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Cronaca

Paternò, buoni spesa per 1430 nuclei familiari su 2700 istanze utili

Il sindaco Nino Naso, in conferenza stampa, prova a fare chiarezza sui criteri adottati per ripartire le risorse economiche statali

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Conferenza stampa questa mattina, a Paternò, all’interno dei locali dell’ex Tribunale di Piazza della Regione, del sindaco Nino Naso per fare chiarezza sui buoni spesa elargiti con i fondi statali  e sui criteri adottati per la loro assegnazione. Accanto al sindaco l’assessore ai Servizi Sociali Francesca Chirieleison ed il capo settore Cettina  Conti. Al comune di Paternò, da quanto affermato dal sindaco,  sono pervenute circa 5000 richieste di buoni spesa. Di queste, 2700 sono state le istanze utili documentabili che si sono potute lavorare nel rispetto delle somme assegnate. Sono stati così raggiunti 1430 nuclei familiari utilizzando 475 mila euro. “I restanti 2 mila euro- ha precisato la dirigente-  restano a disposizione dei Servizi Sociali”. Sarà pubblicata una graduatoria sui canali di comunicazione ufficiali del comune. “Saranno garantite tutte le dovute verifiche anche grazie alla collaborazione con la Guardia di Finanza”, ha detto la Conti.

Stabiliti dalla giunta i criteri di assegnazione: in primis tutti i nuclei che hanno dichiarato sotto la propria responsabilità di essere a reddito zero, successivamente tutte le partite iva a reddito zero e infine tutti quelli che usufruiscono di ammortizzatori sociali come il reddito di cittadinanza o altro, inferiori ai 600 euro. Da quanto sostenuto dalla Conti nel corso della conferenza stampa “tutte le pratiche a reddito zero sono state evase, ed anche all’interno di questa categoria abbiamo utilizzato un ulteriore criterio che era quello dei componenti dei nuclei familiari: abbiamo in questo modo deciso di favorire i nuclei più numerosi, nel rispetto massimo della dignità delle famiglie”.

Ed inoltre, è stato precisato che sono stati distribuiti circa 1000 pacchi spesa derivanti da “Carrello solidale” ed intervento di privati, buoni bambino, buoni farmacia più i primi buoni spesa messi a disposizione dall’Azienda Municipalizzata Acquedotto.  Riguardo i 10 mila euro messi a disposizione dal Comune, è stato precisato che “ne sono stati utilizzati 4800 euro. I restanti 5200 sono rimasti in forza ai Servizi Sociali per garantire, fino alla fine dell’anno, una copertura di emergenza a chi quotidianamente si rivolge ai nostri uffici. I soldi sono qui, nessuno li tocca”, ha precisato la Conti. E per il futuro, il sindaco Naso ha aggiunto: “Tutti quelli che non sono stati raggiunti dai buoni spesa otterranno i buoni messi a disposizione dalla Regione Siciliana. Sono già in dirittura di arrivo 285.000,00 euro, pari al 30% della somma totale messa a disposizione da Palermo, che saranno trattati attraverso una piattaforma informatica online con un identificativo per ogni richiedente”. E’ stato inoltre precisato che chi ha usufruito dei buoni nazionali non usufruirà dei buoni regionali.

Infine il sindaco ha aperto uno spiraglio su possibili aiuti comunali per tutte le partite iva che sono state costrette alla chiusura pur dovendo sostenere delle spese, come il canone di locazione: “Stiamo raschiando il fondo del barile – ha detto il sindaco – ho anche parlato con il segretario generale. Stiamo valutando di racimolare circa 100 mila euro  per il rilancio economico delle attività commerciali attualmente in sofferenza. Mi spiace solo che in una fase del genere, di pura emergenza per tutta la città- ha concluso Naso – vi sono stati e vi sono tuttora avvoltoi della politica che cercano di racimolare un voto in più lucrando sulla disperazione della povera gente. Questo proprio lo trovo inaccettabile, ma noi andiamo avanti a lavorare nella massima trasparenza e legalità”.

Sulle polemiche legate alla distribuzione dei buoni spesa e sui criteri adottati per la loro assegnazione è intervenuto la CGIL di Paternò. Il sindacato, per voce di Stefano Materia ed Ezio Messina, della Cgil di Catania e della Fp Cgil, hanno evidenziato che il “malcontento continua e in questa fase  non possiamo fare finta che si tratti di un’ ordinaria  quanto fisiologica “insofferenza locale”. A Paternò tanti cittadini aventi diritto non sono ancora  stati messi nella condizione di ricevere quanto dovuto. E si tratta di buoni per acquisto di beni di prima necessità”.  La Cgil vorrebbe avere conferma sulla eventuale disponibilità di fondi comunali, fondi dell’Ama e della fondazione Michelangelo Virgillito, “poiché se così fosse – hanno aggiunto Materia e Messina- e considerato le preoccupazioni che vivono ancora tante famiglie, non si capisce perché non vengano immediatamente utilizzati”. La Cgil chiede dunque al Comune di Paternó di avviare “i dovuti correttivi”  senza “stravolgere la realtà con degli slogan ad effetto per cercare di recuperare credibilità ma non c’è selfie che basti per fermare l’onda sempre più alta dello sconforto e del dissenso. Ci dispiace sentire ancora più forti le urla di rabbia di diversi cittadini che illusi da promesse fino ad ora nulle, sono costretti ad elemosinare loro diritto, i buoni spesa, davanti l’ingresso del Comune.”

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Cronaca

Catania, getta droga nel water ma la Polizia la recupera tra i liquami, 43enne arrestato

Si tratta di 450 grammi di marijuana e 15 grammi di cocaina, mentre è stata ritrovata a seguito di una perquisizione domiciliare una somma pari a circa 27 mila euro

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Avrebbe escogitato un piano per sbarazzarsi della droga attraverso il water per poi recuperarla tramite un pozzo nero realizzato direttamente in casa. L’ideatore sarebbe stato un 43enne catanese che è stato arrestato dalla polizia. Nel corso di un servizio di controllo di Picanello, centro storico di Catania,  i poliziotti hanno notato strani movimenti proprio dinnanzi l’abitazione dell’uomo noto alle forze dell’ordine.

Da qui è scattato il controllo nella casa del 43enne. Non appena hanno bussato al portone di casa, i poliziotti hanno sentito il rumore dello scarico del water in azione e, non appena il proprietario ha aperto la porta è stato avvertito un fortissimo odore di marijuana. Grazie alle tracce d’acqua presenti sul pavimento i poliziotti sono arrivati nella lavanderia, luogo in cui è stata scoperta una botola piazzata proprio al centro della stanza. Una volta sollevato il coperchio è stato possibile scoprire il pozzetto nero, congegnato proprio per disfarsi della droga in modo rapido nel caso di visite indesiderate delle forze dell’ordine.

Infatti, una volta tirato lo sciacquone, la droga gettata nel water passava nel pozzetto dove l’uomo avrebbe potuto recuperarla, individuandola tra i liquami. Recuperati dalla polizia ben 450 grammi di marijuana e 15 grammi di cocaina. La perquisizione è stata estesa all’intero appartamento e ha consentito di ritrovare un’ingente somma di denaro, pari a circa 27 mila euro, ritenuta palesemente provento dell’intenso traffico di droga, considerato che, oltre a non essere occupato in alcuna attività lavorativa, il 43enne ha precedenti di polizia giudiziaria legati al mondo della droga.

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Cronaca

Catania, coniugi nascondevano armi e droga, arrestati dai carabinieri

Durante una perquisizione nella loro abitazione i militari hanno trovato 1.100 grammi di marijuana amnesia, 90 grammi di cocaina nonche due pistole scacciacani modificate, un proiettile calibro 7,65 e due giubbotti anti proiettili

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A Catania una coppia di coniugi, di 59 e 46 anni, è stata arrestata dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale per detenzione abusiva di armi clandestine e per spaccio di sostanze stupefacenti. Durante una perquisizione nella loro abitazione i militari dell’Arma hanno trovato 1.100 grammi di marijuana amnesia, 90 grammi di cocaina e una macchina per la preparazione di confezioni di sottovuoto.

In uno scantinato in uso alla coppia i carabinieri hanno sequestrato due pistole scacciacani modificate e rese offensive e letali considerate pertanto clandestine, un proiettile calibro 7,65 e due giubbotti antiproiettili. La coppia è stata arrestata e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto per entrambi la misura della custodia cautelare in carcere.

 

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