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Cultura

Paternò, rivivono la figura e l’opera della pittrice Sofonisba Anguissola

Ne parleranno oggi pomeriggio dalle ore 17 nell’ex monastero di San Francesco alla Collina, esperti nazionali e internazionali in un evento organizzato dall’Assemblea regionale siciliana e dalla Fondazione Federico II dal titolo “Insieme per Sofonisba”

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Per un giorno la città di Paternò sarà al centro dell’attenzione del mondo della cultura e dell’arte, visto che oggi pomeriggio dalle 17 in poi, nell’ex monastero di San Francesco alla Collina, esperti nazionali e internazionali parleranno dell’ingegno pionieristico e artistico della pittrice Sofonisba Anguissola. A organizzare l’incontro, dal titolo “Insieme per Sofonisba” è l’Assemblea regionale siciliana e la Fondazione Federico II con la collaborazione del comune di Paternò, della Chiesa di Santa Maria dell’Alto, dell’Istituto Cervantes di Palermo, dell’Accademia di belle arti di Catania con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna.

Dalla fine del 2023 due dei dipinti più celebri della pittrice cremonese, la Madonna dell’Itria e la Madonna della Raccomandata sono esposti nella cappella realizzata all’interno della Chiesa Ex Annunziata di Piazza Indipendenza. L’iniziativa mira a ricomporre il patrimonio artistico legato alla pittrice che con il suo talento e la sua vita segnò il percorso di un’affermazione femminile in tempi difficili.  Imbrigliata in un universo maschile, Sofonisba non fu la prima donna a dipingere, ma con la sua forte personalità si ritagliò margini importanti di autonomia che la resero famosa in Italia e in Spagna. L’incontro culturale di oggi pomeriggio sarà aperto dai saluti istituzionali del Presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II, Gaetano Galvagno, del deputato nazionale Francesco Ciancitto, e del sindaco del comune di Paternò, Nino Naso. Su Sofonisba Anguissola parleranno, invece, Leticia Ruiz Gómez, direttore delle Collezioni Reali del Patrimonio nazionale di Spagna, Lina Scalisi, dell’università di Catania, Alfio Nicotra, critico d’arte, e Vittoria Vaccaro, della Scuola Normale di Pisa.

“La Fondazione Federico II – dice Galvagno – è attenta all’obiettivo della valorizzazione, a partire da quel patrimonio artistico e ideale che artisti eccezionali come Sofonisba, hanno lasciato alla nostra isola. Far rientrare la Madonna dell’Itria a Paternò è stato un passo significativo ma rappresenta un punto di partenza, non vogliamo limitarci a custodire. Infatti, negli ultimi mesi abbiamo iniziato a sviluppare focus per diffondere la conoscenza di un’artista unica come la Anguissola che a Paternò visse cinque anni. Così il mondo della cultura e dell’arte tornano a puntare gli occhi su Paternò e immaginare una programmazione condivisa che punti al turismo di qualità coinvolgendo tutto il comprensorio”.

Cultura

Catania, saranno rimosse le 700 foto del “Cantico di Librino” voluto dal mecenate Antonio Presti

Lunedì 7 ottobre inizia quindi la disinstallazione dell’opera d’arte e le foto verranno smontate e regalate ai soggetti ritratti che ne faranno richiesta

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A Catania inizia la disinstallazione delle foto del “Cantico di Librino” l’opera voluta dal mecenate Antonio Presti. Le 700 foto, ritraenti tantissimi librinesi – site nello stesso cavalcavia che dal 2009 ospita la Porta della Bellezza – verranno sostituite con alcuni scatti della fotografa americana Lynn Johnson: un progetto che vuole eternizzare la quotidianità delle famiglie di Librino entrando nei loro ambienti, come i soggiorni, le cucine e le camere da letto. Insomma, i ritratti del “Cantico” allargano il proprio campo, rappresentando anche gli spazi vissuti dai cittadini del quartiere.

Concluso nel 2019, “Il Cantico di Librino” era un gigantesco murale contenente 700 ritratti. Foto di donne, uomini, bambini ed anziani, tutti provenienti da quel quartiere su cui Antonio Presti opera da più di trent’anni. Le foto erano poste in uno degli ingressi di Librino, accogliendo abitanti e visitatori in questo percorso di visi e sorrisi, legati da quelle parole che hanno dato inizio alla letteratura italiana: “Il Cantico delle Creature” di San Francesco.

Secondo l’idea di Presti, infatti, i volti dei librinesi erano le note di un inno alla natura ed alla bellezza, e creavano un percorso fisico, ma anche artistico e spirituale, in cui era possibile perdersi per rinascere più luminosi. Il racconto di una vita che iniziava con gli sguardi dei più piccoli, procedendo via via per i visi degli adulti e le rughe degli anziani, fino alla “Sorella Morte” che chiudeva la prima fase del murale per ricominciare ancora, un altro ciclo, un altro percorso, un’altra danza. Come aveva dichiarato il mecenate prima dell’installazione dell’opera: “Il cittadino di Librino, incontrando ogni giorno un’immagine familiare accompagnata da una parola del Cantico, anche solo per un istante, si ricongiungerà a un suo Valore Universale. La mente, dopo essersi disconnessa dal suo ordinario quotidiano, si ricongiunge all’improvviso con il suo Sublime. Sarà quell’attimo di Eternità dal quale non si torna indietro uguali a prima. Sarà come entrare in una lavatrice spirituale e ricevere una sorta di battesimo di luce”.

Per realizzare gli scatti, Presti si è rivolto a diversi fotografi siciliani: Arianna Arcara, Luigi Auteri, Valentina Brancaforte, Cristina Faramo, Claudio Majorana, Alessio Mamo, Orazio Ortolani, Maria Sipala, coordinati dal fotoreporter catanese Antonio Parrinello. Lunedì inizia quindi la disinstallazione dell’opera d’arte: le foto verranno smontate e regalate ai soggetti ritratti che ne faranno richiesta, portando il loro valore artistico e spirituale nelle case dei librinesi: “È bello pensare ad un’opera d’arte che si smonta e che si distribuisce nelle case delle gente: il Cantico così continuerà a vivere”. Da Lunedì 7 Ottobre, dalle 9:00 alle 17:00, i soggetti ritratti potranno recarsi presso “Il Cantico di Librino” a richiedere la loro fotografia.

 

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Cultura

Fondazione Federico II, Presidente Gaetano Galvagno presenta attività culturali

Azioni di street art previste anche nel comune di Paternò

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Street art, legalità, rigenerazione urbana, inclusione sociale. Sono alcuni dei punti chiave delle prossime attività culturali della Fondazione Federico II, illustrate questa mattina dal Presidente Gaetano Galvagno all’Oratorio di Sant’Elena e Costantino, sede della stessa Fondazione.

Tra le iniziative anche un ambizioso progetto di street art, che coinvolge artisti siciliani e internazionali impegnati nella realizzazione di opere sui temi della legalità in diversi luoghi della Sicilia.

Oltre a Galvagno, Presidente della Fondazione Federico II e dell’Assemblea Regionale Siciliana, era presente anche Nello Dipasquale, componente del Consiglio di Presidenza dell’Ars e Antonello Cracolici, Presidente della Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia dell’Assemblea Regionale Siciliana e Fabrizio Scimè, Segretario generale dell’Ars.

Il Presidente Galvagno ha spiegato che il progetto di street art coinvolgerà tutto il territorio regionale per la sensibilizzazione alla cultura della legalità in un’ottica di “Sicilianità, Italianità, Internazionalità”. L’idea ha origine a Paternò (Ct), dove nei prossimi giorni inizieranno i lavori per la realizzazione della prima opera ed è finalizzato alla rigenerazione urbana attraverso l’iconografia dei testimoni della lotta alle mafie e più in generale della lotta tra il bene contro il male. “Oggi – ha detto Gaetano Galvagno, presidente della Fondazione Federico II – si assiste a volte quasi ad una esaltazione attraverso le serie televisive dei boss mafiosi. Noi vogliamo fare esattamente il contrario. A Paternò, che faceva parte del cosiddetto triangolo della morte, il murale sarà dedicato a Piersanti Mattarella, in altri luoghi a Falcone e Borsellino, Pio La Torre, Boris Giuliano e tanti altri che stiamo definendo. Credo che sia importante soprattutto per le nuove generazioni”. Da qui il rilancio del format con un piano di più ampio respiro che prevede l’individuazione di due opere per ogni provincia siciliana. I primi artisti a realizzare un’opera saranno Salvo Ligama, Chiara Abramo e Alberto Ruce a Paternò.

Un progetto condiviso dall’intero CdA della Fondazione che vuole sottolineare l’impegno contro tutte le mafie e la necessità di costruire nuove identità nelle città. Arte, cultura e politica impegnati in un progetto comune. In ogni provincia saranno realizzati due murales: uno affidato all’artista locale – che si confronterà con l’iconografia degli eroi della legalità – e l’altro all’artista internazionale che esplorerà le tematiche della lotta tra il bene e il male, dove il bene vince. La compresenza degli artisti siciliani e internazionali ha il valore di attivare processi di incubazione e contaminazione utili per l’evoluzione di un pensiero umanistico diffuso.

Il progetto sti sta componendo come un puzzle in itinere, con l’individuazione degli artisti e degli edifici e si concluderà entro giugno del 2025. Si intende creare una rete, un sistema, a supporto di nuove narrazioni mediatiche e didattiche, utili per creare una “Via della legalità” della nostra terra che diventi, non solo portatrice di memoria e identità, ma anche opportunità turistica.

Nel corso della conferenza stampa è stato, inoltre,annunciato che alcuni giovani con la sindrome di down collaboreranno con la Fondazione Federico II per la gestione dei flussi turistici a Palazzo Reale. Gli uffici hanno predisposto le procedure per stagesemestrali rinnovabili.  Galvagno, infine, ha annunciato che a dicembre si terrà un concerto di Natale in Sala d’Ercole. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza ad un’associazione che si occupa di ragazzi svantaggiati. Infine il Presidente Galvagno ha comunicato che si ripeterà anche il prossimo anno scolastico il bando per le borse di studio per gli studenti, istituite quest’anno per la prima volta attraverso un bando rivolto a due fasce di studenti: quelli che agli esami di maturità hanno conseguito il punteggio di 100 (su cento) e quelli che hanno ottenuto un punteggio compreso tra 90 e 99 (su cento). Se ne discuterà nel prossimo Consiglio di Amministrazione.

 

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