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Cronaca

Catania, lanciato allarme per ondate di calore a Palermo, Catania e Messina

“E’ necessario attivare i presidi indicati dai piani di emergenza, mantenendo in allerta i responsabili delle funzioni tecniche di valutazione, di pianificazione e di assistenza” ha detto Salvo Cocina

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Allerta rossa oggi per rischio ondate di calore nelle città di Palermo, Catania e Messina. A lanciar l’allarme la protezione civile regionale, la quale ha sottolineato l’esistenza di un rischio per incendi e ondate di calore, In particolare si parla di pericolosità incendi “MEDIA” su Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Catania mentre è allerta “ROSSA” a causa del forte caldo per le tre città metropolitane. “Il volontariato di protezione civile è attivato sul fronte della prevenzione e dello spegnimento degli incendi a supporto del corpo forestale della Regione Siciliana e dei Vigili del Fuoco ma non farà mancare, se necessario, la sua presenza per assicurare le attività di assistenza alla popolazione più fragile” ha dichiarato il direttore generale della Protezione Civile siciliana Salvo Cocina.

“Si raccomanda ai sindaci – ha inoltre aggiunto Cocina- l’attivazione delle fasi operative previste nei piani comunali di emergenza. E’ necessario attivare i Presidi Operativi indicati dai piani di emergenza, mantenendo in allerta i responsabili delle funzioni tecniche di valutazione, di pianificazione e di assistenza per tutta la durata del fenomeno delle alte temperature che perdurerà nei prossimi giorni. Il forte caldo mette a rischio la popolazione vulnerabile. Gli incendi, inoltre, possono propagarsi con estrema rapidità a causa delle alte temperature dell’aria e del suolo”.

“I comuni, le strutture socio-sanitarie, il volontariato di protezione civile, i Corpi dei vigili del fuoco e della Forestale regionale e tutti gli altri soggetti competenti – ha specificato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani- sono stati informarti per attivare i piani e le procedure di emergenza, un aumento dei presidi sul territorio sia per l´assistenza alla popolazione esposta alle ondate di calore sia per la prevenzione e il contrasto agli incendi”.

ambiente

Catania, la CIA Sicilia Orientale su crisi idrica chiede intervento della prefettura

La convocazione di un un tavolo di confronto per affrontare le criticità in cui versano centinaia di produttori della Piana di Catania sia sotto l’aspetto economico che in quello relativo alle produzioni agricole

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“Chiediamo a sua eccellenza il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, di farsi promotrice di un tavolo di confronto per verificare lo stato dell’arte ad oggi delle ormai disastrose condizioni in cui versano centinaia di produttori della Piana di Catania sia sotto l’aspetto economico per la perdita secca del reddito sia sulle produzioni agricole, colture cerealicole in primis, e zootecniche già compromesse”. La sollecitazione arriva dal coordinamento di Giunta della Cia Sicilia Orientale che invoca gli interventi da approntare con urgenza, stante le alte temperature da stagione estiva e il perdurare della mancanza di acqua negli invasi del bacino imbrifero della Piana di Catania.

 

“Non staremo ad elencare le misure necessarie che da tempo si dibattono in diversi tavoli istituzionali – si legge nella lettera – né a sollecitare la quanto mai urgente e immediata necessità che il Consiglio dei Ministri riconosca lo stato di emergenza nazionale per la Sicilia”. “Intendiamo richiamare la sua attenzione, piuttosto,  sulla necessità di imprimere una velocizzazione nei lavori e negli interventi individuati o da individuare per trovare le risorse idriche che mancano e ed evitare lo sperpero di acqua dove c’è. Dalle paratie di Ponte Barca sul Simeto, per esempio, sono state individuate copiose perdite: l’acqua continua a scorrere nel fiume senza essere utilizzata per l’immissione nei canali”.

 

“Sono tanti gli interrogativi e i dubbi che attendono risposta, mentre le campagne muoiono di sete:  Bisognerebbe velocizzare l’intervento provvisorio per dotare l’invaso di Lentini di un impianto di sollevamento pur parziale; la possibilità di utilizzare le acque reflue in alcune realtà territoriali che una volta depurate potrebbero essere immesse nelle conduttore; gli interventi di pulizia dei fondali dell’invaso Pozzillo come incidano sull’attuale momento e quali i tempi di realizzo. E ancora, a che punto si trova l’annunciato piano di ricerca delle acque dal sottosuolo e l’utilizzo dei pozzi oltre il piano di manutenzione delle condotte? Come procede l’avvio dei lavori dell’invaso Pietrarossa dopo 26 anni di fermo? E la mancata Riforma della Bonifica, di cui si discute da 29 anni,  sarà l’ennesima fumata nera?”.“Riteniamo importante che il tavolo istituito per affrontare le emergenze trovi il modo di monitorare l’andamento dei lavori, la velocizzazione delle gare nel rispetto delle normative”.

 

Intanto l’Anbi (associazione dei consorzi di bacino) lancia un allarme definendo drammatica la situazione idrica in Sicilia. “Nonostante una timida ripresa (poco più di 13 milioni di metri cubi in un mese) – spiega l’Anbi -, negli invasi siciliani mancano complessivamente circa 670 milioni di metri cubi d’acqua (-68%), ma soprattutto si è ben 145 milioni sotto al precedente record negativo, registrato nel siccitoso 2017”.  “Secondo il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano – prosegue l’Anbi -, da Settembre 2023 il deficit pluviometrico medio sulla regione si aggira sui 300 millimetri, con punte di mm. 350 sulla provincia di Catania: ciò significa che l’apporto d’acqua nei mesi tradizionalmente più piovosi (da Settembre ad Aprile) è praticamente dimezzato rispetto alla media storica di mm 620!” “Il mese di marzo sull’Isola è stato estremamente siccitoso per le province centrali e soprattutto Sud-Orientali – spiega l’associazione -, dove le cumulate registrate sono state tra il 70% ed il 90% inferiori alla norma in buona parte dei comuni tra le province di Catania, Siracusa, Enna e Caltanissetta”.

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Cronaca

Belpasso, incidente sulla Sp229/I

Sul posto i Vigili del Fuoco, un’ambulanza e i Carabinieri

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Un incidente autonomo si è verificato intorno alle 15:00 di oggi sulla Sp229/I in territorio di Belpasso, nei pressi di una curva in passato teatro di altri sinistri. Secondo le prime ricostruzioni, una Fiat Panda con alla guida una ragazza di 26 anni e che procedeva da Etnapolis verso Paternò avrebbe perso il controllo del veicolo finendo la propria corsa cappottata fuori strada. La ragazza è stata soccorsa da un’ambulanza del 118 per essere poi trasportata al pronto soccorso dell’Ospedale di Paternò. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Paternò e i Carabinieri del Nucleo Radiomobile.

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