Dopo settimane di silenzio l’Etna è stata protagonista, nella notte tra martedì e mercoledì, di un nuovo evento parossistico, registratosi dal cratere di sud- est e caratterizzato da fontane di lava e dall’emissione di cenere che si è dispersa verso est. Si è formata una colata di lava lungo il fianco del cratere di sud-est che si espandeva in direzione sud-ovest . L’attività parossistica si è conclusa paco prima delle 7.30 del mattino, mentre solo nel primo pomeriggio la colata lavica, da quanto verificato dai vulcanologi, non era più alimentata e i fronti lavici si sono fermati a quota 2800 metri circa.
Dal punto di vista sismico è continuato il progressivo decremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico, fino a raggiungere i livelli bassi. Dalla fine della fase parossistica, i dati della rete di monitoraggio clinometrica non hanno evidenziato ulteriori variazioni significative. La cenere prodotta dall’ ennesimo parossismo è caduta sui paesi della fascia ionica dell’Etna, in particolare su Giarre. Il sindaco Angelo D’Anna e l’assessore alla protezione civile Alfio Previtera hanno predisposto una ricognizione sul territorio a cura della protezione civile comunale per accertare l’entità della cenere vulcanica caduta, che risultava essere di circa 0, 5 Kg/mq a San Giovanni Montebello, frazione di Giarre e di 260gr/mq al centro.
“Oggi una nuova fontana di lava dell’Etna saluta il primo giorno senza uno dei più grandi artisti contemporanei” . Lo scrive, con dedica a Franco Battiato, l’Osservatorio etneo dell’l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia sul suo blog, “Ingv Vulcani”. L’artista siciliano, 76 anni , è morto all’alba di ieri nella sua casa di Milo, al termine di una lunga malattia. “Da amanti della bellezza in tutti i suoi aspetti, della creatività della Natura e della sua perfezione – si legge su Ingv Vulcani – non possiamo che essere toccati dalla mancanza di una figura, quella del Maestro Franco Battiato, che aveva fatto della conoscenza e della cultura la sua principale fonte di ispirazione. E così vogliamo pensare che anche la mamma di tutto il popolo etneo, la nostra montagna viva che ci accudisce e ci bastona tutti, abbia voluto piangere oggi uno dei suoi figli più vulcanici con questa fontana di lava all’alba che illumina il primo giorno buio. Per noi, e speriamo per tutti – conclude Ingv Vulcani – questa del 19 maggio 2021 resterà la ‘Fontana di Franco Battiato’. Ciao Maestro”.