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Docenti picchiati, l’antidoto è il ritorno al rispetto dei ruoli

Indigna l’aggressione al docente di musica Sergio Orlandi che, dopo le botte di un alunno, ha detto: “Voglio tornare dai miei ragazzi”

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Ai giorni nostri diventa un’impresa ardua e faticosa educare i ragazzi nell’ambiente scolastico. I giovani spesso non accettano un semplice richiamo o un voto basso da parte dei docenti. Una percentuale di ragazzi si fa forza perché appoggiata incondizionatamente dai propri genitori per screditare e sminuire il ruolo dell’insegnante. Tutto ciò sta guastando la società in cui viviamo ed è difficile si possa ritornare ai saggi tempi di una volta.

La notizia di qualche settimana fa relativa a un docente di musica, il sessantenne Sergio Orlandi, all’uscita da un suo personale concerto jazz, viene preso a sberle da un suo allievo spalleggiato da un complice, è deplorevole. Questo episodio ci consegna un quadro complesso e assai drammatico. Dov’è finito il concetto di educazione e dov’è la fiducia dei genitori nei confronti del docente? Siamo al paradosso: un tempo i figli venivano rimproverati quando portavano a casa voti bassi, oggi per gli stessi giudizi insufficienti vengono additati gli insegnati e spesse volte minacciati.

Sino ad un certo momento, i genitori erano soliti rimproverare i comportamenti scorretti dei loro figli per educare e correggere gli atteggiamenti biasimabili e sbagliati. La complicità che, oggi, spesso e senza alcuna logica motivata, si assume verso il proprio figlio, non fa altro che danneggiare il rapporto e screditare quello fra studente e docente. La regola che non va mai persa di vista consta di due punti: intrattenere un assiduo confronto sia con il figlio che con l’insegnante, in modo tale che si possano tenere in conto gli atteggiamenti dell’uno e dell’altro; evitare di diventare amici dei figli, perché essi sicuramente tenteranno di prevaricare i genitori.

Nessuno di noi è cresciuto frustrato o sovversivo solo perché veniva richiamato dall’educatore e risulta abbastanza ridicolo da parte di padri e madri non punire i figli. Invece, è quello che bisogna fare prima di tutto: se è necessario e se si amano i propri figli, occorre ammonirli quando sbagliano. Solo se si riacquista la dovuta autorità e il rispetto fra i ruoli, in questo caso genitori, educatori e figli, si potrà ritornare ad un certo equilibrio fra i soggetti interessati. Un fatto che ci fa riflettere della vicenda triste è la risposta del professore malcapitato: non vedo l’ora di ritornare dai miei ragazzi. Ecco, Presidente Sergio Mattarella, perché non pensa a conferire un idoneo riconoscimento al professore Sergio Orlandi come esempio che inorgoglisce questo nostro Bel Paese?

Associazionismo

Catania, progetto “Le mani in pasta”, per giovani con disturbo spettro autistico

“Il lavoro rappresenta un’importante occasione relazionale e di crescita, ma soprattutto dona loro dignità e senso”. A dirlo Federico Lupo, presidente di “Un futuro per l’autismo”

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Il progetto “Le mani in pasta”, indirizzato a soggetti con disturbo dello spettro autistico, ha formato come pizzaioli sei adulti, con età compresa tra i 20 e i 30 anni.

Il corso che li ha impegnati per quattro volte al mese da ottobre a maggio è stato tenuto da maestri della Nazionale italiana pizzaioli (Nip). Ad organizzarlo l’associazione ‘Un futuro per l’autismo’ in collaborazione con ‘Un altro modo’. Alla fine del corso i sei partecipanti sono stati premiati, nella sede dell’impresa sociale Cantine di Loreto di Acireale, con gli attestati che li dichiara ‘piazzaioli con le mani in pasta”.

“È un modo per dare il giusto merito ai nostri ragazzi per il percorso che hanno fatto, legato alla panificazione e alla pizzeria- ha detto Federico Lupo, presidente di “Un futuro per l’autismo” – l’inserimento lavorativo si coniuga perfettamente con il progetto di vita dei nostri ragazzi, da cui non può prescindere. Il lavoro rappresenta un’importante occasione relazionale e di crescita, ma soprattutto dona loro dignità e senso”.

Vera Caltabiano, componente dell’associazione ha spiegato  che ” il lavoro delle istituzioni è fondamentale  da quando si ha una diagnosi fino al momento dell’inserimento nella società, perché gli unici che possono garantire attività adeguate per i nostri ragazzi sono gli enti locali. Ma devono collaborare: con le associazioni di familiari e con le cooperative che offrono i servizi. Solo così si può garantire un futuro ai nostri ragazzi. Futuro che è la cosa che ci ha preoccupati – sottolinea – dal giorno in cui ci hanno detto ‘vostro figlio ha un disturbo dello spettro autistico’. Lì il pensiero che dobbiamo lasciare i nostri figli senza che abbiano uno spazio nella società è terribile”.

La consegna degli attestati è stata l’occasione di parlare di un percorso comune per costruire un progetto di vita che coinvolga famiglie e istituzioni. Un esempio arriva dal comune di Sant’Agata Li Battiati che al progetto di vita delle persone con autismo ha deciso di destinare un terreno confiscato alla mafia.

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Cronaca

Zafferana Etnea, controllo del territorio, sanzioni e decurtati punti dalle patenti

L’attività della Polizia di Stato ha consentito di identificare 200 persone, di cui 35 con precedenti, e controllati 90 veicoli, tra auto e moto, comminando molteplici sanzioni amministrative.

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Oltre 3 mila euro di sanzioni e 20 punti decurtati dalle patenti di automobilisti e motociclisti indisciplinati. È il bilancio dell’intensa attività di controllo svolta dalla Polizia nel territorio di Zafferana Etnea.

Gli agenti del commissariato di Acireale, insieme ai poliziotti del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia orientale” e agli agenti della Polizia Locale, hanno pattugliato l’intero territorio per un controllo straordinario finalizzato a prevenire e contrastare fenomeni di illegalità diffusa, a tutela della sicurezza dei cittadini.

In particolare sono stati istituiti diversi posti di controllo in punti strategici per verificare l’osservanza delle regole e il rispetto delle norme del Codice della strada, in modo da prevenire comportamenti scorretti alla guida, a garanzia della sicurezza dei pedoni e degli utenti della strada.

L’attività della Polizia ha consentito di identificare 200 persone, di cui 35 con precedenti, e sono stati controllati 90 veicoli, tra auto e moto, comminando molteplici sanzioni amministrative.

In particolare, due conducenti sono stati sorpresi alla guida di veicoli privi della revisione periodica, per cui si è resa necessaria l’immediata sospensione dei mezzi dalla circolazione.

Un’auto è stata sequestrata amministrativamente con il ritiro della carta di circolazione per la mancanza della copertura assicurativa per la responsabilità civile.

Le altre sanzioni scattate si sono rese inevitabili per il mancato uso delle cinture di sicurezza, la guida con patente non conforme alla categoria del veicolo guidato, la mancata esibizione dei documenti di circolazione.

Parallelamente, i poliziotti del Commissariato di Acireale hanno condotto un’attività di prevenzione mirata a prevenire e a contrastare i reati predatori, per assicurare ai cittadini la presenza costante delle forze di Polizia.

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