Connect with us

In Primo Piano

Ipocondriaco in azione, approfitta immotivatamente del SSN

Un uomo, 55enne, colto dall’ansia ipocondriaca, mette a punto un sistema per usufruire di esami diagnostici, a spese del SSN, presso diversi ospedali della penisola. Scoperto, l’uomo è stato denunciato.

Pubblicato

il

Succede così: quando la paura di essere ammalato di un qualche acciacco insidioso e nascosto ti prende, cominci a vivere uno stato di continua ansia e ti determini a consultare medici su medici, nella febbrile ricerca di pareri che possano tranquillizzarti. Senonché, il senso di rassicurazione è di breve durata e lascia presto il posto al timore che, di sicuro,  un qualche malanno lo devi pur avere ma il medico non se ne è accorto.  Si chiama ipocondria ed è, probabilmente, alla base del curioso caso che ha portato alla recente denuncia di un 55enne, di origini venete, che, sotto falso nome, si è presentato presso diverse strutture ospedaliere dello Stato, a brevi intervalli di tempo, denunciando malesseri che hanno di volta in volta determinato l’ospedalizzazione del paziente e la sua sottoposizione a specifici e costosi esami.

Il sistema, messo a punto dall’uomo, è andato a monte quando alcuni sanitari che lo avevano già avuto in cura lo scorso mese di ottobre, presso il reparto di Neurologia del Cannizzaro di Catania, dove l’uomo, simulando un malore, “sensazione di debolezza e riduzione della sensibilità degli arti di sinistra”,  era riuscito a farsi ricoverare, se lo sono ritrovato, il mese successivo, ricoverato per accertamenti presso il reparto di neurologia dell’Ospedale “Gravina” di Caltagirone, dove,  fornendo false generalità, era riuscito ad essere ricoverato, anche questa volta presso il reparto di neurologia. Riconosciuto, dunque, da personale sanitario che presta servizio in entrambi i nosocomi, il paziente, scoperto e in evidente stato di imbarazzo, non ha saputo fornire alcuna spiegazione relativamente alle false generalità fornite al momento del ricovero. L’uomo se l’è data alla fine a gambe, sgattaiolando alla svelta fuori dal reparto in cui era stato ricoverato e facendo perdere le proprie tracce.

I fatti sono stati denunciati ai poliziotti del Commissariato Borgo Ognina i quali, si sono messi sulle tracce del paziente per accertarne la vera identità e capire quali fossero le ragioni sottese all’insolita condotta dell’uomo. In breve tempo, gli agenti sono riusciti a risalire in modo certo ai dati anagrafici del paziente. L’uomo, è risultato essere già stato denunciato per fatti analoghi: altre volte aveva fornito false generalità, al fine di fruire gratuitamente di prestazioni sanitarie presso gli ospedali di Grosseto, Chieti, Venezia, Cremona e Parma, ove si era recato mesi prima.

La preoccupazione eccessiva riguardo la propria salute e la volontà di effettuare più esami clinici a costo zero, poiché a carico del servizio sanitario nazionale, ottenendo al contempo più consulenze mediche, lo avevano spinto a recarsi, con cadenza mensile, presso gli ospedali dei più disparati comuni d’Italia, registrandosi ogni volta sotto falso nome.

Il malato immaginario è stato denunciato per il reato di sostituzione di persona che prevede la pena della reclusione fino ad un anno.

 

Chiesa

Paternò, Festa della Madonna della Consolazione tra fede, preghiera e speranza

Dopo la mistica celebrazione Eucaristia dell’aurora, nella serata la processione con il fercolo e i simulacri, ha attraversato le strade del centro storico.

Pubblicato

il

All’alba di ieri, uomini, donne e bambini di Paternò si sono messi in cammino verso la collina storica per rinnovare un gesto di devozione che attraversa le generazioni: il pellegrinaggio alla Madonna della Consolazione. Un appuntamento sentito, scandito dal silenzio e dalla preghiera, come ha ricordato l’orionino don Giovanni Carollo, con le parole del Salmo che hanno aperto la liturgia eucaristica sul piazzale:

“O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco, di te ha sete l’anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz’acqua”.

Dopo la mistica celebrazione Eucaristia dell’aurora, nella serata la processione con il fercolo e i simulacri, ha attraversato le strade del centro storico. Portatori e Confrati, con canti e preghiere, hanno testimoniato una fede che vuole anche essere segno di rinascita per una città che soffre.

FOTO INDELICATO

“Riprendere gli spazi presi da altri, ciò che ci appartiene è benedetto da Dio”, ha detto il rettore don Juan Miguel Sanchez. Guardando con amarezza ma anche con speranza a un centro storico oggi quasi deserto, con attività commerciali ridotte al minimo e una disoccupazione che pesa sulle famiglie.

La festa della Madonna della Consolazione si è chiusa nel giorno dell’Ascensione, un momento che ha rafforzato il significato spirituale dell’intera celebrazione: “Il Cristo patirà e risorgerà dai morti”, ricordano le letture liturgiche.

Oggi, al calare della sera, la comunità si è ritrovata ancora una volta per la Santa Messa, presieduta da don Giovanni Carollo (direttore Provinciale della Piccola Opera della Divina Provvidenza), nuovamente sul piazzale dove tutto ha avuto inizio. Presenti anche esponenti dell’amministrazione comunale e delle Forze dell’ordine.

Un appuntamento speciale anche perché darà l’appuntamento al ritorno del nuovo Santuario. Per ora inagibile ma presto sarà riaperto alla folla dopo i lunghi lavori di restauro. Pronto ad accogliere i fedeli, si prepara a celebrare il suo 71° anniversario, il prossimo 26 giugno. Un segno di continuità e speranza per un popolo che nella fede trova forza e identità.

 

Continua a leggere

Cronaca

Paternò, atti di intolleranza in città, preoccupate associazioni terzo settore

“Condanniamo l’acuirsi degli episodi di violenza verificatisi nelle ultime settimane a Ciappe Bianche, nonché la crescente tensione sociale e le accuse generalizzate rivolte contro la comunità migrante presente nella nostra comunità” dicono le associazioni

Pubblicato

il

Notte movimentata quella appena trascorsa a Paternò dove un camper che ospita cittadini stranieri che si trova nei pressi della tendopoli di Ciappe Bianche è rimasto danneggiato da un incendio appiccato da ignoti e un cittadino 30enne nordafricano rimasto ferito durante una lite o rissa(dinamica ancora tutta da chiarire) ricoverato la San Marco di Catania con costole rotte e ossa della faccia a pezzi.

Probabilmente i due fatti non sono collegati tra di loro, ma comunque danno una testimonianza di un clima non del tutto sereno che si respira in citta. Andando con ordine. Poco prima della mezzanotte, ignoti a bordo di un mezzo a due ruote, sarebbero arrivati nei pressi del camper dove dormono degli stranieri; giunti sul posto avrebbero gettato del liquido infiammabile nella parte anteriore destro del mezzo.

Le fiamme anneriscono la parte del mezzo incendiata. Fortunatamente le fiamme non si sarebbero propagate e le persone che vi dormivano al suo interno si sono messe in salvo. Di questo fatto sembra che le forze dell’ordine non ne fossero a conoscenza. Altro fatto inquietante durante la notte un uomo sarebbe stato condotto al pronto soccorso dell’ospedale Santissimo Salvatore di Paternò. Sembra che sia rimasto ferito durante una lite o una rissa.

La dinamica è ancora tutta da chiarire. Sul fatto indagano i carabinieri. Da capire se nell’eventuale lite o rissa vi fossero coinvolti solo stranieri oppure solo italiani. Nella prima mattinata di oggi l’uomo è stato trasferito dall’ospedale di Paternò a quello catanese.

Sui recenti fatti di intolleranza che si si sono verificati in città c’è da registrare la presa di posizione di alcune associazioni del terzo settore (Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto- Associazione di Pubblica Assistenza- Paternò Biodistretto Valle del Simeto ETS- La Bisaccia del Pellegrino) le quali, in una nota stampa, esprimono  preoccupazione e condanna per “l’acuirsi degli episodi di violenza verificatisi nelle ultime settimane a Ciappe Bianche, nonché per la crescente tensione sociale e le accuse generalizzate rivolte contro la comunità migrante presente a Paternò.

Quanto sta avvenendo rappresenta un segnale grave e allarmante per la coesione sociale della nostra città- si legge nella nota-  I recenti fatti di violenza rischiano di alimentare una spirale d’odio e cercare capri espiatori tra i più vulnerabili. L’inclusione sociale si costruisce con atti di solidarietà, rispetto dei diritti di tutti e l’accoglienza delle differenze culturali, che sono fonte di arricchimento per costruire una società solida e coesa. È indispensabile che tutti coloro che hanno responsabilità civili e istituzionali, intervengano con fermezza contro ogni forma di violenza, ma anche con lucidità e responsabilità per contrastare le derive discriminatorie che rischiano di degenerare ulteriormente. Esprimiamo piena solidarietà alle vittime degli episodi di violenza, così come alle tante persone migranti che vivono e lavorano a Ciappe Bianche con dignità, contribuendo ogni giorno alla vita della nostra comunità.

Invitiamo tutta la cittadinanza a non cedere alla paura o alla rabbia, ma a rafforzare il dialogo e la convivenza civile. Chiediamo alle autorità competenti di garantire un’indagine rapida, trasparente e imparziale, e ai mezzi di comunicazione di svolgere il proprio ruolo con senso di responsabilità, evitando ogni forma di sensazionalismo o semplificazione. Insieme, contro ogni forma di violenza e discriminazione. Per una città giusta, sicura e inclusiva”.

Continua a leggere

Trending