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Mascalucia, se sei disabile hai meno diritto al voto

Nella sede elettorale di via Case Nuove i seggi si trovano ai piani superiori senza ascensore e l’espressione delle scelte democratiche diventa un’impresa

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Disabilità e diritti, sembra tutto scontato, ma a volte anche le cose più semplici diventano complicate. Parliamo di un fatto antico che richiama la nostra civiltà. Siamo a Mascalucia e più esattamente in via Case Nuove, 51 dove si trova un plesso dell’I.C. “Federico II”, che è sede elettorale. Al recente referendum entriamo puntualmente nell’edificio e, ligi al diritto-dovere di votanti, ci imbattiamo in un grande e annoso problema che riguarda gli elettori disabili, ma non solo loro, anche i nostri cari anziani che nonostante tutto vogliono partecipare al voto, ed ancora le mamme con un passeggino, o semplicemente chi ha avuto la sventura di rompersi una gamba ed è al momento ingessato e cammina con le stampelle o, nel caso più grave, su una sedia a rotelle.

Il seggio elettorale 10, dove dovremmo esprimere il nostro voto, si trova al primo piano e l’ascensore non c’è: esiste un montacarichi ma non funziona. È da anni, e lo ribadiamo, che questo problema si ripresenta ad ogni tornata elettorale anche se fra il presidente del seggio 10 e gli iscritti non deambulanti s’è raggiunto un accordo fittizio, che, tuttavia, non rappresenta la soluzione: cioè, scomodare puntualmente il presidente del seggio incriminato e farlo scendere al piano terra alla sezione 9, con tutte le conseguenze che questo comporta.

Ci chiediamo: cosa accade qualora il presidente del seggio 10 – che non è mai lo stesso – per un motivo o l’altro non scendesse in tempi ragionevoli? Il presidente del seggio come si comporterà nel caso di un’alta affluenza nella sua sezione o nell’imminenza della chiusura? Oltretutto l’elettore disabile (o in altra condizione descritta sopra) è costretto ad attendere inevitabilmente del tempo, rispetto ad un normale votante. Entriamo dentro l’urna e le problematiche non si esauriscono. Difatti, ci accorgiamo che l’urna non è stata concepita per accogliere l’elettore disabile: è, infatti, stretta, e accoglie con difficoltà il votante e il suo accompagnatore non garantendo la segretezza del voto.

Vogliamo suggerire all’amministrazione comunale di prendere a cuore questo problema e di allestire sin dalla prossima tornata elettorale un seggio per disabili, o impediti temporaneamente, al piano terra, evitando al disabile o alla persona con difficoltà di rinunciare a quel diritto per il quale i nostri avi hanno combattuto e, anche, perso la vita. D’altronde la legge lo prevede già: “Nel caso in cui un elettore debba votare in una sezione nella quale sono presenti barriere architettoniche, è un suo diritto poter esercitare il diritto di voto in altra sezione dello stesso Comune, che sia accessibile. Lo prevede l’articolo 1 della LEGGE 15 gennaio 1991, n. 15”. Le sezioni al piano terra di via Case Nuove non rispondono a queste caratteristiche e la mancanza di ascensore è un grave problema per tutta la popolazione di Mascalucia.
L’espressione del voto è un motivo per manifestare la propria libertà di cittadini e il principio resta sempre quello nonostante la decadenza della politica italiana. Garantiamo, per favore, che questo atto di decisione sia sempre libero di barriere architettoniche, come libere ed emancipate dovrebbero essere le menti.

amministrazione

Catania, politiche giovanili, Stati Generali con il sindaco Trantino e il Ministro Abodi

L’evento rappresenta un’importante occasione di confronto nazionale sulle condizioni, le aspirazioni e le sfide delle nuove generazioni. 

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Oggi e domani Catania ospita gli Stati Generali delle Politiche Giovanili, promossi dal Consiglio Nazionale dei Giovani in collaborazione con il Ministero per lo Sport e i Giovani e l’Agenzia Italiana per la Gioventù.  L’iniziativa si svolge nel Palazzo della Cultura, in via Vittorio Emanuele. L’apertura dei lavori alla presenza del sindaco di Catania Enrico Trantino e del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi.

L’evento rappresenta un’importante occasione di confronto nazionale sulle condizioni, le aspirazioni e le sfide delle nuove generazioni.

La città di Catania, insignita lo scorso 4 Aprile del titolo di Città Italiana dei Giovani 2025, ha accolto giovani da tutta Italia insieme a rappresentanti delle istituzioni, del mondo associativo e dell’innovazione, per affrontare temi centrali come benessere, sport, salute mentale, imprenditorialità, cultura e dialogo europeo. Tra i protagonisti, oltre alla presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani Maria Cristina Pisani e all’assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Catania Viviana Lombardo, anche Pier Maria Capuana, vicepresidente della Commissione consiliare Politiche Giovanili del Comune, e Giovanni Girgenti, presidente della Consulta Giovanile di Catania.

Il programma prevede workshop, tavole rotonde e la presentazione di esperienze virtuose, tra cui le storie dei giovani vincitori dell’hackaton promosso dal Comune e la ricerca sulla creator economy curata dal Consiglio Nazionale dei Giovani. Oggi  il confronto dedicato al dialogo tra Unione Europea e giovani, con un workshop sul ciclo di consultazione europeo, seguito dalla premiazione del contest “Giovani ambasciatori della cultura locale”, rivolto a chi si impegna nella valorizzazione del patrimonio culturale dei borghi italiani. A concludere i lavori domani saranno il sindaco Enrico Trantino e la presidente Maria Cristina Pisani, rinnovando l’impegno condiviso a rafforzare il ruolo delle nuove generazioni nei processi decisionali e a consolidare il dialogo tra istituzioni centrali e comunità locali.

“Siamo per varare la settimana prossima, forse quella successiva, il primo disegno di legge sui giovani che sarà una specie di testo unico. È la prima volta nella storia della Repubblica”.

Lo ha detto il ministro Andrea Abodi a margine degli Stati generali delle Politiche giovanili in corso a Catania.  “Questo – ha aggiunto Abodi – non risolve il problema, ma è una testimonianza di volontà di semplificare e di mettere a disposizione di strumenti di varia natura dal Servizio civile universale, con la sua possibilità dei concorsi pubblici con un quindici percento di riserva dei posti disponibili per chi lo ha fatto, col Progetto rete insieme ad Invitalia per la formazione, la qualificazione, l’incontro con le imprese, le esperienze per diciotto mesi per i ragazzi sono già trentacinquemila in Italia e la Sicilia ha un suo presidio.

Spazi civici di comunità – ha osservato il ministro – che incidono sugli aspetti più fragili della gioventù che ha bisogno appunto di, magari attraverso lo sport gratuito, di avere uno spettro di opportunità di sbocco, soprattutto quelli che si sono arresi, quelli che vengono chiamati freddamente ‘init’ e sono molto di più di un acronimo, sono vita che deve riprendere con una sua normalità”.

Abodi ha sottolineato come “la collaborazione con le Regioni sia altrettanto fondamentale, perché le politiche giovanili sono una materia concorrente e insieme concorriamo al raggiungimento degli obiettivi”. “Insomma, è uno strumento di dialogo – ha spiegato il ministro – come Carta Giovani Nazionale: tre milioni e mezzo di ragazzi, dai 18 ai 35 anni, hanno questa carta digitale e la usano.

E oltre a usarla per la quotidianità noi la stiamo usando per offrire opportunità, far sapere quali sono i bandi pubblici, le opportunità e loro ci possono far sapere, lo abbiamo già fatto con un primo riscontro, con un primo sondaggio, quali sono le loro preoccupazioni. Abbiamo raccolto – ha rivelato il ministro Abodi – 40 mila testimonianze, diciamo così, che stiamo cercando di lavorare in modo tale che ci possano orientare nella definizione degli strumenti che non riguardano soltanto il ministero che mi è stato affidato ma tutti i ministeri perché le politiche giovanili sono trasversali”.

 

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Cronaca

Catania, in manette 31enne svedese colpito da un mandato di arresto europeo

L’uomo era ricercato da tempo in quanto ritenuto responsabile dei reati di truffa e spaccio di sostanze stupefacenti, secondo quanto previsto dalla normativa svedese

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La Polizia di Stato di Catania ha arrestato un cittadino svedese di 31 anni in esecuzione di un mandato di arresto europeo.  L’uomo era ricercato da tempo in quanto ritenuto responsabile dei reati di truffa e spaccio di sostanze stupefacenti, secondo quanto previsto dalla normativa svedese.

Al riguardo, tra il 2019 e il 2020, l’uomo avrebbe truffato decine di acquirenti di orologi di lusso vendendo e scambiando orologi risultati falsi, con un giro di guadagni illeciti per svariate migliaia di euro.

Per sostenere le proprie proposte commerciali, nelle fasi di trattativa con i clienti, l’uomo avrebbe mostrato alle ignare vittime delle truffe dei certificati, nel tentativo evidentemente di rafforzare la convinzione di acquistare orologi ricercati e appartenenti ad un’alta fascia commerciale. In realtà, secondo quanto è emerso, i certificati erano del tutto contraffatti. Nel 2023, invece, il 31enne svedese si è reso autore del reato di spaccio di stupefacenti e, in particolare, di cocaina.

Nei giorni scorsi, la sua presenza è stata registrata a Catania grazie alla segnalazione giunta alla Sala Operativa della Questura tramite il portale “Alloggiati”.

Infatti, l’uomo ha prenotato in un b&b del centro storico, in via Antonino di Sangiuliano, e non appena il gestore ha comunicato i dati anagrafici, è scattato l’allert. A quel punto, i poliziotti della squadra volanti l’hanno rintracciato nella struttura ricettiva e l’hanno condotto negli Uffici di Polizia per i relativi rilievi dattiloscopici. A conclusione degli adempimenti di rito, il 31enne svedese è stato condotto dai poliziotti in carcere, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

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