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Cronaca

Catania, inferno di fuoco in città e nei comuni etnei, terrore tra la gente

Brucia l’intera provincia etnea, situazione drammatica nel capoluogo e nel suo hinterland, in fiamme case e terreni agricoli, centinaia le famiglie evacuate

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Situazione critica in Sicilia sul fronte degli incendi. Alla luce dell’evolversi della situazione e del persistere delle alte temperature accompagnate da vento di scirocco, questa mattina il Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco per la Sicilia, Gaetano Vallefuoco, ha disposto il raddoppio del personale in servizio per tutti i comandi provinciali della Sicilia. In supporto ai Vigili del Fuoco operanti sull’isola è giunta, in nottata, la squadra boschiva antincendio de vigili del fuoco della Campania.  In serata è atteso l’arrivo delle squadre boschive antincendio del Lazio e della Toscana che verranno dislocate, rispettivamente nel palermitano e nel trapanese. Al momento, rispetto all’emergenza incendi, le situazioni più critiche si registrano nelle provincie di Palermo, Trapani, Messina e Catania. Nel capoluogo etneo il Prefetto Maria Carmela Librizzi, ha convocato d’urgenza il Centro coordinamento soccorsi che si manterrà operativo fino a cessate esigenze.

A Catania  la situazione è drammatica : nel pomeriggio la situazione è degenerata, a tal punto che il comando provinciale dei vigili del fuoco è stato presidiato dai carabinieri in quanto molte persone, infuriate per non aver ricevuto risposte dal 112, si sono recate personalmente a fare richiesta d’intervento. A Catania, fino alle ore 17 ci sono oltre 100 interventi in coda, con n. 18 squadre impegnate sul campo.

In via Palermo una zona ricca di sterpaglie ha preso fuoco; le fiamme si sono portate a ridosso delle abitazioni. Cenere e fumo acre hanno invaso l’intera zona, abitanti preoccupati sono scesi sin strada . Ad Acireale, a causa di un incendio ben alimentato è stato evacuato un resort che si trova in via Mirto, nella zona Mangano. A Belpasso un incendio è divampato al villaggio Ginestre in fiamme alberi  e vegetazione con il fumo che ha invaso le strade rendendo l’aria irrespirabile. “I nostri volontari sono impegnati nei pressi del villaggio delle Ginestre nel tentativo di spegnere un incendio. Purtroppo i vigili del fuoco sono già impegnati in altri incendi” ha detto il sindaco Carlo Caputo. Una villetta in territorio di Belpasso è stata divorata dalle fiamme.

Fiamme  ad Aci Catena, nella zona di San Nicolò. “Oggi  il giorno del picco dell’emergenza, abbiamo bisogno della Vostra collaborazione- dice il sindaco di Aci Catena  Margherita Ferro-  La macchina comunale per fare fronte a questo evento straordinario di calore e il susseguirsi dei disagi che ci stanno falciando non si è mai fermata.Da stamattina stiamo fronteggiando un incendio nel Parco di S. Venera al Pozzo con i nostri mezzi e personale. Anche i Comuni a noi vicini, sono impegnati a domare copiosi incendi, proprio per questo gli aiuti che possiamo ricevere, sono spalmati” .Il sindaco attraverso i social ha inoltrato un appello ai cittadini: “Chiudetevi in casa, mettere le macchine in garage e mettere in sicurezza gli anziani, i bambini e chi ha un handicap” mentre nel contempo ha inoltrato alla società del gas di fare chiudere i condotti centrali”.

Situazione a Pedara: evacuate via Monte Po ,via della Regione e via Tarderia, incendio indomabile e non ci sono più mezzi. Domato invece  incendio in zona più centrale di Pedara tra via Ungheretti , via Teocrito, e Benedetto Croce,  intervenuti anche in zona Pascoli.  A Pedara è stato attivato il COC tel 391/1347651.

In fiamme le zone pedemontane di Valverde, Zafferana Etnea e Nicolosi. Nella zona di Riposto e Acireale , oltre al resort, due vivai sono stati interessati dalle fiamme. Nel quartiere di San Giovanni Galermo, la parte nord di Catania, diverse abitazioni sono state direttamente minacciate dalle fiamme. Vasto incendio sulla Timpa di Acireale, zona via Mortara. Il fuoco si avvicina pericolosamente verso le frazioni marinare acesi Danni ingenti a Maria Ammalati, due villette completamente distrutte dal fuoco, altre case parzialmente danneggiate. È intervenuta un’autobotte dell’Acoset.  In fiamme la pineta di Nicolosi – Monti Rossi. Evacuate le famiglie presenti. Sul posto forestale e protezione civile. Sempre a Nicolosi in fiamme contrada Rinatura dove il fuoco è stato spento. Sull’autostrada Siracusa-Catania sono stati chiusi gli svincoli in entrata e in uscita, in direzione del capoluogo etneo, per ragioni precauzionali. E’ stato richiesto l’intervento dei Canadair.

Intanto i sindacati dei pompieri Conapo,  FNS CISL, UILPA e CGIL in una nota stampa congiunta denunciano vista l’emergenza incendi, la carenza di personale e l’uso di mezzi orami datati: “Sindacati che chiedono un intervento del Prefetto di Catania e di tutti i rappresentanti politici, “affinché la pianta organica del Comando dei vigili del fuoco di Catania, al momento decisamente inadeguata e sottodimensionata possa essere incrementata e adeguata al numero di interventi effettuati ogni anno”. In particolare, i sindacati chiedono che vengano subito colmate le pesanti lacune dovute alla figura dei Capi Squadra (- 60 unità) e degli autisti (-50 unità), “che sono ai minimi storici”. Le sigle sindacali segnalano come la “carenza cronica di personale operativo e del ruolo tecnico professionale sia stata sempre oggetto di vertenze sindacali negli ultimi anni”, ma anche che “tutte le soluzioni adottate in passato, oggi non sono più percorribili e la nostra provincia è ad alto rischio.Da tempo le nostre denunce non trovano risposte ma oggi la situazione è diventata insostenibile”. Nella lettera, sottoscritta da Antonio Contino, Fabrizio Gualtieri, Massimo Parisi e Salvatore Di Dio, viene sottolineato che  “le risorse messe in campo nei mesi estivi non riescono a sopperire alle esigenze che il soccorso ci impone; l’unica squadra aggiuntiva prevista e messa in campo con la convenzione AIB Regionale viene composta da personale in straordinario e non si riesce ad assicurare il giusto riposo tra un turno e l’altro. Tutto questo aumenta i rischi di infortunio e le patologie legate allo stress dal lavoro correlato, cosi come previsto dalle normative in materia di salute e sicurezza sul lavoro, a partire dal D.lgs 81 del 2008.Il numero complessivo di interventi annui, uno dei più alti di tutta la nazione, ci ha visti occupare le prime posizioni nelle classifiche degli interventi per provincia, superate con grande spirito di servizio e abnegazione dalle lavoratrici e dei lavoratori del Comando nazionale dei vigili del fuoco che prestano servizio nella provincia etnea a discapito di una pianta organica giuridica di molto inferiore rispetto a quella degli altri Comandi di Città Metropolitane. Il parco mezzi e attrezzature di servizio assegnati al Comando, oltre ad essere datati, subiscono un ingente carico di lavoro. Ogni giorno siamo costretti a chiudere dei distaccamenti per poter sopperire alla mancanza di personale e spesso proprio in territori ad alto rischio come il quartiere di Librino con un’alta densità di popolazione ristretta in alloggi popolari con tutti i problemi connessi. L’incendio divampato non più tardi di una settimana fa all’Aeroporto Internazionale ‘Vincenzo Bellini’, ha causato non pochi danni al terminal arrivi e solo grazie al tempestivo intervento delle squadre di soccorso dei Vigili del Fuoco si sono potuti limitare le gravi conseguenze che il rogo avrebbe inevitabilmente portato. “Anche questa volta -aggiungono i rappresentanti della CONAPO, FNS-CISL, UILPA VV.F. e FP CGIL -solo grazie alla alta professionalità dei colleghi intervenuti per domare le fiamme si è riusciti a limitare i danni”.

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Cronaca

Bronte, lavoro nero o fittizio per 11 ai domiciliari

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Il Comando Provinciale Carabinieri di Catania, durante una campagna di controllo “a tappeto” rivolta ai beneficiari delle misure di detenzione alternative al carcere ed in particolare a coloro i quali era stato consentito di svolgere un attività lavorativa all’esterno dei luoghi di espiazione della pena, ha scovato complessivamente undici soggetti impiegati “in nero” o che svolgevano fittiziamente l’attività lavorativa ed elevate contravvenzioni per 35.000 euro.

Obiettivo di tale peculiare attività, svolta dalle 2 Tenenze e 61 Stazioni Carabinieri capillarmente distribuite su tutta la Provincia etnea, con il supporto dei colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro, è stato dunque quello di vigilare sul rispetto degli obblighi connessi alla concessione dell’autorizzazione a recarsi al lavoro, garantendo al tempo stesso l’osservanza delle norme sulla sicurezza nel settore lavoristico e in materia di legislazione sociale da parte delle ditte resesi disponibili ad assumere questa tipologia di dipendenti.

Tra luglio e agosto, sia in città che su tutto il territorio della Provincia di Catania, i Carabinieri hanno pertanto proceduto al controllo di 150 individui ai domiciliari presso le altrettante aziende che avevano offerto loro un impiego.

Nell’ambito di tale contesto operativo, i Carabinieri della Compagnia di Randazzo, unitamente ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania, hanno controllato diverse aziende operanti nel settore agroalimentare di Bronte, al cui esito hanno scoperto 11 lavoratori in nero ed elevato sanzioni per oltre 35mila euro.

Nello specifico, durante un controllo di un’azienda agroalimentare sita in Contrada Roccarello, è stato controllato un operario adranita di 39 anni, il quale, da accertamenti è risultato essere sottoposto alla misura di prevenzione personale della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, il quale non era stato regolarizzato per tutti i periodi in cui aveva lavorato per quella stessa azienda, pertanto per il titolare è scattata la maxi sanzione per lavoro nero pregresso dell’importo di 3.600 euro. Successivamente, dall’ispezione effettuata presso un’altra azienda agricola in Contrada Ginestrola, i militari hanno accertato che su 15 operai presenti al momento in azienda, ben 10 risultavano irregolari, in quanto non risultavano mai essere stati assunti né sottoposti alla prevista sorveglianza sanitaria. Il titolare dell’azienda è stato denunciato per omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratori e contestualmente gli è stata comminata la multa di oltre 225.000 euro e l’emissione a suo carico di un provvedimento di sospensione dell’attività lavorativa. Infine, grazie all’attività degli operanti, è stato possibile recuperare contributi previdenziali ed assistenziali per 99.800 euro.

 

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Cronaca

Adrano, arrestato un 32enne per atti persecutori nei confronti della ex fidanzata

La relazione tra i due giovani sarebbe terminata perché la donna ha scoperto che il fidanzato avrebbe fatto uso di sostanze stupefacenti, ma anche il ragazzo sarebbe stato concorde con la ex, per poi pentirsene provando a riconquistarla

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Ad Adrano un uomo di 32 anni è stato arrestato dai carabinieri della locale stazione per atti persecutori nei confronti della ex fidanzata di 31 anni.  L’uomo è finito agli arresti domiciliari con dispositivo elettronico di controllo e con il divieto di comunicare con la persona offesa e con i suoi familiari.  Le indagini hanno fatto luce sulle condotte abituali e reiterate che sarebbero state poste in essere dal giovane, spesso sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, dallo scorso mese di marzo fino a qualche giorno fa, nei confronti della ragazza.

La relazione tra i due giovani sarebbe terminata perché la donna ha scoperto che il fidanzato avrebbe fatto uso di sostanze stupefacenti. Da parte sua il 32enne avrebbe posto fine alla loro relazione, per poi pentirsene dopo qualche settimana e cercare di riconquistarla. In tale contesto sarebbero iniziati i tentativi di contattare la ex mediante telefonate, messaggi e attraverso l’uso di tutti i canali social; il giovane avrebbe anche provato ad approcciare la ex contattando i suoi amici e familiari ma, dallo scorso mese di marzo, la donna ha deciso di non rispondere all’ex fidanzato. Nello scorso mese di luglio il 32enne si sarebbe appostato presso la casa di villeggiatura della ragazza per due ore, impedendole così di uscire. Due giorni dopo l’avrebbe nuovamente raggiunta e, aggrappatosi al cancello di ingresso, l’avrebbe sbattuto con forza.  Infine la notte successiva, sarebbe riuscito ad aprire il cancello della villetta di campagna e ad entrare in casa.

La ragazza, terrorizzata, si sarebbe nascosta al piano superiore dell’abitazione e sarebbe stata sua madre a bloccare il giovane all’ingresso e impedirgli di raggiungere la figlia.  Lo stalker si sarebbe allontanato, minacciando che “Non sarebbe finita qui” solo dopo l’arrivo del fratello della ex, il quale gli avrebbe detto con tono piuttosto deciso che avrebbe contattato le forze dell’ordine qualora lui non fosse andato via.  La documentazione prodotta dalla vittima in sede di querela ha dimostrato gli ossessivi tentativi praticati dall’indagato – coinvolgendo anche terze persone- di imporre un canale comunicativo alla ex compagna. La giovane, inoltre, ha più volte manifestato di essere consapevole della personalità dell’uomo e delle problematiche derivanti dall’uso di sostanze stupefacenti e ha manifestato il timore che l’ex potesse farle del male, aggiungendo anche di avere avuto la necessità di rivolgersi ad uno specialista “affinchè potesse curarla dall’ansia legata alla situazione che stava vivendo”.

 

 

 

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