In Primo Piano
Il sindaco Naso snobba l’assessore Manlio Messina; la rottura è insanabile?
Nervi tesi a Paternò tra il sindaco Nino Naso e l’assessore regionale allo sport, turismo e spettacolo, Manlio Messina.

La tempesta infuria e voci di corridoio affermano che la rottura è insanabile. Gli attriti tra il sindaco Nino Naso e l’assessore regionale allo sport, Manlio Messina, iniziati qualche giorno fa, in seguito alla scelta della Federazione italiana nuoto, di lasciare definitivamente la piscina comunale paternese “Giovanni Paolo II”, si sono trasformati in conclamata crisi.
A rendere pubblico quanto successo è lo stesso assessore Messina che su facebook ha pubblicato un lungo post di sfogo. «Sorvolo sul poco garbo istituzionale – scrive l’assessore Manlio Messina -, ma ho capito che questo sig. Naso è troppo preso da se stsso per comprendere cosa significhi il termine “istituzionale”, ma quanto meno un minimo di rispetto per la città. La verità è che appare sempre più evidente quanto l’azione amministrativa sia inefficace e delirante danneggiando anche il lavoro di molti suoi assessori ormai oscurati dalla paraboliche sciocchezze compiute da Re Naso.»
Il fattaccio finito nel mirino dell’assessore è accaduto ieri pomeriggio, nel corso del giorno di chiusura della festa per la Santa Patrona cittadina, Barbara. L’assessore Messina, attraverso l’assessore Vito Rau, aveva annunciato la sua presenza a Paternò, per partecipare ai festeggiamenti barbarini. Alla notizia, però, dalla giunta, non una parola, non un cenno, nessun invito.
L’ assessore Messina, ha partecipato ugualmente alla festa, tra la gente, lungo via Emanuele Bellia. Con in mano un mazzo di fiori da donare alla Patrona, ha atteso insieme ai simpatizzanti del suo partito, l’arrivo del fercolo. La situazione si è aggravata qualche ora dopo, al passaggio della processione del simulacro in via Emanuele Bellia. In testa alla processione c’erano il sindaco Naso e pezzi della giunta. In un video ripreso con il telefonino, si vede chiaramente il gruppo rivolgere uno sguardo verso l’assessore Messina; nessuno si è, però, fermato per un saluto, tutti sono passati oltre. Ad avvicinarsi all’assessore Messina solo uno dei responsabili della processione, che ha invitato l’assessore Messina per la donazione dei fiori alla Santa.
Cosa accadrà adesso? Il sindaco Nino Naso non commenta l’accaduto, ma è chiaro che si è ai ferri corti. Le distanze soprattutto tra l’assessore Vito Rau e il sindaco Naso sembrano sempre più ampie. La rottura è vicina?

In Primo Piano
Elezioni a Belpasso, Carlo Caputo prende 10 seggi, Salvo Licandri 5

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Comune | BELPASSO | Provincia | CT | Pop.Legale | 27.851 |
Sezioni | Elettori | Seggi | Votanti | Voti | Schede e Voti non Validi | ||||
21 | 23.679 | 16 | Totali | % | Sindaco | Consiglio | Liste sbarrate | in complesso | di cui bianche |
15.494 | 65,43% | 15.113 | 12.125 | 2.524 | 381 | 66 |
N° | 1 | Candidato Sindaco |
ROSSETTI DANILO | VOTI | 325 | % | 2,15% | |||||||||||||||||||||
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N° | 2 | Sindaco Eletto |
CAPUTO CARLO | VOTI | 8.080 | % | 53,46% | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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N° | 3 | Candidato Sindaco |
LICANDRI SALVATORE ALFIO detto SALVO | VOTI | 5.798 | % | 38,36% | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Al candidato sindaco è attribuito il seggio in Consiglio Comunale | Seggi | 1 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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N° | 4 | Candidato Sindaco |
PIANA GIUSEPPE LUCIO | VOTI | 910 | % | 6,02% | |||||||||||||||||||||
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Cronaca
Nicolosi, fermato in una villetta ladro che aveva chiavi di casa,rubate da dentro auto
L’uomo è accusato di furto aggravato e tentato furto in abitazione, d’intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli

Furto aggravato e tentato furto in abitazione, d’intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. Sono i reati contestati ad un uomo di 47 anni di Catania, arrestato dai carabinieri del comando stazione di Nicolosi. Per il 47enne le manette ai polsi sono scattate mentre cercava di entrare in un’abitazione in via Vincenzo Monti; da quanto accertato dalle forze dell’ordine l’uomo sarebbe stato in possesso delle chiavi di casa, poiché il 47enne le avrebbe poco prima rubate all’interno di una Fiat Panda parcheggiata a Catania, in via Teocrito, nei pressi della “fera o’ luni”.
Nel corso di uno dei servizi di controllo del territorio i carabinieri hanno notato l’uomo aggirarsi con fare sospetto all’interno del giardinetto presente dentro la villetta . Il 47enne alla vista dei militari ha cercato di nascondersi tra la vegetazione, attirando ancor di più l’attenzione dei carabinieri che subito si sono avvicinati per approfondirne il controllo. Vistosi scoperto ha così cercato di fuggire dal portoncino d’ingresso del villino, ma è stato bloccato dai militari che, dopo averlo perquisito, hanno rinvenuto nella tasca della sua giacca proprio il mazzo di chiavi, corrispondenti a quelle d’ingresso dell’abitazione, trafugato dall’auto della proprietaria di casa.
All’interno dell’autovettura del ladro, una Ford Ka, i militari hanno scoperto sotto il sedile lato guida un cassette all’interno del quale sarebbero stati occultati un grimaldello, un disturbatore di frequenze radio (il cosiddetto “jammer”) e 17 chiavi di sicurezza (di altre abitazioni), probabilmente provento di altri analoghi furti. Le immediate indagini dei carabinieri hanno ricostruito il modus operandi del ladro : quest’ultimo sarebbe stato solito osservare la vittima, azionando il jammer solo al momento dell’abbandono del veicolo, al fine d’impedire la chiusura centralizzata degli sportelli e quindi introdursi nell’autovettura, impossessandosi delle chiavi di casa incautamente lasciatevi all’interno dell’abitacolo.
Sarebbe stato facile per l’uomo, dopo aver individuato attraverso la carta di circolazione del veicolo l’ubicazione della casa del proprietario, recarvisi per saccheggiarla in tutta tranquillità e con il minimo rischio di essere visto da qualcuno. Il ladro è stato così arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari, confermati poi dall’autorità giudiziaria in sede di convalida anche con l’applicazione del braccialetto elettronico.