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In Primo Piano

Paterno’, inaugurata all’ex Macello la mostra “Facciamo la Valle”.

Dal 25 maggio all’8 giugno un ricco cartellone di appuntamenti volti alla valorizzazione, tutela e rigenerazione del territorio della Valle del Simeto con il Festival di Comunità “Facciamo la Valle”

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foto Fb Presidio Partecipativo

Partita la scorsa domenica 25 maggio la mostra Facciamo la Valle: ricucire la memoria – presso l’Ex Macello di Paterno’.

La mostra si introduce nell’ambito di un più ambizioso progetto dal titolo “Che Macello!” e rappresenta un momento simbolico e sostanziale del percorso collettivo e pluriennale volto alla valorizzazione, tutela e rigenerazione del territorio della Valle del Simeto.

L’intero progetto culturale di  “Che Macello!” che intende investire sulla conoscenza e, quindi, sulla cura del patrimonio che è la Valle del Simeto, vanta la cooperazione di numerosi e qualificanti attori: è promosso dal Presidio Partecipativo in partnership con l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISPCCNR), Nesti Società Cooperativa Impresa Sociale ETS, Comune di Paternò, “Siciliantica Associazione Per La Tutela E La Valorizzazione Dei Beni Culturali E Ambientali”, Comitato Mamme in Comune ETS, ASD Libertas Etoile – Scuola Di Teatro E Danza, Gruppo Batarnù APS, Archeoclub Italia APS sez. Paternò.

Nello specifico, l’allestimento della mostra prende il via dalla vincita del Bando “Laboratorio di Creatività
contemporanea  (già Creative Living Lab)” 6ª ed. 2024-2026 ed è realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania, nell’ambito del progetto BIOTRACES – Biodiversity and Transformative Change for plural and nature-positive societies, finanziato dal programma europeo Horizon Europe.

Tanti i nomi, dunque, come detto, per un evento di ampio respiro: il Festival “Facciamo la Valle!” di cui la mostra è parte. Un’iniziativa che si propone di offrire ai visitatori un percorso affascinante e minuziosamente documentato attraverso un luogo che ci sta intorno e che i più non conoscono, colpevolmente…

Presente all’inaugurazione della mostra anche il sindaco Naso insieme a Davide Mascali, pres. del Presidio Partecipativo Patto Fiume Simeto e ad altri membri del Presidio e infine insieme all’assessore del Comune di Adrano, Pietro Sciacca.

  

La mostra ricostruisce le trasformazioni storiche, sociali e ambientali del rapporto tra il fiume Simeto e le
comunità che lo abitano, restituendo uno sguardo critico sul passato, ma anche una visione rigenerativa sul futuro del territorio. Unendo materiali d’archivio, mappature partecipative, testimonianze audiovisive e spazi interattivi, l’allestimento vuole stimolare riflessioni su nuove forme di cittadinanza ecologica e contribuire a rafforzare il senso di appartenenza alla valle.
L’inaugurazione della mostra coincide anche con l’avvio ufficiale del Festival “Facciamo la Valle!”, in
programma fino all’8 giugno: un appuntamento che propone una ricca rassegna di convegni, workshop,
itinerari e performance artistiche e musicali, aperti alla cittadinanza.

Dettagli e programma nella pagina del Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto.

 

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Bronte, obelisco “Nelson” in pessime condizioni: “Va ristrutturato e valorizzato”

La scritta in latino incisa sulla pietra, che racconta le origini e il significato del monumento, è ormai quasi illeggibile, mentre la struttura presenta segni evidenti di deterioramento. Manca buona parte del basamento, forse danneggiato dai fuoristrada.

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“Non possiamo permettere che un simbolo come l’Obelisco di Nelson, testimonianza storica di valore internazionale e punto di riferimento per l’identità culturale del nostro Territorio, venga lasciato all’incuria e al degrado”.

Sono le parole dell’assessore al Turismo, Angelica Prestianni appena arrivata in cima ai Nebrodi, dove si trova il famoso obelisco. L’Assessore, impegnata in un progetto di valorizzazioni delle risorse ambientali del Comune, accompagnava una troupe televisiva per realizzare dei video promozionali sulle bellezze ambientali di Bronte, ma quando è arrivata di fronte all’Obelisco Nelson, che era una delle attrazioni più importanti, si è resa conto che l’antico monumento versa in pessime condizioni.

“Più che pessime sono inaccettabili – racconta – e richiedono un intervento urgente da parte di tutti gli enti competenti”.  L’obelisco, fatto erigere nel 1905 dal Duca Alexander Nelson-Hood in memoria del padre, si trova in località Serra del Mergo, a quota 1553 metri, tra le contrade Serra del Re e Foresta Vecchia. La scritta in latino incisa sulla pietra, che racconta le origini e il significato del monumento, è ormai quasi illeggibile, mentre la struttura presenta segni evidenti di deterioramento. Manca buona parte del basamento, forse danneggiato dai fuoristrada.

“È indispensabile – prosegue l’assessore Prestianni – intervenire con un progetto di restauro conservativo e, al tempo stesso, studiare un piano per regolamentare l’accesso all’area, evitando che i mezzi motorizzati arrivino fin sotto il monumento. Io sono la prima a dire che la vecchia trazzera regia deve essere recuperata e resa fruibile ai visitatori in sicurezza, ma bisogna interdire al transito l’area che circonda l’obelisco. Mancano, infatti diverse grosse pietre del monumento e non capisco come possano essere sparite”.

L’assessore Prestianni sottolinea, anche come il recupero dell’Obelisco di Nelson possa rappresentare anche un’occasione concreta per promuovere il turismo storico-naturalistico: “Abbiamo davanti una straordinaria opportunità per rilanciare il nostro territorio: valorizzare l’obelisco significa valorizzare tutta l’area dei Nebrodi, ricca di fascino, storia e biodiversità. Serve una strategia comune tra Comuni, Parco dei Nebrodi, Regione e associazioni locali. Solo con una sinergia vera – conclude – potremo restituire dignità a questo monumento e attrarre un turismo consapevole e sostenibile”.

 

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Motta S. Anastasia, discarica “Valanghe D’Inverno”: il Cga revoca sentenza di primo grado

Il consiglio di giustizia amministrativa ha revocato la sentenza nr 391 del 2023 che aveva respinto l’appello della società “Oikos” contro l’annullamento del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la gestione della discarica

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Colpo di scena nella vicenda legata alla “operatività” della discarica Valanghe d’Inverno sita a Motta Sant’Anastasia, gestita da “Oikos”. Il consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana (Cga) in sezione giurisdizionale, presieduto da Ermanno De Francisco, ha revocato la sentenza nr 391 del 2023 che aveva respinto l’appello della società “Oikos” contro l’annullamento del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la gestione della discarica in contrada Valanghe d’Inverno.

Oikos aveva presentato un ricorso per revocazione, evidenziando errori nella precedente pronuncia. Il caso riguarda il rinnovo dell’autorizzazione per la discarica, che era stato annullato perché, secondo la sentenza revocata, il progetto originario non includeva una particella catastale fondamentale per l’impianto. Secondo Oikos l’esclusione si basava su un errore: la particella era indicata nei documenti del progetto, ma la sentenza aveva interpretato male le prove. Il Cga ha riconosciuto l’errore e ha accolto il ricorso.

Altro punto centrale è la norma regionale che vieta la costruzione di discariche a meno di tre chilometri dai centri abitati. La sentenza revocata aveva dichiarato illegittimo il rinnovo dell’autorizzazione proprio per il mancato rispetto di questa regola.

Oikos ha sollevato dubbi sulla costituzionalità della norma, che il Cga ha ritenuto non adeguatamente esaminati nella precedente decisione. La revoca della sentenza apre ora la strada a una nuova fase del processo, in cui il Cga dovrà riesaminare nel dettaglio le questioni sollevate. Nel frattempo, resta aperto l’impianto con la sospensione dell’efficacia della sentenza di primo grado, che aveva annullato il rinnovo dell’autorizzazione.

La vicenda vede coinvolti i comuni di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia, oltre ad associazioni ambientaliste come Legambiente Sicilia. La discarica è da anni al centro di una battaglia legale e sociale, con i residenti e gli ambientalisti che ne contestano l’impatto sull’ambiente e sulla salute pubblica.

 

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