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In Primo Piano

Paterno’: addio Giovanni

Sale al Cielo, nel giorno della Domenica delle Palme uno dei figli più cari della città di Paterno’: Giovanni Sparpaglia.

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Aveva sfidato le regole della sopravvivenza, delle statistiche mediche. Era passato oltre ogni parametro, in termini di attesa di vita, percepito come il più auspicabile. Ci si era abituati, tutti, a saperlo sempre lì, nella sua casa, stabile, tra i suoi libri e passioni, tra le sue abitudini, le sue uscite e i suoi viaggi. Lo avevamo cristallizzato nelle sue pose e nei suoi motti sagaci, che risultavano ormai familiari a tanti. Gli occhi vivissimi e brillanti quando tirava giù una delle sue uscite, obbediente sempre alla propria identità e mai schiavo dell’interlocutore da compiacere. Mai retorico, sempre sorprendente. La sua vicenda poteva in qualche modo farti fantasticare, coi suoi 104 anni suonati lo scorso 16 marzo, che la morte, forse, la si può aggirare…

E invece, questa Domenica delle Palme arriva come un appuntamento, stabilito da sempre, che cancella ogni utopistica fantasticheria e riporta al centro la verità più profonda di questa esistenza: la morte c’è e la giostra, ad un certo punto, si ferma, presto o tardi, ma si ferma.

Lo amiamo ancora di più, oggi, Giovannino, ora che si è consegnato tra le braccia del Padre. Smette in qualche modo di essere quell’highlander che avevamo ammirato e  amato, ma con un certo reverenziale distacco, e lo sentiamo più vicino, ora che in lui il mito si sfoca sullo sfondo mentre, in primo piano, brilla l’uomo che, semplicemente e umanamente, viene chiamato al Cielo.

E’ stato di certo un grande dono, per familiari, amici e i tanti conoscenti. Lui e la sua singolare esperienza di sopravvissuto alla prigionia nel campo nazista, esperienza che ha con generosità raccontato ai tantissimi giovani incontrati nelle scuole perché le nuove generazioni sapessero cos’è la guerra. Le sue testimonianze rimarranno un patrimonio da coltivare.

La redazione di Etnanews, insieme a tutti coloro che hanno avuto la gioia di conoscere il caro Giovannino Sparpaglia, si stringe attorno alla figlia Manrica, al genero Pasquale ed ai parenti tutti.

Cronaca

Paternò, rinviato a data da destinarsi la sgombero dell’ex albergo Sicilia

Effettuato comunque un sopralluogo tecnico da parte forze dell’ordine e Città Metropolitana per verificare dove è necessario intervenire per chiudere i varchi di ingresso

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Rinviato a data da destinarsi la sgombero dell’ex albergo Sicilia di via Vittorio Emanuele a Paternò. Operazione che si sarebbe dovuto svolgere nella mattinata di oggi cosi come  stabilito, nei giorni scorsi, dalla Città Metropolitana di Catania, ritornata in possesso dell’ex struttura ricettiva, dopo il mancato perfezionamento del contratto di compravendita da parte della “Ceses”, la società che si occupa di servizi di assistenza sociale -residenziale e che aveva acquistato l’albergo per oltre 428 mila euro nel settembre del 2023.

Da quanto accertato dentro l’ex hotel Sicilia troverebbero ospitalità diverse persone (non chiaro il numero). Potrebbero essere degli stranieri, forse braccianti agricoli di nazionalità magrebina, impegnati nella campagna agrumicola. Presenti nella mattinata i vigili urbani di Paternò, un tecnico della Città Metropolitana di Catania e una ditta incaricata dall’ex provincia regionale etnea; quest’ultima avrebbe dovuto chiudere i varchi di ingresso. Da un sopralluogo effettuato è stato scoperto un “buco” che si trova nella parte retrostante dell’immobile e da dove gli insoliti ospiti entrano ed escono dall’edificio.

Si tratta di una piccola finestra che qualche anno addietro era stata murata, a seguito di un precedente intervento della Città Metropolitana che aveva disposto la chiusura tutti i varchi di acceso compresi gli infissi che si trovano al primo piano. Operazione di sgombero che è stata posticipata visto che sarebbe mancato un coordinamento tra tutti gli entri preposti. Assenti i carabinieri della compagnia di Paternò, alla fine il funzionario della Città Metropolitana e il responsabile della ditta che avrebbe dovuto eseguire l’intervento, ritenendo che non vi fossero le necessarie condizioni di sicurezza, avrebbero deciso di rinviare il tutto.

Carabinieri giunti sul posto solo dopo, quando ormai tutti erano andanti via. Militari che hanno effettuato comunque un sopralluogo. Ad eseguirlo il comandante della compagnia il capitano Marco Savo e quello della stazione il luogotenente Francesco Iervolino. Prossimamente quindi dovrebbe esserci un preciso piano di azione, subito dopo aver coordinato le varie fasi di intervento.

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In Primo Piano

Regione: Schifani a tutela di legalità e trasparenza sui termovalorizzatori siciliani

Il presidente siciliano ha firmato protocolli di legalità con i prefetti di Catania e Palermo per garantire legalità ed efficienza nei processi di costruzione delle due opere pubbliche

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Garantire la massima trasparenza e prevenire ogni forma di infiltrazione mafiosa nei cantieri per la realizzazione dei termovalorizzatori di Palermo e Catania: è questo l’obiettivo dei protocolli di legalità firmati oggi a Palazzo d’Orléans dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – in qualità di commissario straordinario – insieme ai prefetti di Palermo e Catania, Massimo Mariani e Maria Carmela Librizzi.

Gli accordi prevedono un attento sistema di monitoraggio e controllo in tutte le fasi dei lavori, con particolare attenzione alla sicurezza e alla regolarità nei cantieri. A sottoscrivere i protocolli anche i rappresentanti sindacali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil.

«Stiamo applicando il modello già adottato per il nuovo polo oncoematologico di Palermo – ha dichiarato Schifani – puntando su efficienza e legalità per realizzare infrastrutture fondamentali nella gestione dei rifiuti in Sicilia. I passaggi burocratici stanno procedendo speditamente e tra pochi giorni Invitalia pubblicherà i bandi per la progettazione. Si tratta di un investimento pubblico da oltre 800 milioni di euro, e dobbiamo mantenere alta l’attenzione: le imprese dovranno rispettare regole rigide, pena la risoluzione dei contratti nei casi più gravi. La Regione sta facendo il massimo per potenziare la collaborazione istituzionale con le prefetture e le forze dell’ordine al fine di garantire ai siciliani l’impermeabilità a ogni tipo di infiltrazione».

I due impianti sorgeranno rispettivamente a Bellolampo, per il territorio di Palermo, e nell’area industriale di Catania. Saranno finanziati interamente con fondi pubblici del Fondo di sviluppo e coesione, per un totale di 800 milioni di euro. La Regione ha individuato Invitalia come partner tecnico e ha già attivato un protocollo di vigilanza collaborativa con l’Autorità nazionale anticorruzione.

Il bando per la redazione dei progetti di fattibilità sarà pubblicato a breve, mentre l’inizio dei lavori è previsto dopo l’estate del 2026, con una durata stimata di diciotto mesi.

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