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Cronaca

Misterbianco, inchiesta “Mercurio”, il comune si costituirà parte civile

“Non ci ha fatto piacere vedere la città di Misterbianco accostata, ancora una volta, a fatti che non ci appartengono. A vicende che non rispecchiano ciò che invece è la nostra comunità” ha detto il sindaco Marco Corsaro

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“Non è questa la sede per dare giudizi o fare processi, ma certo non ci ha fatto piacere vedere la città di Misterbianco accostata, ancora una volta, a fatti che non ci appartengono. A vicende che non rispecchiano ciò che invece è la nostra comunità. Proprio per questo il Comune di Misterbianco si costituirà parte civile nei procedimenti che prenderanno il via dall’inchiesta “Mercurio” della Procura di Catania, per il pregiudizio che l’attività della criminalità organizzata emersa dalle indagini ha recato all’immagine e alla credibilità dell’ente. Riponiamo la nostra fiducia nella magistratura, confidando che tutto si risolva in una affermazione chiara dei principi di legalità e giustizia”.

Così il sindaco di Misterbianco Marco Corsaro, intervenendo alla seduta urgente del Consiglio comunale per la surroga del consigliere Matteo Marchese, coinvolto nell’inchiesta “Mercurio” della Procura etnea.

“Purtroppo, in questi giorni – ha aggiunto il sindaco Corsaro – la nostra città viene lambita da vicende che riguardano un passato politicamente prossimo, ma al tempo stesso già lontano da Misterbianco. Dai tempi bui dell’ultimo scioglimento per mafia, infatti, siamo andati avanti. La città di Misterbianco si è rimboccata le maniche, ha voltato pagina e lavora per avanzare ancora in questa direzione. Ci siamo messi alle spalle un passato doloroso, amministrativamente fragile, politicamente fallimentare. Un passato che – ha sottolineato Corsaro – per fortuna non tornerà. La nostra comunità ha agito nel solo modo che in questi casi è richiesto: con le regole e con il lavoro. Questo è l’impegno che abbiamo assunto e così continueremo a fare. A breve voteremo il bilancio nei termini Anci e, fra le altre cose, avvieremo i lavori per la Casa di comunità, solo per fare due esempi. La migliore risposta per noi è il buongoverno di Misterbianco e la crescita della nostra città” ha concluso il sindaco Corsaro.

 

Cronaca

Catania, Pietro Signoriello è il nuovo prefetto etneo

A deciderlo il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi. Signoriello arriva da Trieste dove ha ricoperto fino a ieri la carica di Prefetto della città giuliana

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FOTO ANSA

La città di Catania e la sua provincia ha il suo nuovo prefetto. Si tratta di Pietro Signoriello, il quale attualmente svolge le funzioni di prefetto di Trieste, anche con funzioni di Commissario del Governo per la Regione Friuli-Venezia Giulia. A deciderlo il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi che ha deliberato il conferimento delle funzioni di prefetto di Catania a Pietro Signoriello.

Il neo Prefetto è nato a Santa Maria a Vico (Caserta) il 21 gennaio 1965, coniugato con due figlie, si è laureato in Giurisprudenza all’università di Messina, ed ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense. Entrato nei ruoli dell’amministrazione civile dell’Interno nel 1990, è stato assegnato alla Prefettura di Treviso, dove ha ricoperto diversi incarichi. Nel 2006 è stato trasferito nella prefettura di Venezia dove ha svolto le funzioni di capo di Gabinetto.

Nel 2008 è stato nominato vice prefetto vicario presso a Grosseto e, successivamente, ha ricoperto lo stesso incarico a Treviso, dal 2010-2019. Dal primo aprile 2019 ha ricoperto l’incarico di prefetto di Vicenza. Dal 9 gennaio 2023 ha assunto l’incarico di prefetto di Trieste e commissario del Governo nella Regione Friuli – Venezia Giulia.

Nel corso della carriera è stato presidente coordinatore della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Verona – sezione di Treviso, nonché Componente del Comitato regionale di Controllo di Treviso. Nell’ambito della propria esperienza professionale, ha espletato diversi incarichi commissariali in amministrazioni locali. Ha ricoperto le funzioni di commissario straordinario dell’Azienda Consorzio Trasporti di Treviso.

 

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Cronaca

Acireale, operazione “Cubisia Connection”, 14 persone raggiunte da custodia cautelare

Le indagini hanno permesso di ricostruire l’operatività di un gruppo criminale radicato ad Aci Catena e Acireale, riconducibile alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, attivo nel traffico di cocaina, crack, marijuana e skunk.

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I carabinieri del comando provinciale di Catania con l’operazione “Cubisia Connection” hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 soggetti nelle province di Catania e Reggio Calabria, emessa dal GIP del Tribunale di Catania su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Per dieci di loro, compresa una donna, è stato disposto il carcere, per due gli arresti domiciliari e per altri due l’obbligo di dimora.

A metterla in atto, all’alba di oggi, oltre 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, con il supporto dei reparti specializzati dell’Arma (Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia”, Aliquota di Primo Intervento, Nucleo Cinofili e Nucleo Elicotteri).  Gli indagati sono indagati, a vario titolo, per associazione armata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e munizioni, lesioni aggravate e ricettazione, con l’aggravante del metodo mafioso.

Le indagini, svolte dagli investigatori della compagnia carabinieri di Acireale, hanno permesso di ricostruire l’operatività di un gruppo criminale radicato ad Aci Catena e Acireale, riconducibile alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, attivo nel traffico di cocaina, crack, marijuana e skunk. L’organizzazione si sarebbe avvalsa, inoltre, della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo e dall’appartenenza mafiosa per controllare il territorio e gestire le attività illecite.

Militari dell’Arma sono riusciti a riprendere con delle telecamere nascoste, tutte le fasi dell’attività di traffico e spaccio di droga, come il passaggio tra i rovi che celava l’accesso alla droga nascosta nel ‘fortino’ e anche un corteo di spacciatori che, con un ‘carosello’ di scooter, rendono omaggio al loro capo con un ‘inchino’. Durante l’operazione i carabinieri hanno sequestrato armi, sostanze stupefacenti, munizioni e il necessario per lavorare e confezionare la droga.

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