In un comunicato stampa il Circolo PD mette al centro la delicata situazione in cui verranno a trovarsi i Servizi Sociali a causa della cattiva gestione del settore dell’Ente.
Il Comune di Paternò, si legge nel comunicato, a causa di un persistente e ormai evidente disinteresse, ha gradualmente smantellato i principali servizi pubblici, portando la città a un degrado assoluto e abbandonando i suoi cittadini al loro destino.
A rischio sarebbero in particolare i “servizi sociali”, quei servizi fondamentali per le fasce più vulnerabili e deboli della comunità. Gli operatori che da oltre sei anni si occupano di attuare le attività previste dal “Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale” segnalano che, a partire dalla prossima settimana, tali servizi saranno sospesi, a causa del mancato rinnovo delle convenzioni con le cooperative che li hanno gestiti fino ad oggi.
Intanto, è stato bandito un concorso per l’assunzione, a tempo determinato (12 mesi), di personale che dovrebbe continuare a fornire gli stessi servizi. Ma è noto quanto lunghi siano i tempi di attesa per i concorsi, (per questo sarebbero arrivate circa 2000 domande), il che comporterà inevitabili ritardi e una interruzione della continuità dei servizi, con conseguente danno per la collettività e, in particolare, per coloro che percepiscono l’assegno d’inclusione, che verrà sospeso dall’INPS in seguito alla mancanza di colloqui. A risentirne saranno famiglie, minori, anziani, persone con disabilità e tutte le categorie vulnerabili che ogni giorno ricevono assistenza e attenzione.
La decisione di indire un concorso pubblico, pur essendo una soluzione percorribile, sebbene si tratti di contratti precari di breve durata, avrebbe dovuto essere accompagnata da una lungimirante pianificazione per evitare l’interruzione del servizio. Inoltre, come segnalato dalla nota del Sindacato FP-CGIL, sarebbe opportuno valutare l’inserimento nel bando di criteri che garantiscano la tutela e la valorizzazione del personale attualmente in servizio.
Sui punti di cui si è detto è stata inviata una lettera al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, esponendo la situazione di Paternò, vista l’urgenza di giungere ad una soluzione su una questione tanto cruciale per l’interesse di cittadini e lavoratori e su cui il Comune non può permettersi di tergiversare.