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Chiesa

Paternò, attivo il centro formativo della Caritas nei pressi di Piazza Purgatorio

Questa mattina il taglio del nastro alla presenza dell’ arcivescovo Luigi Renna, il sindaco Nino Naso, il direttore della Caritas Diocesana padre Nuccio Puglisi, autorità civili e militari, la dirigente del comprensivo “Marconi” Maria Santa Russo e rappresentante della Prefettura

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Inaugurato questa mattina a Paternò il Centro formativo della Caritas Diocesana di Catania dedicato alla memoria di “Giovanni Lizzio”, l’ispettore capo ucciso dalla mafia a Catania il 27 luglio del 1992. Centro sito lungo Vico Cracchiolo 17, nei pressi di Piazza Purgatorio non lontano dalla parrocchia di “Cristo Re”. Un’ opera sostenuta anche grazie ai fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica, per accompagnare – attraverso il servizio di doposcuola e le attività oratoriali – bambini di età scolare che vivono particolari situazioni di disagio familiare e sociale. Presenti l’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, rappresentante della prefettura etnea, il vice questore aggiunto del commissariato di Adrano Paolo Leone in rappresentanza della Questura, il sindaco di Paternò Nino Naso, il comandante della polizia municipale Nino La Spina, il comandante della stazione carabinieri Paternò il luogotenente Franco Iervolino, la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “G. Marconi” di Paternò e Ragalna, la professoressa Maria Santa Russo, il direttore della Caritas, don Nuccio Puglisi, il commissario della Confraternita Maria SS. Del Soccorso, dott.ssa Valeria Pisasale.

“Il nostro territorio purtroppo è segnato dalla povertà educativa – evidenzia mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania -, il Centro Giovanni Lizzio è voluto dalla Caritas diocesana, nei pressi della parrocchia di Cristo Re di Paternò, ed è stato realizzato grazie al contributo di coloro che attraverso 8xmille vogliono che la Chiesa Cattolica realizzi delle opere, soprattutto nei confronti delle tante povertà del nostro tempo. Un oratorio è un luogo dove si gioca, c’è un campetto che toglie i ragazzi dall’insicurezza e dai pericoli della strada. Ci sono delle aule di studio dove verranno seguiti perché nessuno sfugga ai compiti dello studio e dell’approfondimento”.

È una testimonianza della Chiesa in uscita che sul territorio sviluppa alleanze virtuose con l’Istituzione scolastica come sancito da un protocollo firmato dalla Caritas Diocesana di Catania e dall’Istituto Comprensivo G. Marconi di Paternò che prevede un patto di mutualità educativa per ridurre le condizioni che favoriscono il disagio giovanile e scolastico tramite la segnalazione di studenti della scuola primaria in contesti familiari fragili che verranno inseriti nei percorsi di doposcuola e potenziamento curati dai docenti volontari del Centro “Giovanni Lizzio”.    “L’accordo siglato tra il nostro Istituto e la Caritas Diocesana di Catania – spiega la prof.ssa Maria Santa Russo, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “G. Marconi” di Paternò e Ragalna – segna un passo significativo verso il potenziamento dell’educazione e della crescita sociale dei nostri studenti. Questo protocollo di intesa è stato concepito per arricchire l’offerta formativa destinata agli alunni dei plessi Aldo Moro e Pitrè. Gli interventi saranno focalizzati su temi di fondamentale importanza come l’inclusione, la marginalità e la legalità, ponendo particolare attenzione a educare i nostri ragazzi alla carità e al coinvolgimento attivo nel volontariato”.

Un impegno che servirà anche per sostenere una forma di “educazione alla carità” con la programmazione a scuola di incontri formativi con i volontari Caritas per promuovere l’accoglienza, l’ascolto, il donarsi agli altri, prospettando anche percorsi di volontariato rivolti ai docenti e alle famiglie nelle strutture della Caritas Diocesana di Catania. Il Centro Lizzio è la seconda struttura contro la dispersione scolastica attivata dell’Arcidiocesi e dalla Caritas Diocesana sul territorio dopo il “Centro Livatino” di San Giorgio.

“Proseguendo nel solco di quanto già compiuto con il Centro Livatino di San Giorgio – sottolinea don Nuccio Puglisi, direttore della Caritas -, si è scelto di intitolare questa nuova realtà della Caritas ad un Uomo che, da servo dello Stato e di specchiata virtù civica e morale, possa essere additato ai nostri ragazzi come un modello di legalità e giustizia sociale, e di amore al Servizio fino al sacrificio di sé. Il nostro saluto e il nostro pensiero vanno all’Ispettore e ai suoi familiari”.

Il sindaco di Paternò Nino Naso ha evidenziato che “Giovanni Lizzio” è stato un servitore dello Stato ed è morto proprio per la legalità, per garantire tutti noi. La Chiesa esce oggi dai propri confini ed è entra nel nostro territorio regalando dei punti di riferimento ai nostri ragazzi. Sarà un centro proprio per ragazzi e ragazze in difficoltà. Siamo dinanzi ad una sinergia importante tra le varie istituzioni presenti sul territorio”.

Chiesa

“Fumata bianca” in Vaticano: il mondo ha un nuovo Papa

Tra pochi minuti si affaccerà dalla Loggia delle Benedizioni il Cardinale Protodiacono, il quale annuncerà il nome del nuovo Papa

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Un fragoroso applauso è esploso in Piazza San Pietro, in Vaticano, nell’istante in cui dal comignolo posto sul tetto della Cappella Sistina si è levata la tanto attesa fumata bianca. Un segnale chiaro e antico che annuncia al mondo che uno dei cardinali riuniti in conclave ha ottenuto i due terzi dei voti necessari per essere eletto Papa. La scelta è arrivata alle 18:00 di oggi da parte dei 133 cardinali elettori riuniti in sotto il “Giudizio Universale” di Michelangelo dal pomeriggio del 7 maggio scorso. Adesso, l’attesa si concentra sulla Loggia delle Benedizioni della Basilica, da cui il cardinale Protodiacono si affaccerà per proclamare il nome del 267º successore di Pietro.

All’interno della Cappella Sistina, poco prima che il mondo venisse informato dell’elezione, il cardinale decano si è rivolto al nuovo pontefice con la tradizionale domanda: «Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem?» (Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?). Alla risposta affermativa, è seguita la seconda domanda rituale: «Quo nomine vis vocari?» (Con quale nome desideri essere chiamato?). Proprio in questi minuti, il nuovo Papa è stato condotto nella cosiddetta “Stanza delle Lacrime”, una piccola anticamera annessa alla Cappella Sistina, così chiamata per l’intensità emotiva del momento che vi si vive. Qui ha trovato tre taglie di vesti papali – grande, media e piccola – tra cui scegliere per il primo abito da pontefice. Insieme a esse, anche sette paia di scarpe e paramenti sacri già indossati da suoi predecessori.

LEGGI L’ARTICOLO SULL’ELEZIONE DEL PAPA

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Chiesa

Morte di Papa Francesco, le reazioni

La morte improvvisa e inattesa del Santo Padre ha scosso le istituzioni siciliane e locali

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foto "Wikipedia"

La Cattedrale di Catania ha ospitato una veglia di preghiera per rendere grazie “al Signore per il dono di Papa Francesco, che “ci ha guidati a vivere con fedeltà, coraggio e amore universale i valori del Vangelo, ponendo particolare attenzione ai più poveri e agli emarginati. Sarà anche occasione per affidare la sua anima all’infinito amore misericordioso di Dio”.

A scriverlo Don Vincenzo Branchina, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Catania. “Mercoledì 23 aprile, nel giorno del suo onomastico alle ore 19:00- aggiunge Don Branchina- sempre in Cattedrale, verrà celebrata una Santa Messa in suffragio di Papa Francesco, affinché Dio, nella sua infinita giustizia, ricompensi il Suo instancabile servitore di Cristo e della Chiesa. Si invitano tutti i presbiteri della città a partecipare coralmente. Da Giovedì 24 aprile, in tutte le città e i paesi dell’Arcidiocesi, i vicari foranei o i parroci delle Chiese Madri avranno cura di celebrare una Santa Messe in suffragio del Papa, invitando a partecipare anche le autorità. Il Presidente della CEI, Cardinale Matteo Zuppi, ci ha inoltre invitato a suonare le campane a morto in segno di lutto, come richiamo alla preghiera personale per il Papa amato da tutto il popolo. Si ricorda -prosegue il Vicario Generale dell’Arcidiocesi etnea- che durante la sede vacante il nome del Papa viene omesso nelle Preghiere Eucaristiche e nella Liturgia delle Ore. Durante l’Ottava di Pasqua si celebra la Messa del giorno e nelle preghiere Eucaristiche si aggiunga il ricordo del Papa nelle intercessioni per i defunti. Possano le porte del Regno accogliere Papa Francesco, che si è donato fino alla fine”- si chiude così la nota di Don Vincenzo Branchina, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Catania

La morte improvvisa e inattesa di Papa Francesco ha scosso anche le istituzioni: “Con profondo dolore nell’animo, mi unisco al dolore universale per la morte di Papa Francesco – dice il vescovo di Acireale Antonino Raspanti nonche presidente della CESI- Autorevole nel suo governo, inflessibile difensore dei fondamentali diritti umani, ha dimostrato cura e attenzione verso il creato, ha strenuamente promosso la pace e la fratellanza tra i popoli, ponendo sempre al centro della sua azione pastorale l’accoglienza degli ultimi, in particolare dei migranti e dei rifugiati. Attraverso le sue parole semplici, le encicliche ed i documenti del suo magistero, ci ha continuamente richiamati a una visione cristocentrica della vita e del mondo, fondata sull’amore, la giustizia e la misericordia. Lo affidiamo al Pastore grande delle pecore (Eb 13,20), perché possa ricevere l’incorruttibile corona di gloria (1Pt 5,4).  Maria, Salus Populi Romani, verso la quale ha nutrito una profonda devozione, lo introduca nella compagnia dei santi, nell’attesa della risurrezione. La comunità diocesana si riunirà nella Basilica Cattedrale di Acireale per celebrare l’Eucaristia martedì 22 aprile 2025 alle ore 18:30”.

“La Comunità di Sant’Egidio si unisce al dolore della Chiesa tutta, di tutte le religioni e dei tanti amici di Papa Francesco, che oggi piange e lo accompagna con la preghiera -dice Emiliano Abramo della Comunità di Sant’Egidio– Papa Francesco lascia una luce ed una scia di simpatia tra popoli e religioni, ha favorito il dialogo tra diversi, ha praticato la carità. L’affetto e l’esempio di Bergoglio continuano ad accompagnarci verso una stagione di pace. Domani, 22 Aprile alle ore 19.00, Sant’Egidio, raccogliendo l’invito del card. Matteo Zuppi – Presidente della Cei – pregherà a Catania per il Papa presso la Chiesa di Santa Chiara, in Via Garibaldi 89, sarà l’Arcivescovo di Catania, Mons. Renna a presiedere la Preghiera”

Il presidente del Senato Ignazio La Russa esprime dolore per la morte di Bergoglio: “La scomparsa di Papa Francesco suscita un profondo senso di dolore: guida spirituale di immenso carisma e testimone di fede vissuta, ha saputo incarnare i valori della misericordia e della solidarietà, avvicinando la Chiesa a tutti con una particolare attenzione a chiunque fosse in difficoltà. Il Suo impegno per il dialogo, la pace e l’attenzione agli ultimi resteranno un’eredità preziosa”.

Il Ministro della Protezione civile Nello Musumeci ha evidenziato che “Papa Francesco ci lascia un’eredità spirituale straordinaria. La sua capacità di parlare con semplicità a ogni persona, di farsi prossimo ai più fragili, di cercare la pace oltre ogni confine, ha segnato profondamente il nostro tempo. La sua testimonianza resterà viva nei nostri cuori”.

Il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, lo ha definito “un gigante di umiltà che fino all’ultimo non si è risparmiato, un campione di modernità che ha cambiato per sempre la nostra Chiesa”.

“La morte di Papa Francesco lascia un vuoto immenso. Le sue parole di pace, i gesti di misericordia e il costante richiamo alla fratellanza tra i popoli resteranno un faro per le generazioni future. Ha voluto ‘una chiesa povera per i poveri’. Indimenticabile, per noi siciliani, il primo viaggio del suo pontificato a Lampedusa nel 2013, per promuovere l’accoglienza e la creazione di ‘ponti, non muri tra i popoli’”. Così il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, commentando la scomparsa di Papa Francesco.

Il sindaco di Catania, Enrico Trantino, ha ricordato uno dei momenti più iconici del pontificato di Francesco: “In una piazza deserta per il Covid, prorompeva la potenza della sua sola presenza. Ha voluto congedarsi scendendo, ieri, tra la gente come ultimo gesto d’amore. Papa Francesco, buon ritorno alla casa del Padre”.

 

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