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Cronaca

Paternò, l’immobile dell’ESA di via Canonico Renna all’attenzione della politica regionale

Si è parlato del futuro del rudere di via Renna nell’incontro che il gruppo consiliare pentastellato paternese ha avuto con il Presidente dell’Esa

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Si è parlato del futuro dell’immobile di via Canonico Renna, di proprietà dell’Ente di Sviluppo agricolo, nell’incontro che il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle paternese (Marco Gresta, Martina Ardizzone e Claudia Flammia) ha avuto, ieri mattina, con il Presidente dell’Esa Giuseppe Catania. All’incontro erano presenti il deputato regionale pentastellato Luigi Sunseri, Sante Chinnici, in rappresentanza dell’associazione culturale “San Biagio” e Giuseppe Sapienza, persona vicina ai pentastellati paternesi ma che ha seguito le sorti del rudere di via Canonico Renna.

“Dopo la presentazione di un emendamento in Ars, a prima firma Sunseri, che prevedesse il passaggio dell’immobile al patrimonio della Regione Siciliana, abbiamo deciso di recarci a Palermo per incontrare direttamente l’attuale Presidente Esa- hanno detto i tre consiglieri comunali – così da discutere sulle possibili azioni da perseguire per ottenere la valorizzazione di quell’area”. Per  il gruppo consiliare del Movimento 5stelle l’incontro è stato molto proficuo e il presidente Catania, dicono i consiglieri, si sarebbe reso disponibile ad aprire un dialogo istituzionale, pronto a chiedere al comune di Paternò di lavorare su dei progetti per la futura destinazione dell’immobile.

“A questo proposito, chiederemo l’aiuto alla città, ai professionisti, alle associazioni, attraverso dei concorsi di idee, per iniziare a lavorare concretamente sulle opportunità che l’area potrebbe offrire”, hanno concluso i consiglieri. All’incontro ha partecipato anche  Sante Chinnici in quanto rappresentante dell’associazione San Biagio, quest’ultima da sempre impegnata nel quartiere sulla tematica : “L’associazione, come gli abitanti della zona, dimostrano grande interesse perché questa zona diventi fruibile alla comunità tutta e non diventi , quindi, un’area privata. Per questo motivo, ho partecipato con piacere all’incontro propostomi dai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, con la speranza che le iniziative discusse verranno attuate al più presto”.

Cronaca

Catania, arrestato 47enne per maltrattamenti e lesioni personali

“Il provvedimento restrittivo trae origine dalle condotte vessatorie messe in atto dall’uomo nei confronti della moglie e dei figli minorenni” dicono dalla Procura etnea

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Arrestato dalla Polizia di Stato di Catania un 47enne con l’accusa di “maltrattamenti in famiglia aggravati dal fatto che si sono verificati anche in danno di persone minorenni ed in loro presenza nonché lesioni personali aggravate”.

Il provvedimento restrittivo trae origine dalle condotte vessatorie messe in atto dall’uomo nei confronti della moglie e dei figli minorenni. Il primo episodio “allarmante” risale nel settembre del 2024, quando la vittima, con il braccio destro tumefatto, dopo avere inizialmente sostenuto di avere subito nei giorni precedenti violenza da parte del marito, ha rinunciato a sporgere querela, affermando fosse un caso isolato.

Due mesi dopo l’uomo è stato ammonito dal Questore di Catania a desistere da ogni maltrattamento ai danni della vittima. Lo scorso 17 marzo si è registrato un ulteriore episodio di violenza domestica, nell’ambito del quale alla donna, trasportata in ospedale, è stato diagnosticato “un trauma alla spalla destra con ematoma”, con prognosi di 10 giorni, in quanto colpita con un bastone in legno.

Inoltre il figlio 17enne della coppia, in sede di audizione protetta, ha reso testimonianza dei numerosi comportamenti vessatori tenuti dal padre ai danni della madre e dei fratelli, tanto che tutti e quattro i figli sono stati affidati ad una casa-famiglia e sottratti alla responsabilità di entrambi i genitori.

Al termine delle indagini, da cui è emersa “la realizzazione da parte dell’odierno indagato di una serie di comportamenti di violenza fisica e psicologica- si legge in una nota della Procura- contraddistinti anche dal ricorso ad armi improprie, intimidatori ed offensivi verso la moglie ed i figli, minacce gravi in un ampio arco di tempo, dette risultanze investigative, rimesse al Sostituto Procuratore titolare del pertinente fascicolo d’indagine, hanno permesso a quest’ultimo di richiedere la misura cautelare” in carcere per il 47enne.

Quest’ultimo, rintracciato presso l’abitazione in località Vaccarizzo, dopo gli atti di rito, è stato rinchiuso nel carcere di Piazza Lanza.

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Cronaca

Catania, oggi i funerali di Santo Re, il 30enne ucciso da uno straniero irregolare

Le esequie alle 16.30 all’interno della Cattedrale del capoluogo etneo e la cerimonia sarà trasmessa anche in diretta sui canali YouTube dell’Arcidiocesi

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Saranno celebrati questo pomeriggio alle 16.30, nella cattedrale di Catania, i funerali di Santo Re, il 30enne pasticcere assassinato lo scorso 30 maggio nei pressi del porticciolo di Ognina nel capoluogo etneo da parte di un 37 irregolare dello Zimbabwe, John Obama. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato.  La cerimonia sarà trasmessa anche in diretta sui canali YouTube dell’Arcidiocesi di Catania. Il 37enne nell’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Ricostruendo i fatti, intorno alle 15 di venerdì scorso ieri, è giunta presso la sala operativa della Questura di Catania la segnalazione relativa alla presenza di un giovane accoltellato riverso a terra in una pozza di sangue all’interno di un bar-pasticceria di Piazza Mancini Battaglia.  Immediatamente sono state inviate le volanti giunte sul posto nel giro di pochi minuti. All’arrivo dei poliziotti, i dipendenti del bar e numerosi avventori hanno riferito che l’autore del reato era un uomo extracomunitario, aggiungendo che si trattava di un parcheggiatore abusivo che spesso opera in quella zona, del quale fornivano dettagliate descrizioni.

I poliziotti hanno subito capito di chi si trattava in quanto l’uomo era stato da loro più volte sanzionato proprio perché fermato mentre esercitava l’attività di parcheggiatore abusivo e, in due occasioni, era stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Effettuata una perlustrazione nelle immediate vicinanze de luogo dell’omicidio gli agenti delle volanti hanno notato l’uomo in viale Alcide de Gasperi incrocio con via del Rotolo, mentre si allontanava correndo e hanno proceduto al suo controllo.

L’uomo aveva i vestiti e le mani sporche di sangue. A quel punto i poliziotti lo hanno fermato e condotto presso gli uffici della Questura. Durante le fasi dell’arresto il 37enne ha proferito frasi disconnesse e senza senso, pronunciando il nome della vittima farneticando. Un carabiniere, libero dal servizio, che aveva notato le ultime fasi dell’aggressione, ha rinvenuto e consegnato ai poliziotti l’arma del delitto, un coltello da cucina di grosse dimensioni, sporco di sangue. Esaminate nel contempo le immagini di videosorveglianza del sistema pubblico che ha permesso di ricostruire le fasi dell’omicidio. In particolare la vittima, terminata la giornata lavorativa, si è avviata verso la macchina parcheggiata nella discesa che conduce al porticciolo di Ognina.

Non appena il giovane è arrivato a metà della rampa, l’arrestato gli si è parato davanti. Dopo qualche secondo, il 37enne ha sferrato alcuni fendenti, almeno quattro, in direzione del giovane che l’hanno raggiunto al torace e all’addome che ha provato invano a difendersi indietreggiando. La vittima, nonostante le gravissime ferite, è fuggita in direzione del bar dove lavorava per chiedere aiuto, mentre il 37enne è fuggito in direzione di via Messina.

Proprio davanti al bar sostava in quei minuti un’ambulanza, che ha soccorso il ragazzo, accompagnandolo al vicino ospedale “Cannizzaro” dove poco dopo è morto nonostante tutti i tentativi messi in atto dai medici per salvarlo. Al contempo, presso gli Uffici della Questura è stata sentita una coppia di giovani che si trovavano presso il porticciolo e che avevano assistito alla scena. Anche altri dipendenti del bar sono stati ascoltati in ospedale, dove si sono precipitati per avere notizie del loro collega, dai poliziotti del commissariato Borgo Ognina. I colleghi di lavoro hanno riferito che la vittima conosceva bene l’indagato, al quale spesso offrivano da mangiare.

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