catania.

Nei prossimi giorni, sarà attivata una seconda pompa con la stessa capacità. I fondi per gli impianti, 600 mila euro, sono stati stanziati dalla Regione Siciliana attraverso un contributo straordinario al Consorzio di bonifica 9. “L’attivazione delle due linee di pompaggio – dice il presidente della Regione siciliana Renato Schifani – risolve il paradosso di un invaso in cui l’acqua c’è ma non era possibile utilizzarla per un guasto agli impianti. Adesso possiamo garantire l’approvvigionamento idrico agli agricoltori del territorio in difficoltà per il perdurare dell’emergenza siccità in Sicilia.

Il mio governo è impegnato quotidianamente nella risoluzione, da un lato, delle questioni più urgenti ma, allo stesso tempo, nella definizione di una strategia globale di miglioramento delle infrastrutture, al fine di migliorare la sostenibilità a lungo termine del sistema idrico locale”.

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