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Paternò, i dettagli dell’omicidio del marocchino Mohamed Mouna

Il presunto omicida è stato fermato alla stazione di Milano, mentre cercava di raggiungere la Francia

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Su delega della Procura della Repubblica Distrettuale di Catania, i Carabinieri dei Comandi Provinciali di Catania e Milano hanno dato esecuzione a un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dagli uffici etnei nei confronti di Lahmidi Issam di 36 anni, cittadino marocchino irregolare sul territorio nazionale e sconosciuto nelle banche dati delle forze dell’ordine, verosimilmente impegnato quale bracciante agricolo nelle campagne paternesi, su cui sussistono gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di omicidio aggravato nei confronti del connazionale Mohamed Mouna, nato il 06.07.1997, senza fissa dimora e temporaneamente gravitante nella contrada “Ciappe Bianche” di Paternò.

I fatti da cui trae origine il provvedimento precautelare si sono verificati nel pomeriggio del 4 febbraio scorso, alle ore 14 circa, nell’area parcheggio di un distributore di benzina di via Giovanni Verga, nella periferia sud di Paternò, dove il fermato, probabilmente su appuntamento, avrebbe incontrato il giovane straniero, accoltellandolo all’improvviso al petto e al fianco dopo un’accesa discussione, per poi fuggire via a bordo di uno scooter. Proprio la prima coltellata sarebbe stata letale per il ragazzo che, dopo alcuni passi, in un ultimo disperato tentativo di scappare dal suo aggressore, si è accasciato a terra al centro di Via Verga di Paternò.

L’omicidio non è rimasto a lungo celato, poiché dopo pochi minuti, alcuni passanti si sono accorti del cadavere riverso a terra, segnalando l’accaduto al 112. Immediate a quel punto le indagini da parte dei Carabinieri della Compagnia di Paternò i quali, coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Catania Dott.ssa Magda Guarnaccia, hanno subito battuto palmo a palmo la scena del crimine, alla ricerca di testimoni ed immagini degli impianti di videosorveglianza presenti nella zona,  avviando, contestualmente, le necessarie attività investigative di natura tecnica e quelle inerenti al sopralluogo, svolte dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo di Catania.  In tale contesto, al temine di un ininterrotto sforzo investigativo, i Carabinieri di Paternò, in meno di 48 ore, sarebbero riusciti a chiudere il cerchio attorno al presunto responsabile.

In particolare, al termine di un’articolata indagine a 360° su tutti gli aspetti relazionali della vittima, che ha altresì coinvolto il mondo della raccolta degli agrumi nel paternese, setacciando sia l’insediamento denominato “Ciappe Bianche” – una tendopoli nelle campagne alle porte di Paternò che ospita circa 300 migranti impiegati nella raccolta agrumicola –  che la comunità  rumena di Paternò,  i militari, in una fase del procedimento in cui non si è ancora realizzato il contraddittorio con la difesa, avrebbero individuato il presunto autore del cruento omicidio, che si è reso sin da subito irreperibile. Parallelamente alle attività d’indagine, è quindi scattata una complessa ed ininterrotta “caccia all’uomo”, che è stato dapprima localizzato nel territorio campano, per poi proseguire verso l’Italia settentrionale, fino a quando, nella serata del 5 febbraio non è giunto a Milano.

A quel punto sono stati chiamati in causa, in supporto, i militari del Nucleo Investigativo di Milano, che seguendo le indicazioni “in tempo reale” fornite dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò, capaci di monitorare costantemente tutti i movimenti del fuggitivo, verso ora di pranzo del 6 febbraio, hanno rintracciato e catturato il presunto omicida alla Stazione Centrale di Milano. In particolare, l’uomo è stato fermato al binario 20, mentre attendeva di prendere, da lì a 10 minuti, un treno diretto a Ventimiglia, col chiaro l’intento di lasciare l’Italia per recarsi in Francia attraverso quel confine. Proprio riguardo le ultime fasi della cattura, Lahmidi, accortosi dei Carabinieri, avrebbe inutilmente cercato di nascondersi tra la folla in attesa sul binario, ammettendo infine di essere il ricercato non appena è stato materialmente bloccato. Ad ulteriore conferma che si trattasse proprio di lui, anche l’aver ancora indossato gli stessi vestiti che portava durante l’omicidio, immortalati dal sistema di videosorveglianza del distributore. Allo stato degli atti, le indagini condotte avrebbero permesso di accertare che all’origine dell’omicidio, vi sarebbe una questione legata ad un debito, che l’assassino avrebbe avuto nei confronti della vittima, per questioni di lavoro. Alla luce delle rilevanti e concordanti risultanze investigative, le Autorità Giudiziarie hanno emesso il provvedimento di fermo a carico dell’uomo, il quale è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Milano – San Vittore.

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Biancavilla, un video contro la violenza sulle donne

Realizzato dal Comune in collaborazione con gli studenti delle scuole

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Un video realizzato in collaborazione con le scuole, un corteo per onorare la memoria delle donne vittime della violenza – “La ‘nostra’ Valentina Salamone è nei cuori di tutti i biancavillesi” sottolinea il sindaco – e una targa nella sala antistante l’aula consiliare con una frase dello scrittore Goethe: Chi è nell’errore compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza.
A Biancavilla sono queste le iniziative organizzate dall’assessore alle Pari opportunità, vice sindaco Martina Salvà, per celebrare la ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’. Una folta rappresentanza di tutte le scuole cittadine, assieme ai volontari delle associazioni, stamattina si è recata in corteo davanti alla scultura permanente, due scarpe rosse intagliate nella pietra, che in piazza Sant’Orsola ricorda le donne vittime di violenza. Ai piedi della stele sono stati deposti mazzi di fiori e tanti messaggi dei ragazzi. A seguire, la scopertura di una targa che esalta la bellezza con l’immagine della Venere di Botticelli.

“In un video realizzato con i ragazzi delle scuole – osserva l’assessore Salvà – abbiamo condensato il messaggio di non violenza finalizzato a lasciare le donne libere di realizzare la propria personalità. Davanti a un maxischermo, nell’area del Convento dei frati francescani, oggi proietteremo ininterrottamente il video, affinché tutti i cittadini possano vederlo. Il video si può vedere anche nella pagina social del Comune”.

“L’opera di sensibilizzazione nei confronti delle nuove generazioni – spiega il sindaco Antonio Bonanno – deve essere incessante. Tutti noi guardiamo con interesse ai giovani”.
Nell’aula consiliare, il baby sindaco Antonio ha letto una poesia, dedicata alla donna, densa di significato. Le dirigenti delle scuole ‘Bruno’ e Ipsia Efesto ‘I.I.S. Francesco Redi’ hanno esaltato il valore dell’educazione che nelle scuole viene prima dell’istruzione perché i giovani studenti sono il futuro della società.

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Cultura

Paternò, XIII Edizione del Premio S. Caterina

Arte, cultura e rinascita

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A Paternò, il 25 novembre si è rinnovato un appuntamento che unisce tradizione, cultura e riflessione: il Premio Santa Caterina d’Alessandria. Istituito dall’associazione Città Viva, nella sua tredicesima edizione, coincide ogni anno con la Giornata contro la violenza di genere.

Nel cuore della Paternò antica, la storica chiesa di Santa Caterina ha accolto l’evento, risplendendo di nuova luce. Un tempo destinata al declino, questa gemma architettonica è stata restaurata con amore e dedizione dai confrati e dal governatore Gaetano Campisano, trasformandosi in un santuario di arte e conoscenza. Quest’anno, il prestigioso traguardo del 450° anniversario della confraternita è stato segnato da un momento simbolico: l’accensione del nuovo e maestoso lampadario centrale, un gesto che ha illuminato non solo lo spazio fisico, ma anche lo spirito della comunità.

La serata, sapientemente condotta da Grazia Scavo, è stata un viaggio tra emozioni e sorprese. Il tema, “I percorsi dell’Arte”, affrontato dallo storico Alfio Nicotra, ha offerto una riflessione profonda sulla figura dell’artista donna, troppo spesso vittima di pregiudizi e ostacoli in un mondo dominato dagli uomini. L’intervento ha trovato un’eco potente nelle opere di Carmen Arena, i cui colori vibranti e le rappresentazioni dinamiche del mare hanno evocato sentimenti di forza e libertà.

A toccare il cuore del pubblico è stato anche il giovane talento siciliano Alfio Russo. Appena rientrato dal Festival in Danimarca, dopo il successo a Tu Sì Que Vales, Russo ha incantato i presenti con la magia del suo sax, eseguendo “Grande Amore” in un crescendo di emozioni che ha culminato in una standing ovation. La sua musica ha portato un messaggio di pace e speranza, lasciando il pubblico senza fiato.

Il momento più atteso della serata è stato la consegna del Premio Santa Caterina d’Alessandria alla sovrintendente Rosalba Panvini, figura di straordinario spessore professionale e umano. Con oltre trent’anni di carriera nell’amministrazione regionale e alla guida di importanti soprintendenze siciliane, Panvini è stata premiata non solo per le sue competenze, ma anche per la sua innata umanità e bellezza interiore. Durante il discorso, ha dedicato il premio alle sue figlie, commuovendo profondamente i presenti. L’opera d’arte consegnatale, creata dal maestro Barbaro Messina, è stata il simbolo di questo meritato riconoscimento.

Un ulteriore momento di grande intensità è stato il premio alla memoria dedicato a Nino Tomasello, figura indimenticabile per la comunità paternese. Descritto come “maestro e padre della banca della memoria”, Tomasello ha vissuto con curiosità e passione, costruendo un ponte tra passato e futuro per preservare l’identità culturale della città. A ricevere il premio è stato il figlio Stefano, circondato da amici e collaboratori che hanno ricordato l’eredità spirituale e culturale lasciata da questo straordinario uomo.

Il Premio Santa Caterina d’Alessandria non è solo un evento, ma un faro che illumina il valore della memoria, dell’arte e della comunità, ispirando Paternò a guardare al futuro con speranza e orgoglio.

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