Hanno protestato per ore davanti la sede di via Cesare Beccaria a Catania per rivendicare i propri diritti. Parliamo dei Vigili del Fuoco, che hanno aderito in massa allo sciopero provinciale indetto dall’Unione Sindacale di Base. Al centro del sit-in anche le problematiche che investono i distaccamenti di Adrano e Paternò.
«Le condizioni peggiorative del dispositivo di soccorso catanese – si legge in una nota diffusa da Carmelo Barbagallo, coordinatore regionale USB Vvf Sicilia – l’indifferenza delle istituzioni e le conosciute problematiche in cui sono costretti a lavorare i Vigili del Fuoco ( oltre le pacche sulle spalle, nulla più), il procastinarsi di interventi seri da parte di una amministrazione sorda ( vari sono stati i tentativi di conciliazione espletati) hanno costretto nuovamente la categoria a protestare, a scioperare!».
«È emblematico – continua Barbagallo – vedere visite istituzionali continue nel territorio che, allo stato attuale, hanno portato; promesse, pacche sulle spalle, medaglie e nulla più!». E per tali ragioni inascoltate, l’eco della protesta risuona sempre più forte.
Nel territorio siciliano, ma soprattutto catanese, serve investire urgentemente su, risorse, attrezzature e riclassificazione alla massima categoria: SD5. Il riferimento va alla sede di Paternò che copre un territorio vastissimo. E lo stesso discorso vale per Acireale, Riposto e Caltagirone. Così come bisogna fornire attrezzature ai distaccamenti ad alto rischio sismico. Vedi Adrano e Randazzo.
«Le problematiche sono molteplici, noi vogliamo, meno medaglie e più rispetto – conclude Barbagallo -. Noi Vigili del fuoco, non guadagniamo 6000 al mese, (soldi che forse solo in 4 mesi riusciamo a percepire). Chi dà notizie del genere, dovrebbe informarsi e non commettere certi errori, specialmente se rappresenta il popolo!». Con questo finale Barbagallo ne approfitta per lanciare una frecciatina all’onorevole Gianfranco Miccichè, reo di aver addebitato ai pompieri guadagni da capogiro.