Cronaca
Misterbianco, mezzo pesante abbatte pali Telecom e Enel, disagi
Si tratta di un incidente “anomalo” avvenuto pomeriggio in via Campo Sportivo. Il conducente è andato via dalla zona senza fermarsi

Disagi a Misterbianco, lungo via Campo Sportivo e strade limitrofe, per quanto riguarda la circolazione veicolare. Si sono registrati disservizi anche per quanto riguarda le utenze private e pubbliche che si sono ritrovate senza servizi telefonici, internet ed elettricità.
Il tutto è dipeso da un “anomalo” incidente registratosi nel pomeriggio di oggi intorno alle 16.30. Da quanto si apprende dal comando della polizia municipale di Misterbianco e dalla centrale operativa dei vigili del fuoco del comando provinciale di Catania il conducente di un mezzo pesante avrebbe effettuato una manovra piuttosto imprudente, distruggendo i pali dell’illuminazione e della Telecom che si trovano ai margini d via campo Sportivo.
Il conducente del mezzo pesante non si sarebbe fermato e avrebbe proseguito la marcia. Scattato l’allarme sul posto si sono diretti i vigili del fuoco del distaccamento “Catania Sud” che hanno messo in sicurezza la zona. Presenti anche i vigili urbani che hanno chiuso al transito la zona per consentire ai mezzi di soccorso di operare con tranquillità. Sul posto stanno operando anche tecnici Enel e della Telecom. Il tutto dovrebbe tornare regolare nelle prossime ore

Cronaca
Catania, arrestato 34enne, avrebbe truffato una anziana di Trapani per 10 mila euro
L’indagato, adoperando la tecnica del “finto carabiniere”, ha allarmato telefonicamente la vittima con la falsa notizia di un grave incidente stradale provocato dal figlio, successivamente c’è l’entrata in scena di un avvocato che chiede denaro per risarcire la vittima ed evitare conseguenze legali

Pensava di averla fatta franca il 34enne catanese che, l’altro ieri, aveva messo a segno una truffa ai danni di un’anziana signora di Trapani, avvalendosi della tecnica del “finto Carabiniere” ma che, invece, è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Catania Fontanarossa.
Il truffatore, adoperando la “sceneggiatura” ormai rodata che prevede un primo approccio da parte di un “attore istituzionale”, il quale allarma la vittima con la falsa notizia di un grave incidente stradale provocato dal figlio, e poi l’entrata in scena di un avvocato che chiede denaro per risarcire la vittima ed evitare così spiacevoli conseguenze legali, era riuscito a convincere la donna a consegnargli ben 10 mila euro tra banconote e gioielli.
L’uomo, infatti, ottenuta la fiducia dell’anziana attraverso una lunga conversazione telefonica, finalizzata sia ad aumentarne lo stato di angoscia che ad evitare possibili interlocuzioni con persone che avrebbero potuto scoprire la truffa in corso, si è presentato presso l’abitazione della signora, raccogliendo quanto racimolato per poi far perdere le proprie tracce.
L’anziana, però, si è resa conto quasi immediatamente del raggiro e ha subito allertato i carabinieri che sono riusciti, mediante visione dei filmati degli impianti di videosorveglianza della zona, ad individuare prontamente la targa della Fiat 500 a bordo della quale il malvivente si era allontanato, constatando che era stata noleggiata a Catania proprio dal 34enne. Gli investigatori del nucleo operativo di Fontanarossa hanno organizzato una precisa azione per bloccare l’utilitaria non appena fosse rientrata a Catania.
Nel contempo, sono state anche avviate le indagini per ricostruire tutta la vicenda, coinvolgendo anche il personale specializzato della Sezione “Cyber Investigation” del Nucleo Investigativo di Catania, che ha verificato il percorso che il veicolo stava effettuando da Trapani a Catania, accertando anche una sosta a Palermo.
Quando è stato accertato che il truffatore era in autostrada, le varie pattuglie dell’Arma si sono dislocate nei punti nevralgici della carreggiata, agganciando visivamente la Fiat 500 all’altezza dello svincolo per Gerbini, e seguendola, perciò, a distanza, fino al distributore di benzina di contrada Gelso Bianco.
Qui, non appena l’uomo si è fermato per fare rifornimento, è scattato il blitz: accerchiato in modo da evitare qualsiasi via di fuga, l’uomo è stato bloccato e messo in sicurezza, quindi perquisito. I carabinieri hanno recuperato, nelle tasche del suo giaccone, due buste che contenevano ciò che l’anziana gli aveva consegnato a Trapani.
Il 34enne è stato perciò portato in caserma assieme al “malloppo”, sulla cui provenienza non ha saputo fornire giustificazioni. Arrestato dai carabinieri è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. I carabinieri di Trapani, messi al corrente dell’arresto, hanno informato la vittima dell’arresto e del ritrovamento della refurtiva.
Cronaca
Catania, arrestato 45enne per atti persecutori, vittima la ex compagna
L’uomo era rimasto ferito in via Sabato Martelli Castaldi da alcuni colpi di pistola. A sparare erano stati un 50enne e suo figlio di 25 anni, rispettivamente, ex compagno e figlio della donna, vittima di continue minacce da parte dell’arrestato.

La Squadra Mobile di Catania ha arrestato un uomo di 45 anni R.P. con l’accusa di atti persecutori aggravati. Vittima la ex convivente. L’arresto dell’uomo trae origine da un fatto di sangue avvenuto a Catania quando lo scorso 2 marzo, il 45enne è stato raggiunto da più colpi di arma da fuoco all’addome e agli arti inferiori sparati da padre e figlio, rispettivamente di 50 e 25 anni e arrestati lo scorso 5 marzo per tentato omicidio, aggravato dalla premeditazione nonché di detenzione e porto in luogo pubblico di un’arma da fuoco ed ancora di detenzione illegale e ricettazione di un’arma clandestina.
I due uomini, rispettivamente ex compagno e figlio della donna “vittima” degli atti persecutori del 45enne, sarebbero coinvolti nella sparatoria avvenuta in via Sabato Martelli Castaldi, in cui R.P. è rimasto ferito centrato da quattro colpi di pistola. Il ferimento sarebbe da ricondurre a screzi di natura personale intercorsi tra i due fermati e il 45enne che avrebbe tenuto comportamenti inopportuni con l’ex compagna del 50enne e madre del 25enne, a cui il ferito era stato legato sentimentalmente.
Lo scorso 10 marzo personale della specializzata III Sezione Investigativa “Reati contro la Persona, in pregiudizio di minori e reati sessuali” aveva ricevuto la denuncia-querela sporta dalla donna contro R.P., nella quale la vittima ha descritto dettagliatamente gli atti persecutori messi in atto dall’uomo, dopo la sua decisione di interrompere definitivamente la relazione.
In particolare, dal racconto della denunciante, è emerso che “tali condotte avevano caratterizzato l’intero periodo della loro convivenza e financo i periodi di detenzione dell’uomo nel corso dei quali il predetto aveva proseguito a minacciarla di morte” si legge in una nota della procura. I comportamenti erano poi proseguiti, anche dopo la scarcerazione avvenuta nel mese di gennaio 2025, traducendosi in continue chiamate a qualsiasi ora del giorno e della notte, insulti, appostamenti sotto l’abitazione e divieti imposti alla donna di non uscire da sola neppure per recarsi dal parrucchiere.
In ultimo, dopo il suo ferimento, R.P., mentre era ancora ricoverato in ospedale, aveva iniziato a contattarla ossessivamente, mandando messaggi vocali anche al figlio minore, minacciandola più volte di morte. L’uomo, rintracciato presso l’abitazione di via Capo Passero nel quartiere “San Giovanni Galermo”, dopo gli atti di rito, è stato condotto presso il carcere di piazza Lanza,
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