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Cronaca

Paternò, sindaco dispone sgombero della baraccopoli di Ciappe Bianche, polemiche

Nel documento Nino Naso ha sottolineato che le condizioni di permanenza all’interno delle baracche “non si ritengono sostenibili ed idonee a causa delle precarie condizioni di stabilità e a tutela della incolumità di chi li occupa”

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Il Sindaco di Paternò Nino Naso con l’ordinanza nr 18 del 27 febbraio ha disposto lo sgombero dell’area di Contrada Ciappe Bianche dove si trova una baraccopoli che ospita oltre 150 lavoratori extracomunitari impegnati che lavorano nelle campagne per la raccolta agrumi. Nell’ordinanza è specificato che quest’ultima giunge  subito dopo la relazione fatta dai vigili urbani di Paternò a seguito di un sopralluogo effettuato lunedì 26 febbraio; una verifica eseguita anche in virtù della “denuncia- protocollo n.8014 del 27.02.2024- come si legge nell’ordinanza- da parte della proprietaria relativa alla occupazione del sito ricadente in territorio di Paternò ad opera di cittadini stranieri presumibilmente extracomunitari”. Nell’ordinanza il sindaco ha sottolineato che le condizioni di permanenza all’interno delle baracche “non si ritengono sostenibili ed idonee a causa delle precarie condizioni di stabilità e a tutela della incolumità di chi li occupa. Considerato che la condizioni igienico-sanitarie sono totalmente assenti, con grave pregiudizio per la salute pubblica si ritiene in qualità di Autorità Sanitaria Locale, di dover dare seguito alla relazione, al fine di evitare pericolo per la salute delle persone nonché a salvaguardia dell’ambiente”. Per tale ragione il sindaco Naso ha ritenuto  di  “doversi procedere allo sgombero dell’area sita in Contrada Ciappe Bianche, costituita da baracche e tende realizzate con materiale occasionale e rifiuti riciclati adibiti ad uso ricovero abitativo”. Ordinanza di sgombero che deve essere eseguita dal “Comando di Polizia Municipale ed alle forze dell’Ordine presenti nel territorio- come si legge nel documento-  con allontanamento delle persone presenti nell’area indicata; dal Responsabile X Settore l’abbattimento e la distruzione delle baracche abusivamente realizzate;  mentre la proprietaria del fondo di provvedere alla recinzione dell’area”.

Tuttavia si tratta di una ordinanza criticata sia dalla politica che dalla società civile. In una nota congiunta le parrocchie cittadine, tutti i gruppi scout-Agesci, le associazioni ANPI Sezione “Carmelo Mio”, ANPAS, Andiamo Avanti di Belpasso, Associazione Culturale e Progresso di Santa Maria di Licodia, Caritas Vicariale Paternò-Ragalna, Città dell’Uomo, Città Viva, Comunità Islamica di Paternò, Croce Rossa Italiana, Comitato Mamme in Comune, Presidio Partecipativo del patto di fiume Simeto. “ Riteniamo che tale provvedimento, in assenza di un piano di alloggi transitori e alternativi e con condizioni meteo sfavorevoli, sia pregiudizievole per la salute e la sicurezza dei cittadini stranieri e della comunità paternese. Pertanto, chiediamo che venga convocato, con urgenza, un tavolo tecnico per concertare, anche con il supporto delle associazioni di volontariato e della Caritas vicariale, una soluzione prima che lo sgombero sia effettuato”.

Sullo sgombero intervento del capogruppo al consiglio comunale di Fratelli d’Italia Alfio Virgolini autore di una lettera aperta indirizzata al sindaco Naso. Virgolini,oltre a contestare l’ordinanza ha chiesto al primo cittadino attraverso la lettera aperta “immediate soluzioni alternative di ospitalità, visto che la stagione invernale vedrebbe questi malcapitati gironzolare e dormire per le vie della Città o sotto i portici delle varie abitazioni senza alcuna dimora tra il freddo e la pioggia, non garantendo così l’igiene e la sicurezza pubblica sia per gli stessi extracomunitari che per i cittadini paternesi.  Infine –si legge ancora nella lettere- mi permetto di fare le mie rimostranze sulla Sua insensibilità verso un episodio molto grave venutosi a consumare in via G. Verga tra extracomunitari, ove un giovane ha perso la vita ed il Sindaco Naso silente, ha fatto finta che nulla fosse accaduto. Forse perché il deceduto extracomunitario? Quindi nessun lutto cittadino, nessuna partecipazione ai funerali, nessuna manifestazione che a detta di taluni porta consensi” si chiude cosi la lettera. Intervento anche di Carmelo De Caudo segretario CGIL Catania e Pippo Glorioso della Flai CGIL Catania: “ Ci stupisce che il Comune di Paternó proceda allo sgombero della baraccopoli come se fosse stata allestita all’impronta, mentre permane in quell’area da molti anni. Speriamo che a fronte di questa decisione, il primo cittadino abbia già una soluzione anche solo temporanea, per accogliere queste persone evidentemente in difficoltà. Cgil e Flai avevano già chiesto al Prefetto di Catania la possibilità di procedere con accorgimenti per sostenere gli occupanti dell’area in questione. Pensiamo che sia necessario agire con strumenti e decisioni che vadano ben al di là dello sgombero che non può affatto rappresentare una vera risposta”.

 

ambiente

Catania, la CIA Sicilia Orientale su crisi idrica chiede intervento della prefettura

La convocazione di un un tavolo di confronto per affrontare le criticità in cui versano centinaia di produttori della Piana di Catania sia sotto l’aspetto economico che in quello relativo alle produzioni agricole

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“Chiediamo a sua eccellenza il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, di farsi promotrice di un tavolo di confronto per verificare lo stato dell’arte ad oggi delle ormai disastrose condizioni in cui versano centinaia di produttori della Piana di Catania sia sotto l’aspetto economico per la perdita secca del reddito sia sulle produzioni agricole, colture cerealicole in primis, e zootecniche già compromesse”. La sollecitazione arriva dal coordinamento di Giunta della Cia Sicilia Orientale che invoca gli interventi da approntare con urgenza, stante le alte temperature da stagione estiva e il perdurare della mancanza di acqua negli invasi del bacino imbrifero della Piana di Catania.

 

“Non staremo ad elencare le misure necessarie che da tempo si dibattono in diversi tavoli istituzionali – si legge nella lettera – né a sollecitare la quanto mai urgente e immediata necessità che il Consiglio dei Ministri riconosca lo stato di emergenza nazionale per la Sicilia”. “Intendiamo richiamare la sua attenzione, piuttosto,  sulla necessità di imprimere una velocizzazione nei lavori e negli interventi individuati o da individuare per trovare le risorse idriche che mancano e ed evitare lo sperpero di acqua dove c’è. Dalle paratie di Ponte Barca sul Simeto, per esempio, sono state individuate copiose perdite: l’acqua continua a scorrere nel fiume senza essere utilizzata per l’immissione nei canali”.

 

“Sono tanti gli interrogativi e i dubbi che attendono risposta, mentre le campagne muoiono di sete:  Bisognerebbe velocizzare l’intervento provvisorio per dotare l’invaso di Lentini di un impianto di sollevamento pur parziale; la possibilità di utilizzare le acque reflue in alcune realtà territoriali che una volta depurate potrebbero essere immesse nelle conduttore; gli interventi di pulizia dei fondali dell’invaso Pozzillo come incidano sull’attuale momento e quali i tempi di realizzo. E ancora, a che punto si trova l’annunciato piano di ricerca delle acque dal sottosuolo e l’utilizzo dei pozzi oltre il piano di manutenzione delle condotte? Come procede l’avvio dei lavori dell’invaso Pietrarossa dopo 26 anni di fermo? E la mancata Riforma della Bonifica, di cui si discute da 29 anni,  sarà l’ennesima fumata nera?”.“Riteniamo importante che il tavolo istituito per affrontare le emergenze trovi il modo di monitorare l’andamento dei lavori, la velocizzazione delle gare nel rispetto delle normative”.

 

Intanto l’Anbi (associazione dei consorzi di bacino) lancia un allarme definendo drammatica la situazione idrica in Sicilia. “Nonostante una timida ripresa (poco più di 13 milioni di metri cubi in un mese) – spiega l’Anbi -, negli invasi siciliani mancano complessivamente circa 670 milioni di metri cubi d’acqua (-68%), ma soprattutto si è ben 145 milioni sotto al precedente record negativo, registrato nel siccitoso 2017”.  “Secondo il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano – prosegue l’Anbi -, da Settembre 2023 il deficit pluviometrico medio sulla regione si aggira sui 300 millimetri, con punte di mm. 350 sulla provincia di Catania: ciò significa che l’apporto d’acqua nei mesi tradizionalmente più piovosi (da Settembre ad Aprile) è praticamente dimezzato rispetto alla media storica di mm 620!” “Il mese di marzo sull’Isola è stato estremamente siccitoso per le province centrali e soprattutto Sud-Orientali – spiega l’associazione -, dove le cumulate registrate sono state tra il 70% ed il 90% inferiori alla norma in buona parte dei comuni tra le province di Catania, Siracusa, Enna e Caltanissetta”.

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Cronaca

Belpasso, incidente sulla Sp229/I

Sul posto i Vigili del Fuoco, un’ambulanza e i Carabinieri

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Un incidente autonomo si è verificato intorno alle 15:00 di oggi sulla Sp229/I in territorio di Belpasso, nei pressi di una curva in passato teatro di altri sinistri. Secondo le prime ricostruzioni, una Fiat Panda con alla guida una ragazza di 26 anni e che procedeva da Etnapolis verso Paternò avrebbe perso il controllo del veicolo finendo la propria corsa cappottata fuori strada. La ragazza è stata soccorsa da un’ambulanza del 118 per essere poi trasportata al pronto soccorso dell’Ospedale di Paternò. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Paternò e i Carabinieri del Nucleo Radiomobile.

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