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Cronaca

Catania, la Finanza arrestate tre persone e sequestra circa 7 chili di droga

Trovati 1,5 kg di cocaina, 1 kg di hashish e oltre 4,5 kg di marijuana. Lo stupefacente messo sul mercato avrebbe fruttato oltre 300 mila euro

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Arrestati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Catania tre soggetti con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente e sequestrato complessivamente circa 7 kg di droga ossia 1,5 kg di cocaina, 1 kg di hashish e oltre 4,5 kg di marijuana. In particolare in due distinte occasioni sono stati effettuati appositi controlli nei pressi del casello autostradale di Catania-San Gregorio.

In un caso, a bordo di un’autovettura privata è stato rinvenuto un “panetto” di cocaina del peso di 1 kg mentre, nell’altro, è stato fermato e controllato un taxi di linea il cui passeggero trasportava, all’interno di una valigia, 3 kg di marijuana e circa mezzo chilo di cocaina.

Inoltre è stata eseguita una perquisizione in una abitazione di Nicolosi, presso cui è stato notato un via vai continuo di persone, alcune delle quali risultate gravate da precedenti specifici in materia di stupefacenti. L’attività di ricerca all’interno dell’appartamento si è conclusa positivamente con il rinvenimento di circa 1,5 kg di marijuana e 1 kg di hashish, già suddivisi in dosi e pronti alla vendita al dettaglio.

Alla fine sono state arrestate  tre persone destinatarie delle perquisizioni veicolari e domiciliari per il reato di detenzione e trasporto di sostanze stupefacenti. La droga, qualora messa in commercio al dettaglio, avrebbe fruttato oltre 300 mila euro.  Il GIP ha convalidato gli arresti disponendo per due persone la custodia cautelare presso il carcere di Catania Piazza Lanza, mentre la terza il terzo è stata posto ai domiciliari.

Cronaca

Catania, molestata in Metropolitana in pieno giorno: la denuncia di Donatella

“Era un giovane, visibilmente eccitato. L’ho allontanato e lui è fuggito”.L’aggressione è avvenuta in Metro, ai danni di una giornalista catanese

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foto Facebook

È ancora scossa Donatella, una giornalista catanese, che nel pomeriggio di ieri ha vissuto un’esperienza traumatica mentre usciva dalla fermata Galatea della metropolitana. Erano circa le 16:45 quando ha percepito una presenza alle sue spalle: un uomo la stava seguendo.“Nel primo momento ho pensato volesse la mia borsa”, racconta. “Non ho subito realizzato cosa stesse accadendo. Poi, quando mi sono girata, l’ho visto avvicinarsi con insistenza. Era un giovane, visibilmente eccitato. L’ho allontanato e lui è fuggito”.Un episodio che, ancora una volta, mette in luce il problema della sicurezza negli spazi pubblici, anche nelle ore diurne e nei luoghi frequentati. La molestia si è consumata in una zona centrale della città, davanti ad altri passeggeri, ma nonostante ciò l’aggressore è riuscito a dileguarsi.

Quella di Donatella non è un caso isolato. La sua testimonianza si aggiunge alle tante che emergono quotidianamente in Italia e nel mondo. Molestie, aggressioni e minacce a sfondo sessuale continuano a colpire soprattutto le donne, anche in contesti che dovrebbero garantire tranquillità e protezione.

Il mio schiaffo è stato troppo poco sei scappato tra le mie urla e quelle della gente che ha assistito alla scena. E facciamolo un video in tutte le lingue e diciamo che la Metropolitana a Catania è pericolosa come in tutte le città del mondo, del resto. Sono sconvolta, disgustata, senza fiato. Si può vivere avendo la paura di essere nata donna? Dove eri appostato fango d’uomo, non eri nel vagone con me. Da dove sei spuntato fuori gia’ pronto per l’uso? In mezzo a tante donne una vera e propria mina vagante pronta a fare danno ad uccidere anima e ragione.” 

Le parole della vittima sono un grido d’allarme e un invito alla responsabilità collettiva: delle istituzioni, dei gestori dei trasporti pubblici, dei cittadini stessi. “Bisogna parlare di queste cose. Denunciare. Pretendere rispetto e protezione”, conclude Donatella.

La sua voce si unisce a quella di molte altre donne che ogni giorno lottano contro un sistema ancora troppo spesso indifferente al tema della violenza di genere. Un sistema che va cambiato, con decisione e urgenza.

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ambiente

Riposto, scarico abusivo nel torrente: scattano i controlli dei Carabinieri e dell’ARPA

Dal controllo in un cantiere edile i militari hanno accertato che i materiali di risulta sono stati sversati nell’alveo del torrente Archi un’area di particolare sensibilità ambientale

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Tutela del paesaggio e contrasto al mancato rispetto delle norme sulla raccolta dei rifiuti. Sono state queste le due direzioni dei controlli dei Carabinieri della Stazione di Riposto impegnati, insieme al personale dell’Ufficio Tecnico del Comune e dell’ARPA, in un’azione di tutela del paesaggio e dell’ambiente in una località della zona.

I Carabinieri hanno effettuato un accesso congiunto con gli enti preposti nella zona Archi, in un cantiere edile dove sono in corso dei lavori di ampliamento di una villetta a schiera privata.

Nel corso delle verifiche è emerso che tutti i materiali di risulta sono stati sversati nell’alveo del torrente Archi, chiamato Casanera, un’area di particolare sensibilità ambientale.

Il proprietario dell’immobile aveva affidato la ristrutturazione ad un’impresa di Acireale, riconducibile ad un 38enne che, anziché raccogliere i detriti derivanti dai lavori, ha messo insieme tutto, senza alcuna separazione in base alla tipologia del rifiuto. I cumuli di calcinacci non sono stati affidati a ditte autorizzate allo smaltimento dei rifiuti ma sono stati gettati nel fiume, pregiudicando l’ambiente.

Il titolare dell’impresa è stato denunciato all’autorità giudiziaria per abbandono incontrollato di rifiuti, mentre i Carabinieri hanno fornito prescrizioni dettagliate per la rimozione del materiale, in modo da liberare l’intera area, con l’obbligo di produrre un’apposita documentazione attestante la bonifica della zona.

 

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