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Cronaca

Mineo, incidente stradale sulla SS417, grave conducente di un mezzo pesante

Sempre oggi i pompieri sono intervenuti anche a Vizzini a Largo Cappuccini per un mezzo pesante sprofondato in parte in una voragine che si è aperta sulla strada

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La squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Palagonia è intervenuta nella tarda mattinata di oggi, poco dopo le 12.30, per un incidente stradale autonomo verificatosi al Km 33 della SS 417 (Catania – Gela), in territorio di Mineo. L’incidente ha riguardato un camion che trasportava fichi d’india. Il conducente, un uomo di Biancavilla, ha perso il controllo del mezzo pesante, per cause in corso di accertamento, ed è uscito fuori strada finendo la sua corsa nelle campagne circostanti. I pompieri hanno messo in sicurezza i luoghi e prestato soccorso al conducente che è stato trasportato in ospedale con l’elisoccorso al Cannizzaro di Catania.  Presenti militari dell’Arma dei carabinieri della compagnia di Palagonia che hanno effettuato i rilievi del caso nonche personale dell’Anas. Traffico deviato sulla SS385 (Catania- Caltagirone).

E i vigili del fuoco del comando provinciale sono intervenuti nel pomeriggio di oggi anche a Vizzini. In particolare i pompieri del distaccamento di Caltagirone sono stati impegnati a Largo Cappuccini  per un mezzo pesante sprofondato in parte in una voragine che si è aperta sulla sede stradale. La voragine sembra profonda una decina di metri e il mezzo si trova in una situazione di instabilità poiché ha le ruote motrici sprofondate, in parte, al di sotto del piano stradale. I vigili del fuoco hanno messo in sicurezza lo scenario e il mezzo stesso. Necessario l’intervento di un’autogru inviata dalla sede centrale del comando provinciale etneo. L’autista del mezzo è rimasto illeso. Sul luogo dell’incidente presente personale della polizia locale di Vizzini.

Cronaca

Paternò, ieri sera controlli delle forze dell’ordine in centro e in periferia

Agenti della Polizia di Stato e della municipale hanno “ispezionato” l’ex velodromo Salinelle al cui interno sono stati trovati 5 cittadini magrebini. Al vaglio la loro posizione. Posti di blocco in vari punti della città, elevate sanzioni per il mancato rispetto CdS

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Controllo del territorio a 360 gradi a Paternò, ieri pomeriggio e fino a tarda notte da parte degli agenti della Polizia di stato del Commissariato di Adrano e quelli del Reparto Prevenzione Crimine della Questura di Catania, supportati da agenti della locale polizia municipale. In particolare i poliziotti hanno dapprima “visitato” l’ex velodromo Salinelle, oramai abbandonato e vandalizzato e al cui interno trovavano ospitalità cittadini stranieri, impegnati nelle campagne della Piana di Catania.

I poliziotti hanno trovato dentro la struttura 5 uomini di nazionalità marocchina che sono stati condotti, successivamente, negli uffici del commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano per verificare la loro posizione sul territorio nazionale. Per alcuni degli stranieri sottoposti a controllo sono necessari ulteriori e più specifici approfondimenti. L’attenzione delle forze dell’ordine si è poi spostata nel centro storico cittadino dove cinque pattuglie della Polizia di stato e della polizia municipale hanno effettuato una serie di posti di blocco: in piazza Umberto, in Piazza Santa Barbara e in Piazza Regina Margherita; diversi i soggetti controllati cosi come autovetture mezzi a due ruote.

Nel corso dei controlli sono state elevate diverse sanzioni. I dettagli dell’operazione saranno resi noti dalla Questura nelle prossime ore. Non è la prima volta che agenti della polizia di stato e della municipale hanno eseguito una serie di verifiche e ispezioni riguardanti cittadini stranieri. In alcune circostanze sono stati fermati dei magrebini irregolari sul territorio nazionale e nei confronti dei quali sono stati presi dei provvedimenti legati a lasciare l’Italia perché non regolari.

L’operazione di ieri sera è stata preceduta, qualche giorno addietro, da un’altra attività investigativa condotta, però, dai carabinieri della compagnia di Paternò . Durante i controlli erano stati identificati otto cittadini stranieri, sprovvisti dei documenti necessari per la regolare permanenza in Italia.

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ARS

Sicilia, ARS: si dimette la portavoce di Galvagno, indagata per corruzione l’assessore Amata

Al centro dell’indagine fondi pubblici per eventi culturali e presunti incarichi in cambio di finanziamenti

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L’assessore regionale allo Sport della Regione Siciliana, Elvira Amata, risulta indagata per corruzione per l’esercizio della funzione nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Palermo, la stessa in cui è coinvolto anche il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno.

I militari della Guardia di Finanza hanno notificato ad Amata un avviso di proroga delle indagini. La notizia è stata confermata dal suo legale, l’avvocato Sebastiano Campanella, che ha dichiarato: “Abbiamo ricevuto la richiesta nei mesi scorsi, che ora sarà stata accolta dal gip. In questa fase non abbiamo però ulteriori informazioni, né accesso ad atti dell’indagine. Non abbiamo ricevuto altre notifiche.”

L’inchiesta ruota attorno all’assegnazione di contributi per eventi culturali a fondazioni ed enti, che -secondo l’ipotesi accusatoria – sarebbero stati elargiti in cambio di incarichi e consulenze destinati allo staff del presidente Galvagno. Quest’ultimo è indagato per corruzione, insieme alla sua portavoce Sabrina De Capitani, che si è nel frattempo dimessa dall’incarico.

Coinvolti anche Caterina “Marcella” Cannariato, presidente della Fondazione Dragotto, Nuccio La Ferlita, imprenditore specializzato nell’organizzazione di eventi, e Marianna Amato, dipendente della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana. Le indagini sono tuttora in corso.

Intanto il presidente dell’ARS, Galvagno, che aveva fatto sapere di riferire in aula entro l’8 luglio per esporre le proprie ragioni, ha fatto sapere che anticiperà a domani, 1 luglio,  alle 14:00, mettendo da parte altri impegni istituzionali. 

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