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Chiesa

Paternò, riposizionata la “Croce di Cristo” danneggiata da un vile atto vandalico

Di grande impatto e di profonda riflessione le parole dell’Arcivescovo di Catania Luigi Renna: “Chi è stato? Troppo facilmente qualcuno ha subito addebitato la colpa ai nostri fratelli musulmani. Possono essere state delle persone che si drogano, che bevono alcool. Non strumentalizziamo questi fatti”

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E’ stata riposizionata ieri sera sulla Collina Storica, dopo essere stata benedetta da Mons Luigi Renna, Arcivescovo di Catania, la “Croce di Cristo” danneggiata a seguito del grave atto vandalico registratosi nei giorni scorsi.  La ricollocazione è avvenuta al termine di un pellegrinaggio penitenziale partito dalla Chiesa di Santa Margherita e conclusosi presso la Chiesa di Santa Barbara al cui interno si trovavano diverse centinaia di fedeli.

Un momento di raccoglimento e riflessione collettiva che ha coinvolto numerosi cittadini, le autorità civili e militari, esponenti del clero e l’Amministrazione comunale, insieme ai rappresentanti del Coordinamento Liturgico del XII Vicariato. Un gesto quella del danneggiamento delle croci che ha suscitato indignazioni e condanne a tutti i livelli.

Di grande impatto e di profonda riflessione l’omelia di Mons. Luigi Renna.  “Chi è stato? Troppo facilmente qualcuno ha subito addebitato la colpa ai nostri fratelli musulmani. Non me la sento di condividere questa visione, sia perché con la comunità musulmana la diocesi di Catania mantiene una forma di rispetto, e loro hanno manifestato dolore per quanto accaduto”.

Il Capo della Chiesa catanese invita tutti a non strumentalizzare questi fatti. “Possono essere state delle persone che si drogano, che bevono alcool- prosegue Renna nella sua omelia- I musulmani, quelli che lavorano nelle nostre campagne, e qualcuno di voi – qualche paternese – forse deve confessare che non dà un giusto salario. E non dare la giusta paga gli operai è uno dei peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio. Cioè merita l’inferno perchè  fa vivere l’inferno agli altri. Sono i cristiani battezzati che si droga, che beve, che fumano il crack che combinano questi guai. Sono i battezzati che bestemmiano. Facciamoci un bell’esame di coscienza. Perché Paternò è una grande Città, e non deve pensare di essere grande solo perché ha delle tradizioni, ma perché deve avere un presente. Di civiltà e di fede.

E’ a tutto per essere questo- prosegue Renna- Mi raccomando, non voglio sentire che si scrive sui social, o che si dice sui giornali, facciamo un’interpellanza contro quelli che voi sfruttate. Quando quelli se ne andranno, se se ne andranno, chi è che andrà a raccogliere le vostre arance per due euro. Voi? I vostri figli? Fatevi un esame di coscienza, cari paternesi. E se stanno per strada è perché non possono stare nelle baracche, perché non hanno un dormitorio a Paternò. E quando ci muoveremo a farlo. Io prego in ginocchio le istituzioni di farlo. La Chiesa farà la sua parte. Ma la Chiesa non la Pia Infermiera. Lo Stato deve prendersi le sue responsabilità. Mi appello agli onorevoli, mi appello al Signor Sindaco. Segno di civiltà sarà questo. Se voi non li volete i musulmani, andate voi a raccogliere le arance. E poi non lo so se pagherete i vostri operai 2 euro all’ora”.

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Biancavilla, restaurati gli affreschi della chiesa di Santa Maria dell’Annunziata

“Un tassello prezioso del nostro patrimonio che restituiamo alla città, alle famiglie, ai fedeli, alle nuove generazioni” ha detto il primo cittadino Antonio Bonanno

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foto profilo Facebook sindaco Antonio Bonanno

Con immensa gioia e profondo orgoglio ho avuto il privilegio di festeggiare insieme alla comunità la conclusione dei lavori di restauro della navata centrale della chiesa di Santa Maria dell’Annunziata. Un luogo caro a tutti noi, simbolo della nostra identità storica e spirituale, che oggi torna a splendere nella sua straordinaria bellezza”.

A parlare è il sindaco di Biancavilla Antonio Bonanno, il quale ha partecipato, alla presenza del capo della Chiesa catanese l’arcivescovo Mons. Luigi Renna, alla “cerimonia” di riconsegna degli affreschi da poco restaurati del pittore Giuseppe Tamo da Brescia. “Un tassello prezioso del nostro patrimonio che restituiamo alla città, alle famiglie, ai fedeli, alle nuove generazioni- ha detto il primo cittadino- Un sentito ringraziamento a don Giosuè Messina, giovane parroco che ha saputo imprimere nuovo slancio a questa comunità, coinvolgendo con entusiasmo tanti giovani nelle attività parrocchiali. La sua guida è segno di rinnovamento e di speranza. Grazie anche a Mons. Luigi Renna, Arcivescovo di Catania, che ha presieduto la celebrazione. La sua presenza conferma l’attenzione e la vicinanza della Chiesa alla nostra città”.

A restaurare gli affreschi Giuseppe Galvagna. Direttore dei lavori l’architetto Antonio Caruso.

La chiesa di Santa Maria dell’Annunziata, con la sua storia e la sua fede, continua a essere cuore pulsante del centro storico di Biancavilla. “La nostra Chiesa è un ponte tra passato e futuro. E’ importante custodire e valorizzare le nostre radici- ha concluso Bonanno- La mia amministrazione è orgogliosa di avere contribuito al progetto di restauro”.

Mons. Luigi Renna ha specificato che “questa Chiesa già bella è diventata ancora più bella perchè sono stati recuperati parte degli affreschi . Quell’esplosione di colore che già vediamo è stata ulteriormente arricchita. La Casa di Dio rispecchia la bellezza di un popolo che si raduna tra le sue mura chiamato alla salvezza. La parrocchia  è stata molto responsabile perchè non ha attinto ad alcuno finanziamento o ecclesiale quelli dell 8 x mille; ha tinto a proprie risorse e ad un lascito che è stato orientato da una parrocchiana al restauro. Incoraggio le comunità ad interventi simili, senza necessariamente aspettare aiuti esterni, ma cercano di fare il possibile magari con gradualità;  è bello vedere che certi recuperi sono frutti del proprio sacrificio”.

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Belpasso, dopo 120 anni risuona lo storico organo “Laudani-Giudici”

L’inaugurazione venerdì 4 Luglio nella chiesa S. Antonio Abate alla presenza dell’arcivescovo Renna. Strumento restaurato con fondi di Cei e Regione

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Venerdì 4 luglio alle ore 19, nella chiesa di Sant’Antonio Abate, sarà inaugurato lo storico organo a canne “Laudani‑Giudici”, dopo il recente restauro. Costruito nel 1904‑1905 ad opera dell’importante bottega siciliana guidata da Alfio Laudani e Giovanni Giudici, venne realizzato per sostituire l’organo distrutto dal ciclone del 1902.
Il progetto di restauro è stato reso possibile grazie a finanziamenti congiunti della Cei (Conferenza episcopale italiana) attraverso i fondi dell’8×1000 della CEI e della Regione Siciliana. Fondamentale l’opera della ditta organaria F.lli Cimino di Aragona (AG), che ha curato le operazioni di pulitura, accordatura, revisione della tastiera e sincronizzazione delle canne metalliche.
Durante la cerimonia, l’arcivescovo metropolita di Catania, mons. Luigi Renna e il Capitolo dei Canonici della Collegiata presiederanno la benedizione dell’organo. A seguire, il concerto inaugurale, proposto dal maestro Diego Cannizzaro – organista titolare della Basilica Cattedrale di Cefalù e figura di spicco nel panorama degli organisti siciliani – sarà accompagnato dalla Schola Cantorum Aetnensis e dalla Corale Canticum Vitae. “Lo strumento non è solo un ‘gioiello’ liturgico – commenta il parroco, padre Francesco Abate – ma un simbolo della vita storica e artistica di questa comunità e dell’intera città di Belpasso. La sua ritrovata presenza, dopo il restauro, restituisce un importante elemento di continuità con il passato e una nuova risorsa per la promozione culturale e spirituale attraverso il linguaggio della musica, con cui si esprime preghiera e bellezza”.

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