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Chiesa

Chiesa, Don Salamone lascia Pedara per Biancavilla. Al suo posto arriva Don Antonino Carbonaro

L’avvicendamento è stato comunicato oggi dalla Cancelleria Arcivescovile di Catania

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Avvicendamento nella guida pastorale della Basilica Parrocchale di Santa Caterina d’Alessandria di Pedara e nella chiesa di Sant’Antonio di Biancavilla.  Su disposizione di sua Eccellenza il vescovo di Catania Luigi Renna, è stato nominato come nuovo sacerdote della Basilica pedarese Don Antonino Carbonaro che succede a Don Santo Salamone che nel mese di luglio 2022 era stato trasferito li dopo un decennio di servizio come parroco della Chiesa Madre di Santa Maria di Licodia.  Don Santo Salamone, andrà invece a ricoprire il ruolo di Rettore della settecentesca Chiesa di Sant’Antonio da Padova che sorge in via Inessa a Biancavilla. Un ruolo ricoperto prima di lui dal compianto don Salvatore Novello sostituito poi “ad interim” dal parroco della La Basilica Santuario S. Maria dell’Elemosina, Don Agrippino Salerno. “Al Canonico Salamone” si legge in un post sulla pagina Facebook Madre di Misericordia, “gli auguri per un sereno e proficuo apostolato in quella chiesa (ubicata nel territorio della Parrocchia matrice “S. Maria dell’Elemosina”), che riunisce i tanti devoti del santo protettore dei poveri da tutta la città di Biancavilla. La Madre dell’Elemosina lo guidi e lo sostenga in questo cammino a servizio dell’unica Chiesa di Cristo.”

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Paternò, attivo il centro formativo della Caritas nei pressi di Piazza Purgatorio

Questa mattina il taglio del nastro alla presenza dell’ arcivescovo Luigi Renna, il sindaco Nino Naso, il direttore della Caritas Diocesana padre Nuccio Puglisi, autorità civili e militari, la dirigente del comprensivo “Marconi” Maria Santa Russo e rappresentante della Prefettura

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Inaugurato questa mattina a Paternò il Centro formativo della Caritas Diocesana di Catania dedicato alla memoria di “Giovanni Lizzio”, l’ispettore capo ucciso dalla mafia a Catania il 27 luglio del 1992. Centro sito lungo Vico Cracchiolo 17, nei pressi di Piazza Purgatorio non lontano dalla parrocchia di “Cristo Re”. Un’ opera sostenuta anche grazie ai fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica, per accompagnare – attraverso il servizio di doposcuola e le attività oratoriali – bambini di età scolare che vivono particolari situazioni di disagio familiare e sociale. Presenti l’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, rappresentante della prefettura etnea, il vice questore aggiunto del commissariato di Adrano Paolo Leone in rappresentanza della Questura, il sindaco di Paternò Nino Naso, il comandante della polizia municipale Nino La Spina, il comandante della stazione carabinieri Paternò il luogotenente Franco Iervolino, la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “G. Marconi” di Paternò e Ragalna, la professoressa Maria Santa Russo, il direttore della Caritas, don Nuccio Puglisi, il commissario della Confraternita Maria SS. Del Soccorso, dott.ssa Valeria Pisasale.

“Il nostro territorio purtroppo è segnato dalla povertà educativa – evidenzia mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania -, il Centro Giovanni Lizzio è voluto dalla Caritas diocesana, nei pressi della parrocchia di Cristo Re di Paternò, ed è stato realizzato grazie al contributo di coloro che attraverso 8xmille vogliono che la Chiesa Cattolica realizzi delle opere, soprattutto nei confronti delle tante povertà del nostro tempo. Un oratorio è un luogo dove si gioca, c’è un campetto che toglie i ragazzi dall’insicurezza e dai pericoli della strada. Ci sono delle aule di studio dove verranno seguiti perché nessuno sfugga ai compiti dello studio e dell’approfondimento”.

È una testimonianza della Chiesa in uscita che sul territorio sviluppa alleanze virtuose con l’Istituzione scolastica come sancito da un protocollo firmato dalla Caritas Diocesana di Catania e dall’Istituto Comprensivo G. Marconi di Paternò che prevede un patto di mutualità educativa per ridurre le condizioni che favoriscono il disagio giovanile e scolastico tramite la segnalazione di studenti della scuola primaria in contesti familiari fragili che verranno inseriti nei percorsi di doposcuola e potenziamento curati dai docenti volontari del Centro “Giovanni Lizzio”.    “L’accordo siglato tra il nostro Istituto e la Caritas Diocesana di Catania – spiega la prof.ssa Maria Santa Russo, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “G. Marconi” di Paternò e Ragalna – segna un passo significativo verso il potenziamento dell’educazione e della crescita sociale dei nostri studenti. Questo protocollo di intesa è stato concepito per arricchire l’offerta formativa destinata agli alunni dei plessi Aldo Moro e Pitrè. Gli interventi saranno focalizzati su temi di fondamentale importanza come l’inclusione, la marginalità e la legalità, ponendo particolare attenzione a educare i nostri ragazzi alla carità e al coinvolgimento attivo nel volontariato”.

Un impegno che servirà anche per sostenere una forma di “educazione alla carità” con la programmazione a scuola di incontri formativi con i volontari Caritas per promuovere l’accoglienza, l’ascolto, il donarsi agli altri, prospettando anche percorsi di volontariato rivolti ai docenti e alle famiglie nelle strutture della Caritas Diocesana di Catania. Il Centro Lizzio è la seconda struttura contro la dispersione scolastica attivata dell’Arcidiocesi e dalla Caritas Diocesana sul territorio dopo il “Centro Livatino” di San Giorgio.

“Proseguendo nel solco di quanto già compiuto con il Centro Livatino di San Giorgio – sottolinea don Nuccio Puglisi, direttore della Caritas -, si è scelto di intitolare questa nuova realtà della Caritas ad un Uomo che, da servo dello Stato e di specchiata virtù civica e morale, possa essere additato ai nostri ragazzi come un modello di legalità e giustizia sociale, e di amore al Servizio fino al sacrificio di sé. Il nostro saluto e il nostro pensiero vanno all’Ispettore e ai suoi familiari”.

Il sindaco di Paternò Nino Naso ha evidenziato che “Giovanni Lizzio” è stato un servitore dello Stato ed è morto proprio per la legalità, per garantire tutti noi. La Chiesa esce oggi dai propri confini ed è entra nel nostro territorio regalando dei punti di riferimento ai nostri ragazzi. Sarà un centro proprio per ragazzi e ragazze in difficoltà. Siamo dinanzi ad una sinergia importante tra le varie istituzioni presenti sul territorio”.

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Catania, l’Arcivescovo Renna dopo l’infarto torna a celebrare messa

Lo ha fatto, si legge sulla pagina Facebook dell’Arcidiocesi, che pubblica anche una foto, al Santuario di Mompileri

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Tornato a celebrare la Santa Messa l’arcivescovo metropolita di Catania, monsignor Luigi Renna, dopo l’angioplastica a cui è stato sottoposto al Centro Cuore Morgagni di Pedara per un infarto al miocardio. Lo ha fatto, si legge sulla pagina Facebook dell’Arcidiocesi, che pubblica anche una foto, al Santuario di Mompileri, “in forma privata, per ringraziare il Signore e la Vergine Maria per il dono del presbiterato, 33 anni, e della salute ritrovata”.

 

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