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Associazionismo

Paternò, commemorazione per ricordare Mohamed Mouna, vittima del “caporalato”

Ad un anno dall’omicidio si svolgerà domani pomeriggio alle ore 17 una cerimonia per ricordare il 27enne marocchino ucciso da un “caporale”, suo connazionale, solo perché ha chiesto a quest’ultimo di essere retribuito per il lavoro svolto nelle campagne

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Si svolgerà domani pomeriggio a Paternò alle ore 17, davanti la sede dell’ANPAS in via Giovanni Verga, la commemorazione del primo anniversario dell’assassinio di Mohamed Mouna  il cittadino marocchino di 27 anni ucciso nella cittadina paternese il 4 febbraio dello scorso anno. Come accertato dai carabinieri della compagnia di Paternò Mohamed è stato accoltellato mortalmente dal suo “caporale” solo perché aveva chiesto a quest’ultimo di essere retribuito per il lavoro svolto nelle campagne.

Nei mesi successivi all’omicidio la comunità paternese decise di dedicargli una targa, “a testimonianza che non si può rimanere indifferenti davanti all’ingiustizia e allo sfruttamento disumano del lavoro-dicono sui social i componenti dell’A.N.P.I.  sezione “Carmelo Mio” di Paternò- Un modo per non dimenticare che ogni essere umano ha diritto a condurre una vita dignitosa e libera dallo sfruttamento” scrive l’A.N.P.I. paternese.

I componenti dell’Associazione Nazionale Partigiani hanno diffuso, nelle scorse ore, una nota in merito alla questione lavoratori stranieri e sicurezza in città dibattuta di recente in una seduta del consiglio comunale appositamente convocata su richiesta di alcuni consiglieri di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Paternò-On.

“Negli ultimi giorni abbiamo assistito a dichiarazioni irresponsabili da parte di alcuni esponenti politici locali che, anziché affrontare con serietà e competenza il tema del lavoro stagionale e delle condizioni di vita di chi raccoglie i frutti delle nostre terre, stanno alimentando un clima di ostilità e divisione nei confronti di cittadini stranieri sfruttati e costretti a vivere in condizioni disumane- scrive in una nota l’A.N.P.I. di Paternò- La sicurezza è un tema serio e deve essere affrontato con responsabilità, senza facili capri espiatori.

Chi oggi strumentalizza la presenza di lavoratori stagionali nelle nostre strade ignora volutamente due aspetti fondamentali: 1) Questi lavoratori svolgono un’attività indispensabile per l’economia locale. La raccolta agricola sarebbe impossibile senza il loro contributo. Sono persone che, nonostante condizioni spesso durissime, garantiscono la sopravvivenza di un intero settore produttivo. Nessuno, tra coloro che oggi li attaccano, si chiede chi raccoglierebbe le nostre arance e i nostri prodotti agricoli se non ci fossero loro. 2) Questi lavoratori sono vittime, non colpevoli- scrivono i componenti dell’A.N.P.I.-

Molti di loro sono sfruttati dal caporalato e da reti criminali che traggono profitto dal loro lavoro e dalla loro condizione di vulnerabilità. La vera emergenza non è la loro presenza in città, ma l’assenza di tutele e politiche efficaci per sottrarli allo sfruttamento e garantire loro condizioni di vita dignitose”.

L’A.N.P.I. critica tutti coloro che gridano “all’insicurezza” e chiede di “non alimentare l’odio ma di proporre soluzioni concrete: combattere il caporalato con controlli severi, garantire alloggi e condizioni di vita dignitose, favorire l’integrazione e il rispetto dei diritti di tutti i lavoratori. I veri pericoli per la nostra città non sono gli ultimi e gli sfruttati, ma chi specula sulle loro difficoltà per guadagnare consensi con la paura. Il futuro della nostra comunità dipende dalla capacità di affrontare i problemi con giustizia e umanità, non con la propaganda divisiva” si chiude cosi la nota stampa dell’A.N.P.I.

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S. M. di Licodia, ripartono le attività de “La Radice Club”

Giancarlo Santanocito: “Già nei prossimi mesi realizzeremo un convegno dedicato al giornalismo, alla presenza del direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci”

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Ripartono a Santa Maria di Licodia le attività de “La Radice club” associazione culturale fondata nel 1991 e che sul territorio ha portato avanti diverse attività nel mondo dello spettacolo, del giornalismo e dell’arte in generale. Ad essere rinnovato, negli scorsi giorni, il direttivo dell’associazione che ha visto comunque riconfermare alla guida Giancarlo Santanocito. Ad affiancarlo saranno Marco Longo, Tito Miriti, Salvo Mazzaglia e Nadia Longhitano. “Già nei prossimi mesi” ha dichiarato ad Etna News24 Giancarlo Santanocito, “realizzeremo un convegno dedicato al giornalismo, alla presenza del direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci. Ci apriremo al teatro, con una compagnia di attori, che gireranno tutta la Sicilia per portare in scena opere teatrali il cui ricavato sarà destinato in beneficenza.”  L’associazione, ricordiamo, porta avanti ormai da oltre un trentennio il prestigioso premio “Torre D’Argento” che ha visto premiare tanti nomi illustri dello spettacolo e del giornalismo nazionale

 

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Paternò, Trionfo per il concerto inaugurale dell’Organo Mascioni Opus 518

Applausi ed emozioni per l’inizio di una stagione all’insegna della musica

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Il 25 gennaio 2025, la Chiesa del Monastero della Santissima Annunziata di Paternò è stata teatro di un evento straordinario: il concerto inaugurale dell’organo monumentale Mascioni Opus 518, restaurato dopo decenni di silenzio. Questo capolavoro di arte organaria, costruito nel 1939 dalla prestigiosa ditta Vincenzo Mascioni, è tornato a risplendere grazie a un restauro minuzioso, realizzato con il contributo dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica e della Fondazione Opera Michelangelo Virgillito di Paternò.

La serata è stata presentata dalla giornalista Mary Sottile e ha visto la partecipazione del sindaco di Paternò, Nino Naso, e dei rappresentanti comunali, trasformandosi in una celebrazione collettiva. Un ringraziamento particolare va al parroco Salvatore Patané, figura instancabile e sempre attiva nel promuovere iniziative culturali e spirituali; grazie alla sua intraprendenza, la comunità di Paternò ha potuto vivere un evento di rara bellezza e importanza. Il direttore artistico Alfredo Marino e il Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania hanno ulteriormente impreziosito la serata, dimostrando il grande valore dei talenti siciliani attraverso l’esibizione dell’Orchestra Barocca.

Un viaggio musicale tra Barocco e Romanticismo

A concludere il concerto è stata l’esibizione della talentuosa organista Elena Guglielmino, che ha eseguito l’ “Étude Symphonique, Op. 78” di Marco Enrico Bossi, una composizione romantica di straordinaria complessità tecnica. La Guglielmino ha impressionato il pubblico con la sua maestria nell’uso di mani e piedi, necessaria per dominare la tastiera e i pedali dell’organo, evidenziando la coordinazione e la precisione richieste da uno strumento pneumatico come il Mascioni.

In un’intervista, la musicista ha spiegato che uno degli aspetti più impegnativi del suonare questo organo è la latenza tra i registri superiori e inferiori, una caratteristica tipica degli strumenti pneumatici, ma che in questo caso è stata magistralmente bilanciata grazie al restauro. La Guglielmino ha anche sottolineato come il Mascioni Opus 518, con il suo timbro caldo e avvolgente, si presti perfettamente al repertorio romantico e del Novecento, pur avendo osato proporre anche brani barocchi di Johann Sebastian Bach. La scelta è stata premiata dagli applausi entusiasti del pubblico.

Un simbolo di rinascita culturale

L’organo Mascioni, dotato di 2 manuali, pedaliera, 34 registri e ben 2096 canne, rappresenta non solo un gioiello musicale, ma anche un simbolo di rinascita per la comunità di Paternò. Il restauro, avviato nel gennaio 2023 e concluso nel giugno 2024, è stato supervisionato dall’architetto Antonio Caruso con la collaborazione dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali.

Questo strumento, costruito originariamente per arricchire le liturgie e celebrare la bellezza della musica sacra, torna ora a essere il cuore pulsante di eventi culturali e artistici. Il parroco Salvatore Patanè ha sottolineato come l’inaugurazione dell’organo sia il preludio a una stagione ricca di iniziative volte a promuovere il patrimonio artistico locale, con il coinvolgimento di istituzioni e associazioni, come l’Associazione Insieme per Sofonisba.

Un messaggio per il futuro

Con la restituzione di questo organo alla comunità cittadina, Paternò riafferma il suo impegno per la valorizzazione del patrimonio artistico e musicale, offrendo alle nuove generazioni un’eredità culturale di grande valore. La serata del 25 gennaio, con il suo intreccio di storia, arte e musica, ha costituito un momento di orgoglio e speranza per tutta la comunità.

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