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CGIL Sicilia, No all’autonomia differenziata: oggi presidio al nido mai ultimato di Paternò

Anche nel catanese solo il 12% dei bambini ha un posto in un nido pubblico. Ma per il governo nazionale basta arrivare al 15% contro la soglia del 33% prevista per le regioni del Nord

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L’asilo nido di via Marco Polo a Paternò ultimato, ma mai inaugurato per mancanza di allacciamento ai servizi, è stato scelto come caso “simbolo” dalla Cgil Catania in occasione della campagna di Cgil Sicilia sul tema “La controffensiva delle donne siciliane contro l’autonomia differenziata” che si è tenuta oggi in contemporanea in nove città siciliane. Il focus sui servizi per la prima infanzia è stato promosso stamattina proprio di fronte il cantiere di via Marco Polo. Al presidio hanno partecipato, tra gli altri, il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, il segretario generale della Cgil di Catania, Carmelo De Caudo e la segretaria confederale della Cgil e responsabile del Coordinamento donne, Rosaria Leonardi. Presenti anche rappresentanti della associazioni sul territorio “Mamme in comune” e “Andiamo Avanti”.

“In Sicilia manca una infrastrutturazione sociale adeguata – ha affermato il segretario generale della CGIL Sicilia Alfio Mannino – a partire dai servizi per la prima infanzia. Investire su questi è questione di avanzamento sociale, di inclusione, di cura per le giovani generazioni a partire dai primi anni di vita. Ma è anche importante per creare nuova occupazione e per sostenere il lavoro delle donne. Nei servizi all’infanzia, come per quelli agli anziani, si racchiude l’opportunità di lavoro nel sociale per molti, di superamento delle forme di emarginazione ed esclusione, dello sviluppo di nuovi saperi e competenze, di supporto alle donne e alle famiglie in genere, affiancandole nei lavori di cura. Uno stato sociale degno di questo nome fornisce queste risposte”. Cosi Mannino.

“Non a caso oggi ci troviamo qui – ha detto invece il il segretario generale della Cgil di Catania, Carmelo De Caudo – che ha ricevuto fondi e attenzione dall’amministrazione pubblica per poi essere consegnata dalla stessa, e soprattutto dalla sua burocrazia, nel calderone degli sprechi e dei ritardi. Chiediamo all’amministrazione – ha concluso De Caudo – di rispettare i tempi promessi dopo la ripresa dei lavori. Ne va della credibilità delle istituzioni”. Per la segretaria confederale Rosaria Leonardi, la previsione del 15% unita al calo delle nascite, rischia di far pagare un prezzo ancora più alto alle donne, in particolar modo a quelle non occupate che sempre di più troveranno ostacoli nell’accesso al lavoro.

ARS

Sicilia, ARS: si dimette la portavoce di Galvagno, indagata per corruzione l’assessore Amata

Al centro dell’indagine fondi pubblici per eventi culturali e presunti incarichi in cambio di finanziamenti

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L’assessore regionale allo Sport della Regione Siciliana, Elvira Amata, risulta indagata per corruzione per l’esercizio della funzione nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Palermo, la stessa in cui è coinvolto anche il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno.

I militari della Guardia di Finanza hanno notificato ad Amata un avviso di proroga delle indagini. La notizia è stata confermata dal suo legale, l’avvocato Sebastiano Campanella, che ha dichiarato: “Abbiamo ricevuto la richiesta nei mesi scorsi, che ora sarà stata accolta dal gip. In questa fase non abbiamo però ulteriori informazioni, né accesso ad atti dell’indagine. Non abbiamo ricevuto altre notifiche.”

L’inchiesta ruota attorno all’assegnazione di contributi per eventi culturali a fondazioni ed enti, che -secondo l’ipotesi accusatoria – sarebbero stati elargiti in cambio di incarichi e consulenze destinati allo staff del presidente Galvagno. Quest’ultimo è indagato per corruzione, insieme alla sua portavoce Sabrina De Capitani, che si è nel frattempo dimessa dall’incarico.

Coinvolti anche Caterina “Marcella” Cannariato, presidente della Fondazione Dragotto, Nuccio La Ferlita, imprenditore specializzato nell’organizzazione di eventi, e Marianna Amato, dipendente della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana. Le indagini sono tuttora in corso.

Intanto il presidente dell’ARS, Galvagno, che aveva fatto sapere di riferire in aula entro l’8 luglio per esporre le proprie ragioni, ha fatto sapere che anticiperà a domani, 1 luglio,  alle 14:00, mettendo da parte altri impegni istituzionali. 

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Cronaca

S.M.di Licodia, Carabinieri salvano un cittadino: l’encomio del sindaco

l 18 maggio scorso, due militari hanno salvato un cittadino che stava per compiere un gesto estremo

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Un intervento rapido e determinante ha evitato il peggio a Santa Maria di Licodia. Il 18 maggio scorso, due Carabinieri della Compagnia di Paternò hanno salvato un cittadino che stava per compiere un gesto estremo. Protagonisti dell’operazione il Brigadiere Daniele Caserta e l’Appuntato Scelto con Qualifica Speciale Eugenio Catenazzo, in servizio presso la sezione radiomobile della compagnia carabinieri di Paternò.

Grazie alla loro prontezza e professionalità, i militari sono riusciti a sventare una tragedia, dimostrando ancora una volta il ruolo fondamentale dell’Arma sul territorio.

 Il gesto eroico ha ricevuto il plauso ufficiale del Sindaco di Santa Maria di Licodia, Giovanni Buttò, che ha espresso profonda gratitudine a nome dell’intera cittadinanza:

“All’Arma dei Carabinieri e ai due militari che hanno salvato la vita del nostro concittadino – ha dichiarato –  va il più sentito ringraziamento dell’amministrazione. Il loro intervento è la testimonianza concreta dello spirito di servizio che anima quotidianamente le nostre forze dell’ordine.”

Il Sindaco ha inoltre ribadito l’importanza di un sostegno costante e concreto all’Arma da parte delle istituzioni locali:

“Garantiremo sempre il massimo supporto logistico e operativo ai Carabinieri che lavorano ogni giorno per la sicurezza della nostra comunità. La collaborazione interistituzionale resta una priorità per costruire un territorio più sicuro e coeso.”

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