Connect with us

Cultura

“Il Gatto Figaro”, la favola di Grazia Calanna che incanterà grandi e bambini

Una storia itinerante tra gli splendidi paesaggi di sua Maestà il vulcano e del teatro “Bellini”

Pubblicato

il

Domani, all’Istituto Comprensivo Statale “G. Fava” di Mascalucia, alle ore 10, si terrà in anteprima, la presentazione del libro “Il Gatto Figaro” di Grazia Calanna, illustrato da Giovanna Marchese. Insieme all’autrice e all’illustratrice, interverranno: la Dirigente Scolastica Maria Gabriella Capodicasa, l’editore Alfio Grasso (Algra), la curatrice della collana “Il bruco” che accoglie la pubblicazione, Rosella Grasso, l’insegnante Elvira Mancuso e la poetessa Chiara Carastro. Per l’occasione, una selezione di piccoli studenti del “G. Fava” leggerà alcuni brani tratti dal libro.

Giovanna Marchese e Grazia Calanna

“Le favole sono sempre state un modo per imparare leggendo, un risvolto del reale trasformato in simboli dove l’immaginazione lavora da sé, senza scoprire le carte di ciò che dentro di noi si muove già come percezione delle cose che ci stanno intorno e che viviamo quotidianamente nel percorso della nostra vita. Grazia Calanna ci presenta la storia del gatto Figaro, giovane cantante lirico che porta già impresso nel nome il famoso personaggio dell’opera rossiniana Il barbiere di Siviglia. E questo sarà infatti il suo destino, quello cioè di interpretare un ruolo che è dispensatore di aiuto e di saggezza, appoggiandosi all’altra sua grande passione, la filosofia. La vicenda si svolge tra il Parco dell’Etna e Catania, dove l’autrice vive e colloca abilmente le peripezie di Figaro che dovrà contrastare la gelosia di Nerone, un gatto insicuro di se stesso e pertanto intento all’eliminazione del rivale. Ma a rendere questa favola una piacevole avventura non è solo il contesto della storia, perché Grazia Calanna rende il tutto un vero e proprio gioco del sapere in modo piacevole, inserendo parole e luoghi che il lettore potrà scoprire, conoscere e imparare attraverso una serie di note esaustive che abbinano il godimento della lettura all’apprendimento più specifico”, leggiamo nella prefazione di Fabrizio Bernini.  

“L’idea di questo libro – dichiara l’autrice Grazia Calanna -, il mio primo per bambini, è nata nell’ambito di un laboratorio di scrittura creativa che ho condotto, con la maestra Giovanna Marchese, sensibile e fantasiosa illustratrice della storia, per gli studenti dell’Istituto Comprensivo Statale “Giuseppe Fava” di Mascalucia, diretto dalla prof.ssa Maria Gabriella Capodicasa, che, con mia grande gioia e gratitudine, ospita la prima presentazione. La storia, ambientata tra il Teatro Massimo Vicenzo Bellini di Catania e alcuni deliziosi siti del Parco dell’Etna, oltreché la musica,  tira in ballo un pizzico di filosofia, scienza che notoriamente ricerca un ordine morale superiore, con l’auspicio di innescare nei più piccoli, con l’aiuto fondamentale dei più grandi, con i quali potranno condividere questa lettura, una riflessione utile alla crescita consapevole. Tutto ruota, o vorrebbe ruotare, intorno al fondamento della conoscenza: di se stessi, dell’altro, del mondo che abitiamo e del ‘modo’ in cui lo abitiamo, dell’ascolto, della diversità come tesoro inestimabile, del rispetto rigoroso della vita in ogni sua espressione. Oltreché Fabrizio Bernini per la deliziosa nota introduttiva, desideravo tanto fosse scritta da un poeta con la capacità connaturata di vedere al di là della superficialità del visibile, insieme al gatto Figaro, che adesso zampetta sulle sue pagine odorose, ringrazio l’editore Alfio Grasso e Rossella Grasso, curatrice della collana “Il bruco” che ci accoglie. Ringrazio altresì Nino Federico per l’ideazione grafica del libro e della copertina, con lui, non ultimi, ringrazio i miei genitori, gli amici e i colleghi giornalisti che hanno incoraggiato questa pubblicazione spronandomi a tirarla fuori dal cassetto dopo una dormitina di circa sette anni. Concludo con un pensiero augurale rivolto al nostro magnifico Teatro Bellini di Catania: continui ad essere luogo di comunione di cuori che sulle scene, dietro le quinte, nelle sale, abitano fraternamente il linguaggio universale della musica”.

“Amo disegnare e colorare – dichiara l’illustratrice Giovanna Marchese –. Da bambina trascorrevo il mio tempo a copiare, infinite volte, sempre lo stesso fumetto per imparare a memoria colori e forme. Illustrare Figaro ha rappresentato un periodo di grande entusiasmo, facendomi ripercorrere periodi vissuti in età adolescenziale. Ho preferito illustrare Figaro con mano adolescente, usando colori vivaci e determinati, di grande impatto agli occhi dei giovanissimi lettori. I bambini amano disegni e immagini semplici ma decisi nella forma e nel colore. I piccoli lettori amano vivere le emozioni e le impressioni prodotte dai suoni, dai gesti e dalle espressioni dei personaggi, dalle forme, dalle luci, dai colori. È un libro multidisciplinare. Inserito e contestualizzato nel territorio catanese, offrirà ai lettori la curiosità e l’interesse di scoprire i luoghi dove si svolge l’intera storia”.  

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cultura

Griffato o artigianale? L’abito da sposa 2024 nel Sud

Pubblicato

il

Al Nord prevale l’abito confezionato che segue le tendenze, invece, nel Meridione le spose preferiscono un abito unico e artigianale. Ne abbiamo parlato con Francesca Cutuli artigiana di Paternò

 Pizzi e pietre. È questo l’abito da sposa tradizionale del Sud Italia che si pone in netto contrasto con le tendenze sposa della stagione 2024. Gli elementi più richiesti dalle spose meridionali per i propri abiti sono sicuramente il pizzo,    principe degli ornamenti per l’abito bianco, poiché garantisce tridimensionalità al vestito rendendolo meno piatto e monotono; e le pietre che illuminano l’abito e gli donano unicità. Proprio unicità è la parola chiave per chi organizza un evento nuziale e chi realizza abiti ad esso connessi; tuttavia a livello nazionale e internazionale le spose sono solite orientarsi verso vestiti commerciali e griffati, preconfezionati e, quindi, simili tra loro. La tendenza 2024 prevede delle linee soft e scivolate, con tessuti leggeri e effetti tattoo nel corpetto.

Le regioni meridionali dell’Italia si oppongono alle tendenze internazionali e, soprattutto tramite lavori di artigianato, portano avanti forme meno leggere ma comunque eleganti. Nonostante la tradizione vada in contrasto con le tendenze è possibile unirla all’innovazione, associando modalità di lavorazione artigianali all’antica, a nuovi sistemi e alle moderne tecnologie. Inoltre, gli artigiani devono sempre tenersi aggiornati sui cambiamenti che avvengono nel mondo della moda per adeguarsi alle novità evitando, così, il ristagno del settore.

Abito griffato o artigianale? Francesca Cutuli, artigiana con atelier a Paternò, non ha dubbi. “La fetta di mercato del Sud Italia è un mondo a sé, poiché le spose da sempre prediligono un abito unico e singolare per quello che deve essere il loro giorno speciale” dice alla presentazione della sua collezione 2024, avvenuta ad inizio dicembre dove l’abbiamo incontrata.

Gli abiti proposti da Francesca Cutuli hanno forme classiche e sono riccamente decorati senza mai risultare eccessivi. Inoltre sono impreziositi e completati tramite mantelline e scialli realizzati interamente a mano da Barbara Faro, la quale orgogliosa delle sue creazioni e grata per l’occasione offerta da Francesca, dice: “La ringrazio perché ha creduto in me e nel mio lavoro, ovvero nell’artigianato”.

E lo sposo? Nonostante la sua figura negli ultimi tempi venga maggiormente valorizzata siamo ancora lontani da una totale equiparazione alla sposa. “Al Sud è inculcato il pensiero della disuguaglianza tra abito maschile e femminile – prosegue Francesca Cutuli – . Probabilmente tramite spinte provenienti da contesti più aperti sarà possibile lo sviluppo di un mercato per la creazione di abiti da sposo unici e artigianali”. Sarebbe auspicabile, dunque, che gli sposi frequentassero  sarti, che portassero avanti la tradizione per dare modo al mercato di nascere e prosperare, ma anche per rendere l’abito del marito memorabile come quello della moglie.

Continua a leggere

Associazionismo

Paternò, il 27 novembre incontro di apertura delle votazioni di democrazia partecipata

L’appuntamento è organizzato da “Spendiamoli Insieme”, dal Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto e dal Comune. I progetti potranno essere votati dai cittadini paternesi attraverso una piattaforma digitale gratuita

Pubblicato

il

Dal 27 novembre al 10 dicembre si svolgerà l’ultima fase del processo di democrazia partecipata 2023 del Comune di Paternò, che quest’anno, per la prima volta ha attivato le procedure di coinvolgimento della cittadinanza previste dalla legge regionale siciliana 5/2014. Sono nove le proposte ammesse al voto.

Ecco di seguito i titoli:

1.    Paternò nel cuore – proposta di Francesco Puglisi;

2.    PaterniAmo: la città che aiuta la città – proposta di Francesca Virgillito;

3.    Videosorveglianza nella Chiesa della SS. Annunziata (ex Monastero) a tutela delle opere di Sofonisba Anguissola – proposta di don Salvatore Patanè, Parrocchia S. Maria dell’Alto;

4.    Il castello per tutti – proposta di Maria Sottile, Associazione Aitnapress;

5.    La bellezza accessibile: abbattere le barriere fisiche nei luoghi della cultura- proposta di Salvatrice Sambataro, Pro Loco di Paternò APS;

6.    Festa medievale di Paternò – proposta di Salvatore Coniglio, Associazione musicale culturale coro polifonico Sturm und Drang e Orchestra da camera l’Estro Armonico di Paternò;

7.    L’anziano, l’essenza per una società resiliente – proposta di Maria Agata La Rosa, Federazione Italiana Pronto Soccorso Neuropsicologico;

8.    Mappatura fisica e digitale dell’Itinerario medioevale della città di Paternò – proposta di Domenico Triolo Puleio, Associazione Archeoclub Italia a.p.s. sez. di Paternò;

9.    Coltiviamo bellezza a Paternò – proposta di Benedetto Caramazza, Associazione Vivi Simeto

La commissione incaricata di verificare l’ammissibilità al voto delle proposte ricevute dalla cittadinanza ha rilevato alcune criticità. Ad esempio, alcune proposte non riportano l’importo del progetto o lo stesso risulta superiore al costo ammissibile. Altri progetti appaiono non perfettamente coerenti in quanto a “perseguimento dell’interesse generale” e “chiarezza del progetto e degli obiettivi”. Nel verbale redatto dalla commissione si legge: “alla luce del fatto che questa risulta essere, per il Comune di Paternò, la prima esperienza di progetti di Democrazia Partecipata, i componenti del tavolo tecnico, stabiliscono di ammettere tutti i progetti alla successiva valutazione pubblica, a condizione che, qualora gli stessi venissero valutati positivamente si proceda alla rimodulazione dei costi, così come ammissibili”.

La votazione avverrà online, attraverso una piattaforma digitale messa gratuitamente a disposizione dal progetto “Spendiamoli Insieme”, che supporta il Comune di Paternò in questo processo. Potranno votare tutte le persone residenti a Paternò che abbiano compiuto 16 anni. Le modalità di funzionamento del voto e di utilizzo della piattaforma saranno presentate in un incontro pubblico in programma lunedì 27 novembre, giorno di apertura del voto, alla sede dell’Ex Macello di Paternò dalle ore 17.30. All’incontro saranno presenti i referenti dei progetti messi al voto, i quali avranno l’occasione di raccontare la propria idea.  Al termine della votazione, che si concluderà alle 23.59 del 10 dicembre, le proposte che avranno riportato il maggior numero di preferenze verranno realizzate, completando questa prima storica applicazione della legge regionale sulla democrazia partecipata a Paternò.

 

Continua a leggere

Trending