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Cronaca

Militello Val di Catania, scoperta officina “trasformata” in una discarica abusiva

A conclusione dei controlli i carabinieri hanno sequestrata parte di un terreno per una estensione di circa 4.500 mq. in cui erano presenti veicoli abbandonati e rifiuti pericolosi e denunciato il titolare dell’attività per reati ambientali

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Il NIPAAF (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale) Carabinieri di Catania, assieme ai militari del locale comando stazione, ha effettuato un controllo presso un’officina meccanica in contrada Fara in territorio di Militello in Val di Catania.

Già dalla documentazione esibita dal legale rappresentante della società che gestiva l’officina, non si aveva alcuna traccia dello smaltimento dei rifiuti che la stessa produceva, quali parti di carrozzeria, oli e liquidi di refrigeranti, solventi, residui da stuccatura di carrozzeria, rottami ferrosi o altro.

Ispezionando il terreno circostante al capannone adibito all’officina, i militari hanno rinvenuto numerosi cumuli di rifiuti depositati sul nudo suolo, composti da parti di carrozzeria, plastiche interne di autoveicoli, sportelli completi, radiatori, parti di motore, cruscotti, rifiuti da apparecchiature elettroniche e cumuli di pneumatici fuori uso. Vi erano inoltre tracce di oli minerali provenienti da motori sversati sul terreno e sulla vegetazione e contenitori intrisi di solventi e vernici.

Sullo stesso terreno erano state abbandonate da diversi anni diverse vetture che, per lo stato fisico in cui si trovavano, dovevano essere considerate a tutti gli effetti rifiuti.

E’ stata anche riscontrata la presenza di una pozza di liquido scuro e torbido, presumibilmente utilizzata dal gestore per riversare rifiuti liquidi derivanti dalla manutenzione delle auto, quali oli di motore, liquidi refrigeranti e altre sostanze chimiche pericolose, con la concreta possibilità che siano potuti penetrare nelle falde acquifere, con grave danno ambientale.

Sono state trovate inoltre due aree che erano state di recente utilizzate per la combustione di varie tipologie di rifiuti.  A conclusione dei controlli i carabinieri hanno posto sotto sequestro una parte del terreno per una estensione di circa 4.500 mq., in cui erano presenti i veicoli e rifiuti riscontrati e hanno denunciato il titolare dell’attività per reati ambientali.

Cronaca

Catania, Pietro Signoriello è il nuovo prefetto etneo

A deciderlo il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi. Signoriello arriva da Trieste dove ha ricoperto fino a ieri la carica di Prefetto della città giuliana

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FOTO ANSA

La città di Catania e la sua provincia ha il suo nuovo prefetto. Si tratta di Pietro Signoriello, il quale attualmente svolge le funzioni di prefetto di Trieste, anche con funzioni di Commissario del Governo per la Regione Friuli-Venezia Giulia. A deciderlo il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi che ha deliberato il conferimento delle funzioni di prefetto di Catania a Pietro Signoriello.

Il neo Prefetto è nato a Santa Maria a Vico (Caserta) il 21 gennaio 1965, coniugato con due figlie, si è laureato in Giurisprudenza all’università di Messina, ed ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense. Entrato nei ruoli dell’amministrazione civile dell’Interno nel 1990, è stato assegnato alla Prefettura di Treviso, dove ha ricoperto diversi incarichi. Nel 2006 è stato trasferito nella prefettura di Venezia dove ha svolto le funzioni di capo di Gabinetto.

Nel 2008 è stato nominato vice prefetto vicario presso a Grosseto e, successivamente, ha ricoperto lo stesso incarico a Treviso, dal 2010-2019. Dal primo aprile 2019 ha ricoperto l’incarico di prefetto di Vicenza. Dal 9 gennaio 2023 ha assunto l’incarico di prefetto di Trieste e commissario del Governo nella Regione Friuli – Venezia Giulia.

Nel corso della carriera è stato presidente coordinatore della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Verona – sezione di Treviso, nonché Componente del Comitato regionale di Controllo di Treviso. Nell’ambito della propria esperienza professionale, ha espletato diversi incarichi commissariali in amministrazioni locali. Ha ricoperto le funzioni di commissario straordinario dell’Azienda Consorzio Trasporti di Treviso.

 

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Cronaca

Acireale, operazione “Cubisia Connection”, 14 persone raggiunte da custodia cautelare

Le indagini hanno permesso di ricostruire l’operatività di un gruppo criminale radicato ad Aci Catena e Acireale, riconducibile alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, attivo nel traffico di cocaina, crack, marijuana e skunk.

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I carabinieri del comando provinciale di Catania con l’operazione “Cubisia Connection” hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 soggetti nelle province di Catania e Reggio Calabria, emessa dal GIP del Tribunale di Catania su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Per dieci di loro, compresa una donna, è stato disposto il carcere, per due gli arresti domiciliari e per altri due l’obbligo di dimora.

A metterla in atto, all’alba di oggi, oltre 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, con il supporto dei reparti specializzati dell’Arma (Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia”, Aliquota di Primo Intervento, Nucleo Cinofili e Nucleo Elicotteri).  Gli indagati sono indagati, a vario titolo, per associazione armata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e munizioni, lesioni aggravate e ricettazione, con l’aggravante del metodo mafioso.

Le indagini, svolte dagli investigatori della compagnia carabinieri di Acireale, hanno permesso di ricostruire l’operatività di un gruppo criminale radicato ad Aci Catena e Acireale, riconducibile alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, attivo nel traffico di cocaina, crack, marijuana e skunk. L’organizzazione si sarebbe avvalsa, inoltre, della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo e dall’appartenenza mafiosa per controllare il territorio e gestire le attività illecite.

Militari dell’Arma sono riusciti a riprendere con delle telecamere nascoste, tutte le fasi dell’attività di traffico e spaccio di droga, come il passaggio tra i rovi che celava l’accesso alla droga nascosta nel ‘fortino’ e anche un corteo di spacciatori che, con un ‘carosello’ di scooter, rendono omaggio al loro capo con un ‘inchino’. Durante l’operazione i carabinieri hanno sequestrato armi, sostanze stupefacenti, munizioni e il necessario per lavorare e confezionare la droga.

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