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Cultura

Paternò, al via dal 11 novembre le attività dell’Università della Terza Età

I corsi offerti, gratuiti e aperti a tutti, sono arte, musica, storia, letteratura, ginnastica, fitness, astronomia e matematica

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Partiranno ufficialmente il prossimo 11 novembre le attività dell’Università della Terza Età a Paternò. Un progetto annuale promosso dall’amministrazione comunale e rivolto alla comunità senior della città. L’iniziativa è stata presentata nelle scorse ore all’interno di Palazzo Alessi alla presenza del sindaco Nino Naso, degli assessori Salvatore Messina e Giovambattista Caruso e il professore Francesco Salvatore Gagliano referente del progetto.

“L’Università della terza età- dicono gli organizzatori- rappresenta un’opportunità significativa per i cittadini di partecipare a corsi tematici che coprono diversi ambiti culturali e sociali, contribuendo all’arricchimento del percorso di vita della popolazione senior”. L’assessore alla cultura Giovambattista Caruso ha sottolineato l’importanza delle attività dell’Università della Terza Età in quanto “favorisce la crescita e la coesione della comunità” Le attività inizieranno lunedì 11 novembre alle ore 16:30, presso il Centro Diurno “Un Nonno per Amico” in viale A. De Gasperi.

I corsi offerti spaziano tra vari argomenti, come arte, musica, storia, letteratura, ginnastica, fitness, astronomia e matematica, proponendosi di promuovere la socializzazione e la partecipazione attiva dei cittadini. L’accesso ai corsi è completamente gratuito e aperto a tutti.

Cultura

Paternò, gemellaggio tra la città paternese e Brionne, comune della Normandia

“Questo legame suggella un importante ponte tra la Sicilia e la Normandia, basato su una storia normanna condivisa” dicono dal comune

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Paternò e la Normandia sempre più vicino.  È stato ufficialmente siglato, nelle scorse ore, all’interno di Palazzo Alessi, il gemellaggio tra le città di Paternò e Brionne, una piccola cittadina di circa 4500 abitanti che si trova proprio In Francia. “Questo legame suggella un importante ponte tra la Sicilia e la Normandia, basato su una storia normanna condivisa” dicono dal comune di Paternò.

L’incontro ha visto la partecipazione della delegazione ufficiale di Brionne, rappresentata dal Vicesindaco e Assessore alla Cultura e al Patrimonio, Janine Lerouvillois, e dal Segretario Comunale, Aurélie Lefebvre. Ad accogliere la delegazione sono stati il sindaco Nino Naso, l’assessore alla cultura e al turismo Giovambattista Caruso, gli assessori Giuseppe Torrisi e Antonello Longo, la Presidente della Pro Loco Salvina Sambataro, il cerimoniere Franco Tartareso e i ragazzi del Servizio Civile.

Nel corso della cerimonia il sindaco Naso ha specificato che questo “gemellaggio non è solo un atto formale, ma un simbolo della volontà di costruire un futuro basato su radici comuni e valori condivisi. Attraverso la cultura, il dialogo e il turismo, possiamo rafforzare i legami tra le nostre comunità e offrire nuove opportunità di crescita per entrambe le città.”

Il Vicesindaco di Brionne, Janine Lerouvillois, entusiasta si è detta “onorata ad essere qui per celebrare questo legame storico. Le nostre città condividono una ricchezza culturale e storica unica, e questo gemellaggio rappresenta un’occasione per approfondire la conoscenza reciproca e costruire una collaborazione duratura”.

“Grazie a questo gemellaggio, Paternò, Brionne e Catania si impegnano a lavorare insieme, unendo le proprie risorse e competenze per valorizzare il patrimonio storico, culturale e architettonico che le accomuna. Nel corso della visita, è stato dedicato ampio spazio alla scoperta dei monumenti simbolo di Paternò: dalla suggestiva cappella del Santissimo Crocifisso, alla panoramica collina che  domina la città, passando per gli straordinari quadri di Sofonisba Anguissola, autentiche gemme d’arte che raccontano la storia e l’anima del territorio.

A seguire, la visita si sposterà verso i maestosi castelli di Motta e Adrano, custodi di leggende, battaglie e memorie che ancora oggi parlano ai visitatori con tutta la forza della loro imponenza. Non mancherà poi una tappa a Catania, città ricca di storia millenaria e di un patrimonio culturale unico, che completa questo itinerario denso di emozioni e significati. Un percorso che non solo rinsalda il legame tra Paternò, Brionne e  Catania, ma che celebra la bellezza, la storia e la cultura come ponti di un’amicizia destinata a durare nel tempo”.

 

Alla fine dal comune paternese hanno evidenziato che “grazie a questo gemellaggio, Paternò e Brionne si impegnano a lavorare insieme, unendo le proprie risorse e competenze per valorizzare il patrimonio storico, culturale e architettonico che le accomuna”.

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Cultura

Pachino, Inverdurata 2025: Mosaici di ortaggi celebrano Agrigento

Ortaggi, semi, spicchi e pomodorini per creare opere d’arte a cielo aperto

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Tre giornate all’insegna dell’arte, della cultura e della valorizzazione del territorio hanno trasformato la centralissima via Cavour di Pachino in una straordinaria galleria d’arte a cielo aperto, in occasione della 19ª edizione dell’“Inverdurata”. Il tema scelto per quest’anno è stato “Agrigento 2025 – Un lungo viaggio tra storia, arte e cultura”, in omaggio alla nomina della città siciliana a Capitale Italiana della Cultura.

Artisti e volontari locali hanno dato vita a spettacolari mosaici realizzati con ortaggi freschi – pomodori, zucchine, cipolle, sedano – per raccontare storie legate al patrimonio culturale e artistico di Agrigento, celebrandone i grandi autori, da Pirandello al “commissario Montalbano” di Andrea Camilleri, e le sue bellezze paesaggistiche. Non è mancato, in questa splendida cornice, anche un omaggio a Papa Francesco.

Come da tradizione, l’evento si svolge ogni anno nella seconda domenica di maggio e durante le tre giornate, migliaia di visitatori hanno potuto assistere alla creazione dei mosaici, degustare prodotti tipici locali, curiosare tra i mercatini artigianali e godere di spettacoli musicali. Una vera e propria esperienza immersiva che ha saputo coniugare arte, tradizione e valorizzazione dell’agroalimentare locale, a partire proprio dal prodotto simbolo del territorio: il pomodoro.

Alla realizzazione delle opere hanno contribuito associazioni, parrocchie e l’Associazione Inverdurata di Pachino, con il sostegno della BCC, del Consorzio del Pomodoro di Pachino IGP e di numerose aziende ortofrutticole. Cubetti, spicchi, semi, frutta e verdura provengono dal territorio e sono riciclati, dando così una seconda vita a prodotti di scarto.

«Abbiamo onorato Agrigento e celebrato questo importante traguardo insieme alla città», ha dichiarato Paola Vizzini, direttrice artistica dell’evento. «I 16 bozzetti realizzati dimostrano quanta creatività e passione possano nascere dalla collaborazione e dalla condivisione».

Manifestazioni come l’Inverdurata non sono soltanto espressioni artistiche di grande impatto visivo, ma custodiscono anche un profondo significato sociale e culturale. Esse rappresentano un omaggio all’agricoltura, settore che costituisce la colonna portante dell’economia locale e simbolo di un’identità territoriale radicata e viva. Eventi di questo tipo sono il risultato di un’organizzazione meticolosa, resa possibile grazie alla sinergia virtuosa tra istituzioni, associazioni locali, operatori economici e cittadini comuni: un esempio concreto di come la collaborazione possa generare bellezza, partecipazione e senso di appartenenza.

Purtroppo, modelli così efficaci e partecipativi stentano a emergere in molte aree dell’hinterland etneo. Qui non mancano le idee né il potenziale umano e culturale; ciò che spesso viene a mancare è la volontà collettiva di agire, di mettersi in gioco, di costruire insieme. Prevale talvolta un atteggiamento di sfiducia verso il proprio territorio, una tendenza a cercare valore altrove, ignorando le ricchezze – materiali e immateriali – che la propria comunità possiede. È proprio questo disinteresse che rischia di impoverire il tessuto sociale e di frenare ogni possibile percorso di valorizzazione locale.

Recuperare il senso di comunità e la fiducia nelle proprie risorse è oggi una sfida fondamentale. Solo riscoprendo il valore della collaborazione e del radicamento si può immaginare uno sviluppo sostenibile e duraturo, capace di far fiorire le potenzialità che troppo spesso restano inespresse.

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