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Cronaca

Catania, minaccia l’ex compagna ma è arrestato per atti persecutori

La donna per anni ha subito maltrattamenti, tanto da essere costretta a lasciare l’abitazione coniugale e trasferirsi dalla madre

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Con calci e pugni avrebbe tentato di sfondare la porta di casa, poi sarebbe sceso in strada e le avrebbe danneggiato l’auto. Subito dopo viene arrestato dalla Polizia di Stato che è intervenuta immediatamente a seguito della richiesta di aiuto lanciata dalla vittima che, spaventata, ha chiamato il numero unico di emergenza.

È quanto accaduto nei giorni scorsi ad una donna che per anni ha subito maltrattamenti, tanto da essere costretta a lasciare l’abitazione coniugale e trasferirsi dalla madre e che, alle prime ore del mattino, si è trovata l’ex compagno che l’avrebbe minacciata.  Ricevuta la segnalazione, gli agenti di una volante sono intervenuti prontamente. Giunti sul posto, hanno subito individuato l’uomo che nel frattempo avrebbe anche danneggiato l’auto dell’ex compagna.  L’uomo, alla vista dei poliziotti, avrebbe tentato di allontanarsi ma inutilmente in quanto è stato immediatamente bloccato. In evidente stato di agitazione è stato sottoposto a perquisizione che avrebbe consentito di rinvenire una dose di cocaina. È stato quindi segnalato alla Prefettura.

La donna ha formalizzato la denuncia nei confronti dell’ex compagno che è stato arrestato per atti persecutori e danneggiamento.  Dell’arresto è stato tempestivamente informato il Pubblico Ministero di turno che ha disposto di sottoporlo alla misura degli arresti domiciliari, in attesa del giudizio di convalida innanzi al GIP, all’esito del quale è stato convalidato l’arresto ed applicata la misura dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento.

La successiva attività istruttoria, condotta dalla Divisione Polizia Anticrimine, ha consentito al Questore di Catania di emettere il provvedimento di ammonimento, misura di prevenzione che ha lo scopo di tutelare la vittima di atti persecutori intimando, all’autore di tali condotte, di astenersi dal commettere ulteriori atti di molestia, di minaccia e di violenza e con il quale il maltrattante viene inviato presso centri specializzati, per intraprendere apposito programma di recupero nell’ambito del “Progetto Zeus”.

 

Cronaca

Zafferana Etnea, 19enne arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio

I cani antidroga, all’interno di una tracolla, hanno permesso di rinvenire 13 dosi di marijuana di tipo “skunk” già pronte per la vendita e altre 28 dosi ancora da confezionare oltre che un bilancino di precisione.

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A seguito di un’indagine certosina i Carabinieri hanno arrestato un 19enne di Zafferana Etnea per detenzione di droga ai fini di spaccio.  Il giovane è stato individuato dai militari dell’arma incuriositi dal continuo via vai dalla sua abitazione situata in via Cassone.

A seguito di servizi di appostamento e verifiche atte ad approfondire il profilo del ragazzo, i carabinieri con l’ausilio dei colleghi del nucleo cinofili di Nicolosi e dei cani antidroga “King” e “Ciro” hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione. Alla vista dei militari e, ancor di più, dei cani, il giovane ha da subito manifestato un evidente stato di agitazione e nervosismo, tanto da non riuscire quasi a proferire parola.

I cani, entrati immediatamente in azione, si sono diretti verso la cucina, dove hanno puntato con insistenza un marsupio poggiato sul tavolo, che è stato recuperato dal conduttore cinofilo. Aperta la tracolla, al suo interno sono state rinvenute 13 dosi di marijuana di tipo “skunk” già pronte per la vendita e altre 28 dosi ancora da confezionare oltre che un bilancino di precisione.

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Cronaca

Paternò, indagato imprenditore di 44 anni per omessa dichiarazione e autoriciclaggio

Disposto il sequestro preventivo di beni per un importo di euro 2.362.900,52, ossia denaro contante, somme giacenti sui conti correnti bancari, quote societarie, un autoveicolo, un motociclo, due ciclomotori e criptovalute giacenti in un portafoglio virtuale

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A Paternò Finanzieri della locale compagnia hanno sequestrato beni per 2,3 milioni di euro nei confronti del titolare di una ditta individuale attiva nel settore della vendita di contratti energetici e telefonici per presunti ricavi non dichiarati per oltre 12 milioni di euro e una conseguente evasione d’imposta per oltre 5,5 milioni di euro.

L’imprenditore di 44 anni è indagato per omessa dichiarazione e autoriciclaggio. Il decreto di sequestro è stato emesso dal gip su richiesta della Procura su indagini della compagnia della guardia di finanza di Paternò basate anche sull’analisi di documenti acquisiti tramite le amministrazioni finanziarie lituane e tedesche. Secondo l’accusa, l’indagato avrebbe “predisposto un complicato sistema di autoriciclaggio, anche attraverso piattaforme di cambio valuta virtuale (exchange di criptovalute), con una banca con sede in Lituania, per un controvalore di circa un milione di euro”.

L’istituto di credito in questione, ricostruisce la Procura di Catania, è stato poi “chiuso dalle autorità locali per violazioni in tema di antiriciclaggio e di contrasto del finanziamento al terrorismo”. Il Gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto il sequestro preventivo anche per equivalente, di somme, beni, disponibilità finanziarie e altre utilità in uso all’indagato e sino alla concorrenza della somma di 2.362.900,52 euro, valore corrispondente all’evasione al netto degli importi derivanti da accertamento induttivo valevoli esclusivamente in ambito amministrativo-tributario.

L’attività di polizia giudiziaria, eseguita dai finanzieri della compagnia di Paternò col personale del nucleo speciale Tutela privacy e frodi tecnologiche, ha permesso di sottoporre a sequestro penale denaro contante, somme giacenti sui conti correnti bancari, quote societarie, un autoveicolo, un motociclo, due ciclomotori e criptovalute giacenti in un portafoglio virtuale.

 

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