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Cronaca

Catania, si è insediato Giuseppe Bellassai, neo Questore del capoluogo etneo

“Abbiamo un dovere assoluto come polizia di stato, quello di conquistarci la fiducia del cittadino” ha detto il neo Questore durante la conferenza stampa

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A Catania si è insediato nella mattinata di oggi il nuovo Questore, Giuseppe Bellassai, il quale va prendere il posto di Vito Calvino, passato a dirigere la questura di Palermo. Questa mattina  Bellassai ha incontrato nella sede della Questura del capoluogo etneo , in Piazza Santa Nicolella, i giornalisti. Una conferenza stampa in cui il neo Questore ha illustrato gli obiettivi che si prefigge di seguire e raggiungere durante la sua permanenza a Catania.  ” “Abbiamo un dovere assoluto come polizia di stato, quello di conquistarci la fiducia del cittadino, da conquistare quotidianamente con un’azione di presenza sul territorio che dia i risultati ai quali i cittadini aspirano. Una volta conquistata la fiducia della collettività  speriamo di aumentare la collaborazione del cittadino. La sicurezza oggi è in capo a noi, polizia di stato e forze di polizia in generale, al Prefetto, ma la si può fare bene con la collaborazione di tutti” ha detto Bellassai nell’incontro con la stampa.

Per il  Questore quello che  è stato fatto fino adesso dal punto di vista della sicurezza è stato importante ma si deve fare meglio : “Io sono un assoluto assertore della possibilità di ottenere sempre risultati migliori e credo che lo si possa e debba fare,  vedremo di rispondere a questa esigenza di maggiore presenza nel territorio” in quanto la presenza della polizia “è fondamentale per il cittadino. La sicurezza percepita si fa anche in questa maniera. Mi auguro di dare risposte concrete da questo punto di vita in tempi relativamente brevi”. Bellassai ha parlato del problema dell’immigrazione  specificando che la Sicilia, su questa problematica, ha un ruolo particolare e da parte della polizia c’è la massina attenzione. Uno pensiero poi del Questore ai commissariati di periferia: “i commissariati distaccati hanno  dato fino adesso buona prova di se, credo che debbano continuarlo a farlo. Cercheremo di dare una mano agli uffici distaccati là dove ritenessi necessario farlo”.

Bellassai, 61 anni, originario di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, è entrato in polizia nel 1988. Nel 1991 divenne funzionario addetto alla Squadra mobile di Ragusa, un anno dopo divenne dirigente e mantenne la carica fino al 2005, anno in cui è stato promosso Primo dirigente ed è stato trasferito alla questura di Agrigento, nella quale ha svolto l’incarico di dirigente della divisione di polizia Amministrativa e sociale dell’immigrazione. In quel periodo venne anche inviato dal dipartimento di pubblica sicurezza in missione nel centro di Lampedusa, dove rimase per quattro anni. Nel 2010 è diventato vicario del questore di Trapani e in seguito ha avuto lo stesso ruolo a Palermo. Nel 2016 è arrivato per lui il primo incarico da questore a Benevento, dove è rimasto per tre anni, fino a quando ha assunto la guida della questura di Taranto. Infine nel 2021 è stato trasferito a dirigere la questura di Perugia fino all’approdo nel capoluogo etneo.

 

Cronaca

Catania, rogo a Fontanarossa, concluse indagini avvisi per due persone

Si tratta dell’ingegnere procuratore speciale, incaricato dalla Sac del rispetto degli adempimenti e delle norme antincendio e dell’amministratore unico e legale rappresentante della ‘Italy Rent Car’, accusati entrambi di rogo colposo

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La Procura di Catania ha emesso un avviso di conclusione indagini preliminari all’ingegnere procuratore speciale, incaricato dalla Sac del rispetto degli adempimenti e delle norme antincendio, Orazio Condorelli e all’amministratore unico e legale rappresentante della ‘Italy Rent Car’ Federica Caravello, accusati entrambi di rogo colposo in merito all’incendio che la sera del 16 luglio dello scorso anno divampò. all’aeroporto di Catania. A scriverlo è il quotidiano “La Sicilia”.

Nel fascicolo inizialmente risultavano sette indagati, sei dei quali mancano nell’avviso di conclusione indagini: la loro posizione è stata stralciata e si sta valutando di depositare al Gip una richiesta di archiviazione. Secondo la Procura etnea il rogo ebbe origine da una “multi presa per le utenze elettriche difettosa” presente nel box dell’agenzia di noleggio auto al Terminal arrivi.

Secondo le accuse, i due “in cooperazione tra loro, per colpa cagionavano, o contribuivano a cagionare, un incendio che si originava all’interno dei locali in uso all’agenzia di noleggio e si sviluppava all’interno del termina arrivi”.  Per la procura Condorelli avrebbe “omesso di attivare una procedura organizzativa per la gestione della sicurezza antincendio adeguata alle dimensioni dell’aerostazione in termini di superfici e numero di passeggeri. In particolare, non prevedeva la presenza necessaria e continuativa di un numero minimo di operatori antincendio, né prevedeva che gli stessi presidiassero ogni zona o maxi zona dell’aeroporto tanto che la sera dell’incendio erano presenti in tutto il terminal solo quattro operatori e in tutta la zona ‘arrivi’, aperta al pubblico, non era presente, né era previsto che fosse presente, alcun operatore”.

Per i magistrati la loro presenza avrebbe consentito “di giungere nell’immediatezza sul posto e spegnere l’incendio”. A Caravello è contestato di aver “omesso di fornire” alla dipendente presente “la necessaria formazione obbligatoria in materia di sicurezza antincendio”. Per lei c’è anche un secondo capo d’imputazione per falso. L’indagata avrebbe dichiarato falsamente “che la dipendente avesse ricevuto l’apposita formazione”.

 

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Cronaca

Catania, controllo carabinieri con i colleghi del NAS a tutela di catanesi e turisti

Personale del Nucleo Antisofisticazione Sanità di Catania hanno denunciato i titolari di tre ristoranti di pesce tutti siti nella zona della “Pescheria”

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La sicurezza alimentare al centro dei controlli effettuati dai carabinieri del comando proviniciale di Catania.  Nei giorni scorsi, i militari della compagnia di Piazza Dante, insieme con i colleghi del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Catania,  hanno denunciato i titolari di tre ristoranti di pesce tutti siti nella zona nota ai piu come la “Pescheria” di Catania.

All’interno della prima attività commerciale, i militari hanno accertato che non sarebbero  state compilate le tabelle relative alle temperature a cui i cibi devono essere conservati e che anche il processo di congelamento dei prodotti sarebbe  stato effettuato con procedure non regolari ed all’interno di apparecchiature refrigeranti non idonee al mantenimento della “catena del freddo”. Cosi ben 40 kg di pesce è stato sequestrato. Ma c ‘è di piu, la proprietaria, una 52enne catanese, non avrebbe  comunicato alla clientela, mediante apposite iscrizioni nel menu previste dalla normativa, che alcuni prodotti erano congelati e non freschi.

Stesso modus operandi anche per il titolare del secondo ristornate, un 59enne che anche lui, come la collega del primo locale, avrebbe servito ai clienti alimenti decongelati spacciandoli per freschi.

Dal terzo locale al centro del mirino dei militari sono stati sequestrati e distrutti 18 kg di pesce non idoneo al consumo in quanto privo di tracciabilità. Inoltre nel laboratorio di preparazione delle pietanze, sarebbero state riscontrate carenze igienico sanitarie derivanti dalla presenza di blatte e altri insetti. il proprietario, un 47enne di Catania avrebbe  adibito a deposito bevande un locale attiguo, non consono, seconod i NAS,  a quel tipo di attività di stoccaggio.

I tre titolari dei ristoranti sono tutti ritenuti responsabili di frode in commercio, oltre che di violazioni nel settore igienico-sanitario ed in totale sono state emesse sanzioni per quasi 50 mila euro.

 

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