Connect with us

Cronaca

Paternò, ladri di oro rosso nel rione Ardizzone, razziata una cabina elettrica

L strade del quartiere da giorni è al buio cosi come il Parco Giovanni XXIII, a lavoro i tecnici per sistemare il tutto

Pubblicato

il

Ladri in azione a Paternò, dove parte delle strade del rione Ardizzone da qualche giorno sono al buio, per via di un furto perpetrato, nei giorni scorsi  dai ignoti che hanno razziato decine di metri di cavi elettrici rendendo di fatto non operativa la pubblica illuminazione. A darne notizia è stato lo stesso comune di Paterno attraverso una nota apparsa sulla pagina ufficiale social dell’ente comunale.
“Per tutti gli abitanti della Zona Ardizzone, vi informiamo che la mancanza della luce pubblica è dovuta ad un furto di rame avvenuto nella cabina che si trova vicino la Chiesa del Sacro Cuore e serve tutta la zona- si legge nel post pubblicato sui social-  hanno tranciato tutti i fili di rame creando un danno enorme, un gesto inqualificabile che condanniamo con sdegno. I tecnici della ditta che gestisce la pubblica illuminazione sono sul luogo per accertare tutto e predisporre il prima possibile il ripristino di tutto.  Naturalmente si è predisposta regolare denuncia per individuare i vigliacchi, delinquenti responsabili di un simile gesto”.
Indagini in corso quindi sia per identificare gli autori del colpo sia per quantificare la stima dei danni.

Cronaca

Giarre, Ispettori del lavoro scoprono lavoratori in nero in cantiere

Sanzioni salate per l’azienda, compresa la sospensione del cantiere

Pubblicato

il

Nei giorni scorsi, gli Ispettori INL del Contingente Sicilia hanno effettuato a Giarre un accesso in un cantiere edile. La verifica ha consentito di accertare che tutti e 3 i lavoratori presenti erano in nero. Essendo stata superata la soglia del 10% di irregolari, è stata imposta la sospensione dei lavori. Nel corso dell’accertamento è stata altresì appurata la mancata effettuazione della visita medica dei lavoratori. Gli ispettori hanno irrogato sanzioni amministrative di sospensione per 2.500 euro, oltre alla maxi-sanzione fino ad un massimo di 14.200 euro, alle quali si aggiungono le sanzioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, fino ad un massimo di 5.695,36 euro.

 

Continua a leggere

Cronaca

Aci S.Antonio, Finanza fa luce su sistema di distrazione di beni aziendali e frode fiscale

Disposto il sequestro preventivo della società “Arcaplast S.r.l.”, comprensivo delle quote societarie, dei conti correnti e dei beni strumentali per un valore complessivo di quasi 400 mila euro, reato contestato bancarotta fraudolenta

Pubblicato

il

I Finanzieri del comando provinciale di Catania hanno dato esecuzione ad un’ordinanza con cui il Giudice per le indagini preliminari presso il locale Tribunale ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza dell’intero compendio aziendale della società “Arcaplast S.r.l.” con sede legale in Aci Sant’Antonio, comprensivo delle quote societarie, dei conti correnti e dei beni strumentali per un valore complessivo di quasi 400 mila euro; reato contestato bancarotta fraudolenta.

È stata, inoltre, disposta la nomina di un amministratore giudiziario per la gestione della società sequestrata. Le indagini, condotte dalla compagnia di Acireale avrebbero consentito di far emergere un sistema di frode a danno dei creditori, in particolare dell’erario. Le indagini hanno preso avvio a seguito di una indagine avviata dalla Procura con l’obiettivo di esaminare le dinamiche relative al dissesto finanziario della società fallita. Dalle indagini sarebbe emerso un disegno fraudolento che avrebbe visto il coinvolgimento del rappresentante della società fallita, Orazio Mattia Bella, con precedenti per concorso esterno in associazione mafiosa.

Il meccanismo di frode si sarebbe basato su uno schema operativo finalizzato a sottrarre beni e risorse dalla società fallita per trasferirli a una nuova entità giuridica, a prezzo irrisorio rispetto al loro valore, con l’obiettivo di eludere le responsabilità patrimoniali e fiscali.

L’illecita alienazione avrebbe riguardato il patrimonio aziendale della società fallita, comprendente know-how, dipendenti, fornitori e clienti, trasferito integralmente alla nuova impresa. In tal modo, la “New Company” avrebbe potuto proseguire l’attività imprenditoriale con i beni della fallita senza tuttavia farsi carico dei rilevanti debiti e passività accumulati. Tale cessione sarebbe stata quantificata in quasi 3 milioni di euro, con un danno patrimoniale complessivo di circa 1,5 milioni di euro a carico dei creditori, in particolare dell’Erario.

Continua a leggere

Trending